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Commento di simone

su In difesa di Pontifex


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simone 2 settembre 2010 10:59

Buongiorno ho letto i suoi post e mi permetto, con umiltà e spirito dialogante, di fare alcune osservazioni.

ma chi applichi alla lettera queste parole, concluderà a proposito di Vendola: Vendola è un omosessuale dichiarato; l’omosessualità è bollata dalla Bibbia come “depravazione”, qualcosa che “rende l’uomo simile alle bestie”; Vendola (come tutti gli omosessuali) è (eticamente) un mostro (e un depravato).

>>>>Riguardo al caso Nichi Vendola... interpretare letteralmente il passo evangelico che Lei porta a difeda di Pontifex è una forzatura bella e buona: è ovvio che in esso si mira a indicare la gravità del gesto che lo scandalo porta con se e non al fatto che il peccatore dovrebbe suidicarsi. Diversamente si vedrebbe cadere il pilastro base del cattolicesimo, la misericordia del Padre, che <<non è venuto a giudicare il mondo ma a salvarlo>>, che <<non vuole la morte del peccatore ma che si converta e viva>>. E un’interpretazione letterale dei testi sacri è, la storia lo dimostra in modo egregio, dannosissima: non per nulla esiste il Magistero della Chiesa, non per nulla esistono gli studi teologici e i teologi e biblisti. Nel Levito leggiamo essere un abominio mangiare crostacei... ma non credo che per questo motivo Pontifex si metta a insultare tutti gli amanti dei frutti di mare. E’ importante capire i testi e non leggerli e basta: l’ermeneutica e l’esegesi servono a questo.
Pertanto queste forme di fondamentalismo andrebbero se non stroncate almeno disconosciute fin da subito onde evitare fanatismi e distorsioni di quello che è realmente il messaggio evangelico.

Ricordi inoltre che la Chiesa cattolica sta ancor oggi cercando a fatica di liberarsi dal suo proprio antisemitismo interno (fino a pochi anni fa la Chiesa cattolica romana pregava pubblicamente per i “perfidi ebrei”)

>>> quel perfidis, sebbene possa essere interpretato come perfidi, può anche essere interpretato (in modo più coerente visto l’ambito nel quale la preghiera viene pronunciata) come increduli.
Tanto è vero che già nel 1948 la Sacra Congregazione per i riti ritenne opportuno precisare che l’interpretazione all’accezione perfidis non fosse tanto quella di perfidi (e quindi malvagi) quanto di increduli.
Ma molti dimenticarono questo fatto e strumentalizzarono la cosa per puro odio contro la Chiesa.
Giovanni Paolo II parlò dei giudei dicendo: <<Siete i nostri fratelli prediletti e, in un certo modo, i nostri fratelli maggiori», la Nostra Aetate ha parole incoraggianti nei confronti dei giudei, gli disconosce tra l’altro (giustamente) ogni responsabilità nell’uccisione del Signore (cosa che Pontifex invece continua a non ammettere, andando contro un Concicilio che è, in ordine gerarchico, la massima autorità all’interno della Chiesa, si confronti il Codice di Diritto Canonico a riguardo).

Del resto, sul giornale si esprimo illustri prelati ad oggi in carica, non ragazzetti in vena di guasconerie a sfondo religioso.

>>>Per quel che ne so i prelati che si espongono (o per lo meno espongono pareri criticabili e fomentanti odio) sono tutti vescovi emeriti. Quand’anche fosse che un vescovo ordinario esprimesse la sua opinione... non vuol dire che questo vecovo rappresenti la Chiesa, non è la prima volta che la Sala Stampa vaticana è costretta a ritrattare le versioni di qualche loro esponente (non ultime le affermazioni del potente Segretario di Stato Tarcisio Bertone).
E’ questa la cosa insopportabile: che ciò che dicono loro e chi la pensa come loro lo spacciano per magistero... diversamente è opera diabolica. Ma il Magistero... è ben altro.

Loro sostengono di riportare la retta dottrina, e lo fanno a beneficio di questa propaganda, non a detrimento delle categorie bersagliate. Le categorie bersagliate sono quelle bersagliate dalla Bibbia: omosessuali, divorziati ecc. ecc. Loro non ce l’hanno con gli omosessuali in quanto tali: se la “retta dottrina” se la prendesse per qualche motivo con i venditori di angurie, loro si scaglierebbero contro questi ultimi.

La retta Dottrina non ce l’ha con nessuno. Lo stesso Gesù ammise: i pagani e le prostitute vi passeranno innanzi nel Regno dei Cieli...
La retta Dottrina non dimentica mai che ogni uomo è prima di tutto figlio di Dio, la retta Dottrina non dimentica mai quanto sia importante distinguere tra peccato e peccatore, tra errante ed errore.
Nel caso dell’omosessualità la Chiesa condanna la pratica omosessuale non l’omosessuale in quanto persona. E quando qualcuno condanna una persona alla dannazione eterna, mi chiedo con che autorità lo faccia visto che neppure la Chiesa può dichiarare che una persona sia all’inferno visto che <<dove abbondò la colpa... sovrabbonda la tua misericordia>>. Si proclama che una persona sia in paradiso dopo che si sono accertati dei miracoli, ma di certo mai si è proclamato e mai si potrà proclamare che una persona sia finita all’inferno. Lo stesso Giuda, tanto vituperato, per santa Caterina da Siena è in paradiso insime ad altri. Balthasar, uno dei più apprezzati teologi di questo secolo nonchè di Benedetto XVI non ha problemi a sperare che l’inferno sia vuoto.
Quando qualcuno, quelli di Pontifex in questo caso, condanna qualcun’altro all’inferno, non solo si allontana dal Magistero ma addirittura dal Vangelo e il loro peccato rientra in quel peccato gravissimo, quale quello contro lo Spirito Santo (che dice Gesù mai potrà essere perdonato), che raccoglie in se il disperare nella salvezza ossia il non credere che la misericordia divina possa lavare le colpe dell’uomo peccatore.

Cordialmente

Simone


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