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Commento di Emanuele Canvas

su Israele non vince, Hamas non perde


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Emanuele Canvas 21 gennaio 2009 11:29

Caro Burbank, nel mio articoletto ho cercato di osservare con obiettività e lucidità la situazione sul campo nel secolare conflitto palestinese. Ti invito a rileggerlo togliendoti il paraocchi, non tanto perchè io ne sappia e scriva più e meglio di te, quanto perchè nel tuo intervento critico mi appari quanto mai schematico, superficiale e ideologico. Di quanto scrivi posso condividere tutto, ma è troppo poco e troppo banale: le ragioni vere del conflitto paiono sfuggirti: nè Hamas nè Israele sono semplicemente "macellerie di popoli", nonostante metterli sullo stesso piano sia, dal mio punto di vista, una stupidità storica. Israele non ha raggiunto gli obiettivi prefissati: il primo giorno di guerra i missili palestinesi lanciati su territorio israeliano erano oltre un centinaio, al cessate il fuoco meno di 10. Israele ha bombardato deliberatamente scuole e ospedali?? Crederlo è una colossale ingenuità o malafede. Proprio nell’estate scorsa ho soggiornato in Israele e nei Territori occupati vicino a Hebron: ho visto con i miei occhi dove sono ubicate le istituzioni Onu, spesso a fianco di installazioni militari sia israeliane che palestinesi; i due casi di errore nei bombardamenti che si sono verificati non possono condannare come "macelleria deliberata" la strategia militare israeliana. Le strutture organizzative paramilitari terroristiche sono oggi pressochè inservibili e, se non giungeranno armi di contrabbando da fuori, Hamas avrà perso per lungo tempo una buona parte del suo potenziale offensivo. Molti testimoni di parte palestinese asseriscono che la popolazione nella Striscia è stufa dell’atteggiamento di chi li regge e vorrebbe finalmente un accordo fattivo con gli israeliani. Ma, soprattutto, Israele ha dato una dimostrazione di potere e di interventismo a lezione di "altri" nemici "in sonno" quali Iran, Siria, Hezbollah, ecc. Certo, come ho scritto Israele avrebbe potuto attendere un pretesto migliore (una strage kamikaze, un attacco militare su vasta scala); ha operato approfittando del passaggio di poteri a Washington e dell’insofferenza che oramai quasi tutti i governi arabi mostrano nei confronti di Hamas-il-piantagrane; ha agito (il governo dimissionario in carica a Tel Aviv) confidando in un ritorno utile in termini elettorali. Tutto ciò detto, caro Burbank, niente scusa e attenua le responsabilità di Hamas nei confronti degli stessi cittadini palestinesi e per la politica del terrorismo.


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