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Commento di paolo

su Il referendum del 1987 è ancora valido?


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paolo 25 marzo 2011 23:31

Giusto è stato deciso prima di Fukushima , ma adesso la situazione che si ripropone è quella identica del 1987 pari pari ,il che significa che la suggestione prevarrà sulla razionalità . Quindi non è logico ma al voto bisogna andarci . Una scelta è tale quando non viene condizionata da un pregiudizio e ciò che è successo in Giappone non è esattamente un’evento qualsiasi . Sommando terremoti di quella portata ,uno tsunami spaventoso ,la centrale obsoleta che era da chiudere prima , l’errore della TEPCO che ha cercato di salvare gli impianti invece di intervenire subito con acqua di mare , è successo quel che difficilmente si ripeterebbe ,statisticamente parlando . Pertanto l’esito del referendum è scontato e prevarrà il si . Piuttosto è da vedere se questo governo rispetterà la decisione che emergerà dalle urne e non scordiamoci che il discorso vale anche per gli altri due quesiti referendari che non mi sembrano secondari . Non dimentichiamo poi che la moratoria di un anno decisa dal governo è un chiaro segnale che la volontà politica di perseguire il piano energetico previsto è castrata .Ritengo improbabile una riproposizione del piano elettronucleare ,il rischio politico per Silvio sarebbe mortale .E se poi vince la sinistra ,ciao ciao . Tra tre anni ,anche volendo ripartire sarebbe già troppo tardi . Berlusconi ha troppo a cuore le sue faccende personali per suicidarsi sul nucleare .


Mi auguro soltanto che l’emergenza energetica a cui andremo inevitabilmente incontro stimoli in modo più deciso il comparto delle fonti rinnovabili ,solare in primis ,depurandolo dalle speculazioni e gli intrallazzi che stanno emergendo . Se non altro possiamo sperare che dal fallimento del nucleare emerga nuova imprenditoria ed una tecnologia industriale di prim’ordine . 
Staremo a vedere .

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