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Commento di Luigi Sibilio

su La difesa della Costituzione: il ruolo degli intellettuali


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Luigi Sibilio 14 marzo 2011 15:11

E allora, bisogna essere estremamente chiari nel definire l’area a cui si vuole parlare. 

Perché non si può pensare di creare una totalità di pensiero, il pensiero unico; ma, anzi, bisogna far nascere e crescere la convinzione che la diversità di pensiero è una risorsa.
E, nonostante questa diversità, noi crediamo in un’area che sia non "di sinistra", ma "progressista".
Dobbiamo porci questo come primo obiettivo. Definire precisamente cos’è il progresso, come immaginiamo il futuro, a quale obiettivo vogliamo arrivare.
Porto un esempio: per vivere serve lavorare. Ma il lavoro oggi è un meccanismo che ha il solo obiettivo di portare al ricevimento di un salario, di una retribuzione, per poter mangiare e consumare beni di produzione. Un circolo vizioso insomma.
Il lavoro non è più il mattone con cui si costruisce la società, il contributo che ognuno di noi dà all’organismo civile.
Deve nascere invece la coscienza che non è obbligatorio passare 8 ore in fabbrica, ma è utile per il raggiungimento di un fine. E deve essere chiaro il fine, per poter trovare la migliore strada per raggiungerlo.
In Norvegia ad esempio hanno una giornata lavorativa molto più corta della nostra: quindi è possibile avere un’economia competitiva anche così. Meno ore di lavoro significano più tempo libero e meno stress, ma anche più tempo per interessarsi alla comunità. Un circolo virtuoso insomma.
Stesso discorso per la questione energetica, troppo indefinita ad oggi. Devono arrivare informazioni chiare, da cui devono nascere progetti seri.
Le energie rinnovabili oggi non sono questo.
Partiamo da qui.

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