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Commento di illupodeicieli.leonardo.it

su La crisi c'è ma non se ne parla


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illupodeicieli.leonardo.it 3 novembre 2009 19:32

Da sempre non se ne parla, o meglio da quando è diventata onnipresente, dato che "regioni felici" non ne sono rimaste. Ieri una giornalista Emilia Urso Anfuso, lamentava proprio sulle pagine di Agoravox, la latitanza dei giornali e si limitava a porre loro "solo cinque domande" invece della fatidiche dieci rivolte,da Repubblica, al nostro amato presidente del consiglio. E avete ragione entrambi nel sottolineare questi aspetti,incongruenti, della vita nella nostra nazione. Da quando ho iniziato a scrivere il "mio" blog, nel 2004, ho sempre evidenziato come proprio questi temi ,crisi, lavoro, rapporti con le banche e le esattorie, eccetera, non fossero quasi mai appannaggio dei media tradizionali ma neppure dei più noti e/o frequentati siti internet di informazione e di controinformazione. Allora (l’ho già detto ma lo ripeto) era più importante il Libano, il Medio Oriente, l’11 settembre, l’Iraq (era ancora vivo Saddam) e ovviamente l’Afghanistan, Guantanamo eccetera.Mai che si parlasse dei problemi quotidiani al punto che qualcuno faceva anche osservare che,forse chi scrive o commenta deve essere qualcuno che non ha problemi ad arrivare alla fine del mese. Con una certa soddisfazione mi fa piacere che si parli di questi temi. Ieri ho provato a commentare l’articolo della signora Emilia, ma la linea ha fatto i capricci: voglio solo aggiungere che avevo ascoltato, proprio ieri a Radio Capital, un commento di Vittorio Zucconi, che a un ascoltatore che gli domandava "come mai anche ad Annozero e in altri programmi non si parla dei problemi della gente, delle cose reali, ma si preferisce parlare di Marrazzo e dei trans o delle ragazzine o delle escort del premier, lui (Zucconi), dice che "Annozero fa audience,con oltre 5 milioni di ascolti, e che è la gente che evidentemente non vuole trasmissioni che si occupino di questi temi, che la gente non vuole che le si parli ancora dei problemi e delle preoccupazioni". Sempre ieri e sempre Zucconi, riguardo gli appannaggi dei parlamentari faceva presente (lo aveva già fatto in passato) che se anche è vero che prendono tanti soldi, occorre anche vedere se sono o non sono bravi nel compito che viene loro richiesto, se sanno o meno svolgere con competenza la professione di deputato o di senatore".Lui la mette in quella maniera anche quando gli si fa presente che dopo una o due legislature costoro hanno diritto alla pensione:dimentica infatti che è una cosa ingiusta e che anche i bambini capiscono che è una truffa,al pari del diritto alla pensione dopo ventanni di lavoro che acquisiscono i dipendenti della banca d’Italia. Certo che se i media sembra quasi vogliano difendere i politici e non parlare di questioni vere che non siano i vari delitti come quello di Cogne o Garlasco, fa capire che chi non può cercarsi da solo informazioni dovrà pensare che tutto va bene e che stiamo tutti bene.


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