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Commento di Resist Enza

su Chiesa e pedofilia, "Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia"


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Resist Enza Resist Enza 7 marzo 2010 16:28

Le prime pagine di venerdì 5 di Repubblica, Il Giornale, Avvenire e L’Osservatore Romano.

Si può mentire in modo attivo o passivo. La menzogna può essere per omissione, tacere un fatto, non riportare l’informazione. Oppure gridando a l’aggressione: la verità come un complotto. Complotto di chi? Appunto. Basta insinuare il dubbio. Poi i vocaboli non mancano: comunisti, giudici, massoni (vechiotto), ebrei (proibito), islamici (troppo inverosimile), negri (in questo caso no).

Venerdì 5 marzo

la Repubblica in prima pagina porta due titoli che si specchiano. Il primo firmato da Enrico Franceschini porta il titolo "Le ferite d’ Irlanda / 1 - ’La mia infanzia rubata dalla Chiesa del disonore", racconta di Kathleen.

"Era una bambina di otto anni, quando la strapparono dalle braccia della madre, giudicata incapace di provvedere ai suoi bisogni, e la rinchiusero in orfanotrofio. «Ho vissuto prigioniera di un incubo fino alla maggiore età», ricorda Kathleen O’ Sullivan, una delle vittime delle violenze e degli abusi sessuali perpetrati per decenni nelle scuole, nei riformatori, nelle parrocchie di tutta l’ Irlanda. «Le suore ci affamavano, mangiavo la carne, una salsiccia, soltantoa Natale,e ricevevo un uovo sodo per Pasqua. Ma questo era il meno. Ci picchiavano per un nonnulla. Ci seviziavano fisicamente e psicologicamente. Facevo la pipìa letto dalla paura tutte le notti, e loro per punizione mi costringevano a sfilare nuda per la camerata con in testa le lenzuola bagnate di urina. Era un sistema sadico, satanico. I giornali hanno scritto che è stato il nostro Olocausto». «Ma se è così , aspettiamo ancora la Norimberga che faccia piena luce e giustizia su quel mostruoso abominio»..." [leggi]

Al racconto della vittima risponde la riflessione del teologo. "Le ferite d’ Irlanda / 2 Abolire la regola del celibato è l’ unica soluzione" un testo scritto dal teologo svizzero Hans Küng presidente della Fondazione Etica mondiale (Stiftung Weltethos).

"Abusi sessuali in massa ai danni di bambini e giovani ad opera di preti cattolici, dagli Usa alla Germania, passando per l’ Irlanda: un enorme danno di immagine per la chiesa cattolica, ma anche segno palese della sua profonda crisi. Il primo a prendere pubblicamente posizione a nome della Conferenza episcopale tedesca è stato il suo presidente, l’ arcivescovo Robert Zollitsch (di Friburgo). La sua condanna degli abusi, definiti «orrendi crimini», e la richiesta di perdono sono primi passi nel processo di assunzione di responsabilità per fare i conti col passato, ma altri devono seguire. La presa di posizione di Zollitsch mostra indubbiamente gravi errori di valutazione, che vanno contestati. Prima affermazione: Gli abusi sessuali compiuti dai sacerdoti non hanno nulla a che fare con il celibato. Obiezione! È indiscutibile che tali abusi si verifichino anche in seno alle famiglie, nelle scuole, nelle associazioni e anche nelle chiese in cui non vige la regola del celibato. Ma come mai si registrano in massa proprio nella chiesa cattolica, guidata da celibatari?..." [leggi]

Mentre Il Giornale si affanna a tenere il passo con l’attualità e titola "Vaticano in imbarazzo pronto al repulisti" [leggi], un articolo di Andrea Tornielli, vaticanista di casa, che spiega come in Vaticano nessuno ha visto niente, nessuno ha saputo niente del nigeriano corista in San Pietro, procacciatore di giovani per il numero due della Protezione civile, il gentiluomo di Sua Santità Angelo Balducci. Il giornale di Vittorio Feltri si dimostra esperto nella caccia alla palomba : "Il cacciatore che attende il “passo delle palombe” nel suo appostamento, mettendo a confronto la sua abilità con l’intelligenza del colombaccio".

Abilità del cacciatore:

  • preparare il sito adeguatamente mimetizzato;
  • far funzionare i “volantini” (Un volo troppo lungo dei volantini portano via le palombe; volantini richiamati troppo presto avvicinano ma non fanno fermare le palombe);
  • posizionare ed azionare i richiami sulle “racchette”, i cosidetti “azzichi” in relazione alla direzione dei venti (tutti i volatili si posano contro vento, per cui occorre guidare il “poso” della palomba; mai far “grillare” cioè far frullare il richiamo vivo “in faccia”, sarebbe uno “scaccio” assicurato; interrompere troppo presto l’azionamento degli “azzichi” potrebbe essere causa del mancato “poso”, ecc.);
  • potature delle piante per consentire la visuale degli animali “posati” (piante troppo fitte e/o troppo fosche impedirebbero la vista degli animali posati e/o il volo dei volantini);
  • sparare alla conta, cioè in tempo e senza “doppiare” l’animale ( Attenzione a non sparare al primo conto, a rispettare “la mano” cioè scegliendo l’animale da colpire in relazione alla posizione occupata al momento nell’appostamento per evitare di colpire in più di uno lo stesso animale; massima attenzione in attesa della conta, poiché tutto quanto sopra descritto e puntualmente rispettato può essere reso vano da una mossa sbagliata, da un piccolo fruscio o dall’impazienza di “tirare il grilletto”).
  • [adattato da Club della Palomba - Le cacce tradizionali]

    Il quotidiano della Cei, Avvenire, preferisce ignorare i fatti a dedicarsi ad opere più cultuali: "Ostensione della Sindone: il boom delle prenotazioni". Una informazione che rallegra gli organizzatori dell’evento e placa con un "boom" le loro intime preoccupazioni di un "flop".

    Invece l’organo ufficiale dello Stato della Città del Vaticano trasanda le contingenze di questo basso mondo per portare avanti il disegno della trascendenza con titoli enigmistici: "Cresce piano l’esercito del dragone", "Una tragedia europea", "Le armi della fame", "Ripresa a bassa intensità", "Nostre Informazioni", "Quell’«ignobile macchia» agli albori del Reich". Economia delle parole, ma forse la notizia è in quell’«ignobile macchia».


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