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Commento di Orazio Melita

su Contratto statali: 6 euro lordi d'aumento


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Orazio Melita 22 aprile 2010 23:29

Egregio Sig. Riva, gentili lettori tutti,
sarebbe per me fin troppo facile associarmi alla sua lettera e concordare con Lei sulla necessità di una burocrazia (statale, parastatale o locale) più snella ed efficiente, sicuramente la soluzione (almeno per il nostro settore) che proponiamo non Le sarà sfuggita e credo che anche Lei non possa che concordare con noi che , pur rimanendo pubblici ufficiali che giurano fedeltà alla Repubblica e quindi da questo versante pubblici al mille per mille, vogliamo introdurre la competizione, la meritocrazia e la professionalità proprie delle libere professioni nel settore delle notificazioni ed esecuzioni; pertanto La invito (come invito tutti) a contattare i nostri referenti nella sua regione che potrà trovare sul nostro sito internet.
Mi preme tuttavia specificare una cosa, il nostro progetto non è di destra o di sinistra, progetti simili al DdL Berselli n. 749 S sono stati presentati nelle scorse legislature da destra (o centro destra) come da sinistra (o centro sinistra) addirittura fu il ministro Flick del primo governo Prodi a caldeggiarlo prima di essere sostituito da Di Liberto, TUTTI, MA PROPRIO TUTTI sanno che una riforma in senso libero professionale è l’unica soluzione realmente praticabile per questo vitale settore della giustizia. Ecco anche perché la nostra associazione ( www.auge.it ) non ha bandiere ed al suo interno convivono benissimo aderenti con passioni politiche diverse.
Ma dal sapere cosa è giusto al praticarlo purtroppo il passo è a volte troppo lungo, di mezzo ci sono compromessi con sindacati che hanno tradito da tempo lo spirito della propria missione, ma ancor più direi una sorta di miopia della classe politica che con alterne fortune occupa il potere incapace di "metter un dito all’acqua fredda" come diremo qui noi in Sicilia. Eppure, e qui bolle non solo il mio sangue di Ufficiale giudiziario orgoglioso e fiero della propria professione ma soprattutto quello di cittadino di questa Repubblica non ci si rende (o forse proprio per questo) conto che una riforma di tal genere scatenerebbe un meccanismo di reazione a catena virtuoso in tutto il pubblico impiego che è un elemento imprescindibile in un moderno Stato.
Voglio proprio credere che non ci sia uno solo dei lettori di questa rivista che ami vedere una querelle tra impiegati pubblici che si sentono oltraggiati ed offesi da aumenti del proprio stipendio da burla e lettori che, dati alla mano, sostengono che di impiegati ce ne sono fin troppi e che sono una zavorra alle finanze ed alla competitività del nostro amato Paese, credo proprio che esiste il concreto rischio che entrambi i contendenti abbiano ragione come entrambi torto.
Spero che in Italia si inauguri (ripeto la nostra non è una scelta di colore politico) una stagione di vere riforme partendo da quelle che sembrerebbero le più piccole e poi si scopre che sono pure bipartisan e tanto piccole non sono.
dottor Orazio MELITA
Ufficiale giudiziario
U.N.E.P. Grammichele


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