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Commento di

su Kebab? Ecco la composizione della carne


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30 marzo 2011 21:52

Ma per favore, la libertá di scrittura é una cosa, scrivere cazzate é un’altra, utilizzare un canale per scrivere poi le propie, un’altra ancora. 

Quello che si chiede, si, é propio e sempre il buonsenso, quello che dovrebbe essere il senso comune ma che purtroppo é meno comune di qualsiasi altra cosa.
Quindi propio lei Francesco Raiola che firma il commento sopra difendendo il suo totale diritto di scrivere ció che le pare, o meglio dando la colpa a quelle migliaia di persone (migliaia) che le mandano queste notizie, (quindi lei solo le pubblica o le legge anche?) e soprattutto vantandosi "di non dover dar conto" (é corretta grammaticalmte questa frase? Lei é un giornalista?) a nessuno. A nessuno? Lei sta pubblicando dando retta a se stesso senza metterci un pó di testa.E poi mi dica, secondo lei un articolo scritto su un altro quotidiano si puó definire "testimoniario"? Con tutti quei verbi che dicono ma non affermano, che lanciano supposizioni che per qualcuno saranno certezze (potrbbero, possibilmente ecc)Sarebbe piú appropiato mostrare le analisi chimiche, microbiologiche e le prove che dimostrino che la catena di congelazione si é interrotta. Io non sto difendendo il Kebab in particolare, sto difendendo tutte quelle persone che ogni giorno fanno le cose bene, con criterio e con buon senso e che si vedranno perdere clienti grazie a lei. Ma ha provato a rileggere l’articolo? Si rende conto anche lei che se fosse vero si dovrebbe lanciare un allarme mondiale? Sa lei che cosé un escherichia coli? Se le arrivasse un articolo sulla pizza dicendo che fa male e che tutti i pizzaioli sono dei porci irrispettosi dell’igiene lo pubblicherebbe dice lei. Ricadrebbe un’altra volta nell’enorme errore di generalizzare, di fare di tutta l’erba un fascio, cose che le persone intelligenti e con cultura ed educazione non fanno. E poi lei non sarebbe un giornalista islamico che pubblica un articolo sulla pizza in Turchia. Nell’ipotetico caso lo fosse e vivesse li, vedesse degli italiani , emigranti in questo caso, che hanno dovuto lasciare la loro terra e che si stanno guadagnando da vivere facendo quello che meglio gli riesce, la pizza...saprebbe calcolare il danno che starebbe provocando? La perdita maggiore resta comunque l’incapacitá di valutare con l’educazione che é tutto. Ci rifletta
Laura Del Priore

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