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Commento di Gian Carlo Zanon

su Tremate atei, il Vangelo sempre e dovunque


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Gian Carlo Zanon Gian Carlo Zanon 27 novembre 2010 20:53

Ciao Paolo, non ti preoccupare per i refusi ortografici l’importante è il contenuto. Risolvere il problema della religione in un commento è veramente arduo.
Per quanto mi riguarda, dopo aver studiato storia delle religioni, filosofia, antropologia, Bibbia, un po’ di Vangelo, e dopo aver fatto una ricerca personale sulla natura dell’essere umano sono arrivato a delle conclusioni.
Io distinguo ciò che nell’essere umano è alienazione religiosa dalle sue codificazioni culturali. Intendo dire: dato che in ogni latitudine della terra, del tempo e dello spazio esistono e sono esistite delle religioni, ci deve essere un movente: Il movente è ciò che Feuerbach ha chiamato "alienazione religiosa"; vale a dire quella dinamica psichica per la quale gli esseri umani "mettono" fuori di sé in uno o più enti inesistenti una parte della propria realtà psichica. Però Feuerbach non ci dice il modo in cui avviene ciò, né quando succede. Io ho trovato alcune risposte a queste domande nella "Teoria della nascita" di Massimo Fagioli.
Feuerbach e Fagioli dicono che chi ha una credenza religiosa fa di ciò che è ciò che non è, e di ciò che non è ciò che è. Infatti nella religione cristiana la vera vita inizia con la morte, e la nascita non è altro che la morte dell’anima in quanto ella rimane prigioniera del corpo fino alla morte. Mi fermo qui. Forse sarebbe il caso di scrivere un articolo. Ciao Paolo e grazie


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