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Commento di vitoa66

su Termovalorizzatori, sì o no?


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vitoa66 2 marzo 2011 00:31

il sig. fulviob55 scrive: <Dire che il costo di un impianto sia insostenibile è una sciocchezza, dove lavoro è costato circa 100 Mil., spese di gestione circa 6 Mil. annui e ricavi di circa 35 Mil. Hai voglia a pagare il mutuo.>

Vorrei fare delle osservazioni in merito.
Caro sig. fulviob55 ci dovrebbe anche dire chi ha finanziato i 100 milioni per la costruzione dell’inceneritore, e poi deve anche dire che la quasi totalità dei 35 milioni di ricavi è da imputarsi al fatto che ogni KWh prodotto dall’impianto viene pagato dalla collettività quasi 4 volte il suo costo normale. Infatti è solo questo che spinge gli industriali a fare enormi pressioni affinchè la differenziata non decolli e l’unica via, alternativa alle discariche, risulti l’incenerimento.
I certificati verdi e gli incentivi, che pesano sulla bolletta di tutti noi, solo in Italia vengono concessi anche a chi produce energia bruciando i rifiuti alla stessa maniera in cui vengono concessi a chi invece produce energia dal sole e dal vento. Se togliessero ogni forma di incentivazione a questi impianti che la legge definisce "insalubri di prima classe", nessun gruppo industriale investirebbe un centesimo, sono investimenti a perdere.
Caro sig. fulviob55 sarei molto curioso di conoscere la percentuale di differenziata della zona dove sorge l’inceneritore in cui lavora, sicuramente è bassissima. infatti se prendiamo come esempio Brescia, dove c’è l’inceneritore più grande d’italia, la percentuale di differenziata si attesta intorno al 40%, ben lontano dagli obiettivi posti dalla legge che prevedeva già per il 2009 il raggiungimento del 50% ed il 60% per il 2011.
Si è chiesto il motivo? Semplice i rifiuti servono per far funzionare l’inceneritore, meno rifiuti si bruciano e meno l’inceneritore guadagna, tanto che quello di Brescia è costretto a prendere i rifiuti quasi dell’intera regione. 
il costo di quello di Brescia? 300 milioni a fronte di soli 80 occupati, se i 300 milioni fossero stati investiti nella differenziata e nel riciclo e riuso si sarebbero creati almeno 1000 posti di lavoro e anche di più. 
l’inceneritore non è la soluzione al problema dei rifiuti, non elimina le discariche, anzi necessita di quelle per rifiuti speciali perchè le ceneri sono tossiche.
non è neanche la soluzione immediata perchè per realizzarne uno ci vogliono circa 8 anni (considerando anche i tempi burocratici per le autorizzazioni), mentre per raggiungere percentuali elevate di differenziata bastano pochi mesi.
Un esempio su tutti il comune di San Pancrazio Salentino che è passato dal 7% di febbraio al 76% di novembre 2010, senza bruciare niente, facendo risparmiare i contribuenti e senza immettere nell’ambiente neanche una nanoparticella, senza fare quindi ammalare nessuno. 




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