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Commento di

su Balle nucleari


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6 dicembre 2009 10:14

Ottimo, allora nel ragionamento di sopra dovremmo aggiungere gli otto miliardi per lo smaltimento.
Qual è il rischio che si verifichi un incidente in fase di produzione dell’energia, di trasporto delle scorie e successivamente di stoccaggio?
Magari è un rischio che ha una probabilità molto bassa, però credo che il costo che va moltiplicato per questa probabilità sia considerevole.
Parlo di finanza con cui sono più familiare: il rischio di una crisi finanziara globale era estremamente basso, poi quando due anni fa si è verificata ci siamo accorti che i nostri modelli matematici semplicemente sottostimavano questo rischio.
Ci siamo fatti male "solo" al portafoglio
Prima di costruire centrali nucleari dovremmo cautelarci contro il "peggiore dei casi possibili" con un congruo margine.
Se ci sbagliamo in questo caso ci faremo male a qualcosa di più che al portafogli.
Se sul nucleare la ricerca va avanti e risolve i problemi tecnici, sul "problema sociale Italia" (che era il vero oggetto dell’articolo) rimangono le perplessità:
-siamo sicuri che le centrali verrebbero costruite in base alle tecnologie più aggiornate?
-siamo sicuri che tutte le misure di sicurezza verrebbero prese in considerazione?
-ce l’abbiamo un sito per stoccare le scorie? (i cittadini che scendono in strada contro la Tav o un semplice elettrodotto ce lo permeteranno? ricordiamo che l’Italia è il paese del NIMB)
-siamo capaci di trasprortarle in sicurezza (può sembrare banale, ma siamo bravissimi a cadere sulle banalità)?


Tenuto conto di questi fattori, l’opzione solare termodinamica è ancora una balla? Magari è meno efficiente, ma si rischia di meno e la popolazione è più propensa ad accettarlo. Inoltre la ricerca potrebbe migliorarne l’efficienza: perchè non investire in una strada, che se anche oggi sembra meno promettente, ha indubbiamente minori rischi?

In questa sede più che discutere della maggiore efficienza del nucleare in assoluto (che i tecnici mi sembra abbiano chiaramente dimostrato) è preferibile affrontare questioni meno tecniche:
in Italia date le peculiarità del nostro paese il nucleare è una strada perseguibile?
Ci sono delle alternative che, sebbene meno efficienti, possono essere più accettabili?
Il solare termodinamico è una di queste?


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