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Commento di iaia centofanti

su Terremoto dell'Aquila: evitare il funerale di un'opera d'arte


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iaia centofanti 24 giugno 2009 19:50

Da quel 6 aprile ho cominciato a verificare le notizie che ascoltavo nei vari tg nazionali: "Riaprono le scuole all’Aquila" bene!! Ho due figlie: una frequenta la prima classe elementare, l’altra la terza elementare; si capisce che ero ben felice di riportarle a scuola (anche se sotto una tenda) è importante per i bambini stare con altri bambini. Così comincio un pellegrinaggio: prima tappa tendopoli di Centi Colella, di scuola non ne sanno niente. Seconda tappa tendopoli di piazza d’Armi, niente scuola neanche li. Terza tappa tendopoli di Acquasanta.... scuola?
L’unica scuola aperta era a Poggio Picenze....
Per carità erano passati veramenta pochi giorni dal terremoto del 6 aprile e nessuno pretendeva che le scuole riaprissero immediatamente ma allora perchè nei tg nazionali la notizia d’apertura era proprio "Riaprono le scuole all’Aquila"?
Di questo genere di "notizie" ne ho sentite tante e quasi sempre sono andata a verificare se corrispondessero a verità e purtroppo, raramente questo è avvenuto. 
Quando qualcuno critica il lavoro di questo governo subito viene additato come "comunista" (come se questo fosse un insulto!!) o come un antiberlusconiano, che quindi non critica l’operato del governo ma critica per il gusto di criticare Berlusconi e per questo non degno neanche di risposta.
Le cose non stanno proprio così: noi che abitiamo all’Aquila anche dopo il 6 aprile, abbiamo avuto modo di vedere quante "balle" vengono diffuse in Italia dalla televisione di stato e non, e sentirsi dire dal Presidente del Consiglio che gli aquilani andati a roma a protestare erano quattro comunisti (c’ero anch’io a Roma e non ho mai avuto tanta gente di centrodestra intorno a me in una manifestazione,come in questa!!!) è veramente troppo.
Ci stanno ricoprendo di balle e continueranno a farlo.
Il problema è proprio questo: come si fa a fidarsi di qualcuno quando questo qualcuno non fa altro che raccontarci balle?
Conosco un gioco con le carte che si chiama "Dubito": si deve dubitare quando si ritiene che l’avversario stia dicendo una balla scartando delle carte al posto di altre carte. Mbè... mi consenta Presidente: io DUBITO!!!!!!


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