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Commento di Gian Carlo Zanon

su Tremate atei, il Vangelo sempre e dovunque


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Gian Carlo Zanon Gian Carlo Zanon 20 ottobre 2010 11:20

Gentilissima/mo signor o signora ... mi scusi se mi permetto di risponderle al posto di chi è indirizzata la sua lettera minatoria. Ma mi prudono i tasti del computer a sentire tutto questo "amore cristiano" prorompere in tutto il suo fulgore. La sua lettera è un vero e proprio memento mortis dedicato alla nostra Elisa, che si è permessa di non credere a quel sempinterno dio che lei ha nella testa. E’ proprio vero che quando si finisce di amare gli esseri umani e di alienare in loro la nostra speranza di una vita umana, si diventa religiosi, e si aliena in un essere non esistente quel poco di umanità rimasta. Si aliena la speranza in un essere non esistente perchè non ci può deludere, perchè si può pensarlo come meglio aggrada. Tanto è vero che lei in gioventù, certamente non pensava il suo dio nello stesso modo in cui lo pensa ora. E’ cambiato dio o è cambiata lei?
Mi dispiace dirlo, non lo direi se con queste ridicole minacce di fuoco infernale non mi ci avesse tirato per i capelli: è il fallimento della propria esistenza terrena che fa sperare in una metafisica esistenza dopo la morte. Auguri a lei ...


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