Le prime pagine di venerdì 5 di Repubblica, Il Giornale, Avvenire e L’Osservatore Romano.
Si può mentire in modo attivo o passivo. La menzogna può essere per
omissione, tacere un fatto, non riportare l’informazione. Oppure
gridando a l’aggressione: la verità come un complotto. Complotto di
chi? Appunto. Basta insinuare il dubbio. Poi i vocaboli non mancano:
comunisti, giudici, massoni (vechiotto), ebrei (proibito), islamici
(troppo inverosimile), negri (in questo caso no).
Venerdì 5 marzo
la Repubblica in prima pagina porta due titoli che si specchiano. Il primo firmato da Enrico Franceschini porta il titolo "Le ferite d’ Irlanda / 1 - ’La mia infanzia rubata dalla Chiesa del disonore", racconta di Kathleen.
"Era
una bambina di otto anni, quando la strapparono dalle braccia della
madre, giudicata incapace di provvedere ai suoi bisogni, e la
rinchiusero in orfanotrofio. «Ho vissuto prigioniera di un incubo fino
alla maggiore età», ricorda Kathleen O’ Sullivan, una
delle vittime delle violenze e degli abusi sessuali perpetrati per
decenni nelle scuole, nei riformatori, nelle parrocchie di tutta l’
Irlanda. «Le suore ci affamavano, mangiavo la carne, una salsiccia,
soltantoa Natale,e ricevevo un uovo sodo per Pasqua. Ma questo era il
meno. Ci picchiavano per un nonnulla. Ci seviziavano fisicamente e
psicologicamente. Facevo la pipìa letto dalla paura tutte le notti, e
loro per punizione mi costringevano a sfilare nuda per la camerata con
in testa le lenzuola bagnate di urina. Era un sistema sadico, satanico.
I giornali hanno scritto che è stato il nostro Olocausto». «Ma se è
così , aspettiamo ancora la Norimberga che faccia piena luce e
giustizia su quel mostruoso abominio»..." [leggi]
Al
racconto della vittima risponde la riflessione del teologo. "Le ferite
d’ Irlanda / 2 Abolire la regola del celibato è l’ unica soluzione" un
testo scritto dal teologo svizzero Hans Küng presidente della Fondazione Etica mondiale (Stiftung Weltethos).
"Abusi sessuali in massa ai danni di bambini e giovani ad opera di preti cattolici, dagli Usa alla Germania, passando per l’ Irlanda: un enorme danno di immagine per la chiesa cattolica, ma anche segno palese della sua profonda crisi. Il primo a prendere pubblicamente posizione a nome della Conferenza episcopale tedesca è stato il suo presidente, l’
arcivescovo Robert Zollitsch (di Friburgo). La sua
condanna degli abusi, definiti «orrendi crimini», e la richiesta di
perdono sono primi passi nel processo di assunzione di responsabilità
per fare i conti col passato, ma altri devono seguire. La presa di
posizione di Zollitsch mostra indubbiamente gravi errori di
valutazione, che vanno contestati. Prima affermazione: Gli abusi
sessuali compiuti dai sacerdoti non hanno nulla a che fare con il
celibato. Obiezione! È indiscutibile che tali abusi si verifichino
anche in seno alle famiglie, nelle scuole, nelle associazioni e anche
nelle chiese in cui non vige la regola del celibato. Ma come mai si
registrano in massa proprio nella chiesa cattolica, guidata da
celibatari?..." [leggi]
Mentre Il Giornale si affanna a tenere il passo con l’attualità e titola "Vaticano in imbarazzo pronto al repulisti" [leggi], un articolo di Andrea Tornielli,
vaticanista di casa, che spiega come in Vaticano nessuno ha visto
niente, nessuno ha saputo niente del nigeriano corista in San Pietro,
procacciatore di giovani per il numero due della Protezione civile, il
gentiluomo di Sua Santità Angelo Balducci. Il giornale di Vittorio Feltri
si dimostra esperto nella caccia alla palomba : "Il cacciatore che
attende il “passo delle palombe” nel suo appostamento, mettendo a
confronto la sua abilità con l’intelligenza del colombaccio".
Abilità del cacciatore:
preparare il sito adeguatamente mimetizzato;far funzionare i “volantini” (Un volo troppo lungo dei volantini
portano via le palombe; volantini richiamati troppo presto avvicinano
ma non fanno fermare le palombe);posizionare ed azionare i richiami sulle “racchette”, i cosidetti
“azzichi” in relazione alla direzione dei venti (tutti i volatili si
posano contro vento, per cui occorre guidare il “poso” della palomba;
mai far “grillare” cioè far frullare il richiamo vivo “in faccia”,
sarebbe uno “scaccio” assicurato; interrompere troppo presto
l’azionamento degli “azzichi” potrebbe essere causa del mancato “poso”,
ecc.);potature delle piante per consentire la visuale degli animali
“posati” (piante troppo fitte e/o troppo fosche impedirebbero la vista
degli animali posati e/o il volo dei volantini);sparare alla conta, cioè in tempo e senza “doppiare” l’animale (
Attenzione a non sparare al primo conto, a rispettare “la mano” cioè
scegliendo l’animale da colpire in relazione alla posizione occupata al
momento nell’appostamento per evitare di colpire in più di uno lo
stesso animale; massima attenzione in attesa della conta, poiché tutto
quanto sopra descritto e puntualmente rispettato può essere reso vano
da una mossa sbagliata, da un piccolo fruscio o dall’impazienza di
“tirare il grilletto”).
[adattato da Club della Palomba - Le cacce tradizionali]
Il quotidiano della Cei, Avvenire,
preferisce ignorare i fatti a dedicarsi ad opere più cultuali:
"Ostensione della Sindone: il boom delle prenotazioni". Una
informazione che rallegra gli organizzatori dell’evento e placa con un
"boom" le loro intime preoccupazioni di un "flop".
Invece l’organo ufficiale dello Stato della Città del Vaticano
trasanda le contingenze di questo basso mondo per portare avanti il
disegno della trascendenza con titoli enigmistici: "Cresce piano
l’esercito del dragone", "Una tragedia europea", "Le armi della fame",
"Ripresa a bassa intensità", "Nostre Informazioni", "Quell’«ignobile
macchia» agli albori del Reich". Economia delle parole, ma forse la
notizia è in quell’«ignobile macchia».