Quello scenario che hai descritto è esattamente il ruolo che si recita nel palcoscenico della società E’ la parte che ognuno veste e recita. Tu quando vai al lavoro, quando sei in famiglia esegui e reciti la parte a te assegnata. Come tutti noi d’altronde.
Quindi non è il ruolo che recitiamo, ma le motivazioni che ci spingono a vestire quel ruolo o meno.
I ragazzi di ieri, quel ruolo non l’hanno voluto loro ( a differenza dei poliziotto nolenti o volenti), anzi è stato loro imposto da noi, dalle nostre scelte politiche, dalle nostre non scelte. Questa società l’abbiamo costruita noi, o non abbiamo fatto abbastanza per cambiarla. E questa società queste prospettive di vita, questo futuro di eterni precari , questo futuro da pensionati senza pensione ( ammesso che ci arriveranno) l’abbiamo costruito noi, l’abbiamo lasciato noi in eredità.
E ora che questi ragazzi se ne stanno rendendo conto a cosa vanno incontro, tu vuoi le manifestazioni " civili" "pacifiche"? Le hanno fatte, hanno praticato la non violenza, Hanno avuto in risposta la nostra sufficienza, le nostre condanne ( qualche volta, tipo bamboccioni, andate a lavorare ecc ecc ) , o solo la nostra testimonianza e solidarietà senza che a questo abbia fatto seguito il nostro impegno( e parlo a livello collettivo e non come singoli) .