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Roberto Saviano non si candida e ripete che "in Italia se fai inchiesta la tua vita privata è compromessa"

“L’Italia attraversa un periodo difficile per la scrittura e la libertà di stampa”. A meno di 48 ore dalla pubblicazione del suo appello a Silvio Berlusconi contro la legge sul processo breve, Roberto Saviano torna a parlare di legalità e libertà di stampa.
 
Lo fa da Monaco di Baviera – Germania – nella conferenza stampa che precede la consegna del Premio “Rosa Bianca” dedicato al gruppo di giovani che tra il 1942 ed i 1943 si opposero al nasizmo. Il premio gli è stato assegnato dalla Città di Monaco per il suo libro il contrario della morte – uscito in Italia con un’edizione speciale del Corriere della Sera -.
 
“L’Italia attraversa un periodo difficile per la scrittura e la libertà di stampa, non solo a causa della crisi che ha colpito anche il settore dell’editoria, ma soprattutto perché opporsi, oggi in Italia, vuol dire avere la propria vita privata compromessa”.
 
“Non c’è una polizia che censuri gli articoli – continua lo scrittore – ma se fai un’inchiesta, se sveli qualcosa, la tua vita privata, quella dei tuoi familiari può essere usata contro di te”.
 
Sembra un discorso politico, forte, di accusa contro l’attuale sistema mediatico – con un neanche tanto velato riferimento ai caso Boffo o Ezio Mauro – e infatti non si fa attendere la domanda su una sua eventuale candidatura per il PD come Presidente della Regione Campania, contro Nicola Casentino: “Non mi candido perché non so fare il politico – risponde Saviano -. La richiesta mi è stata fatta da più parti sia come Presidente della Regione Campania sia come candidato alle primarie del PD, non sono un bravo politico e voglio continuare a fare lo scrittore”.
 
Prima di lui il premio, nato nel 1980, è stato vinto da un’altra celebre giornalista: Anna Politovskaja e, nelle sue parole, non manca un ricordo rivolto alla giornalista russa uccisa “che ha pagato con la sua vita aver dato cittadinanza universale alla Cecenia nel cuore e nella mente di tutti i lettori del mondo”.
 
A chi gli chiede come sia possibile che la PDL candidi Nicola Casentino risponde: “In Italia le mafie fatturano 100 miliardi di euro, è la prima industria italiana, si capisce, allora, perché ci sono candidati legati o accusati di essere legati alla criminalità organizzata”.
 
Affronta anche il problema dei tagli alla polizia: “Alla polizia e alle Procure dovrebbero essere assegnate più risorse” e degli arresti dei boss “provengano ha fatto 60 anni di latitanza perché non l’hanno cercato se Iovine e Zagaria non vengono arrestati è perché sono boss potenti”.
 
Dal cuore dell’Europa, Saviano lancia un appello anche all’UE affinché si doti di una normativa comune sulle mafie e emani una legge che punisca il reato di associazione mafiosa “lasciare sola l’Italia in questa battaglia significa perderla” anche se “gli italiani potrebbero spiegare al mondo come contrastare la mafia”.
 
Dai saloni dell’Università di Monaco, poco distante dal punto in cui Sophie Scholl gettò, come una pioggia di speranza, i volantini contro Hitler, lo scrittore ritorna sul libro che l’ha reso celebre: “Come scrittore lo riscriverei, certo, ma non posso negare che, spesso, ho odiato Gomorra”.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.244) 16 novembre 2009 18:46

    E’ molto triste constatare che è l’immagine che fa il contenuto. Tutti dichiarano che SB buca lo schermo ed è un grande comunicatore. Cambia il fronte, ma non cambia la musica. Le VOCI dentro l’eclissi sono quelle di uomini esempio di dirittura morale, coerenza, rigore, responsabilità ed impegno civile. Cosa può aggiungere Saviano a difesa della democrazia? (altro ancora => http://forum.wineuropa.it )

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.3) 16 novembre 2009 20:03
    Rocco Pellegrini

    meno male ch c’è ancora qualcuno che ama quel che fa e non vuole fare il politico.

    Però che schifo questi partiti che stanno sempre a chiedere di candidarsi a chi ha una visibilità mediatica... La politica è come tutte le altre cose bisogna avere passione e determinazione per riuscire, dunque che la facciano le persone che sanno farla.
  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.32) 16 novembre 2009 23:48
    Damiano Mazzotti

    Non ha senso per uno come lui caniddarsi con i vecchi partiti...

    E la stessa cosa succede a molti altri italiani...

    Io invece vedrei bene Saviano e De Magistristris in un movimento tutto nuovo...

    Una lista civica aperta agli italiani "vergini" che non hanno mai fatto politica e che non devono quindi difendere nessu ninteresse precostituito...

    • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.3) 17 novembre 2009 12:21
      Rocco Pellegrini

      come fa uno che non ha mai fatto politica a farla? Sarebbe come dire voglio sentir suonare la chitarra da chi non la ha mai suonata. Questo è un vecchio luogo comune populista, tanto caro al papi, che continua ad abusarne benchè sono 16 anni che ormai è in politica. Vorrei capire perchè in tutte le professioni conta l’esperienza ed in politica no. E poi, come in tutte le cose, chi inizia deve imparare e benchè le persone partono sempre con le migliori intenzioni alla fine, dappertutto, si ricreano situazioni simili a quelle che di altre esperienze con persone diverse.

      Dunque separare il vecchio da nuovo non è prova di alcun miglioramento azni, a ben pensarci, potrebbe esser vero il contrario.
  • Di rickylg (---.---.---.67) 17 novembre 2009 17:42
    rickylg

    Sono contento che Saviano non si candidi e spero mantenga questa distanza dalla politica, che gli fa solo bene. Può fare molto di più per l’Italia scrivendo e denunciando e creando un movimento d’opinione e d’informazione che non candidandosi a delle elezioni, tanto per fare la figurina o per entrare nell’agone politico che, alla fin fine, corrompe anche gli uomini migliori.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.164) 18 novembre 2009 14:54
    Damiano Mazzotti

    non sono d’accordo...

    la politica secondo me è come il sesso...
    la possono fare quasi tutti e quasi tutti la fanno così come viene.. In Italia insegnarla non se ne parla...

    ma c’è chi c’è portato e chi no... c’è non non paga e chi paga... chi viene pagato e chi non vuol essere pagato..

    E oltre alla morte c’è una certezza: in questo momento chiunque abbia un’idea in testa può far megli odi questi farabutti e incapaci che ci ritroviamo a destra e sinistra...

    un po’ più farabutti da una parte e un po’ più di incapaci dall’altra...

  • Di poetto (---.---.---.106) 22 novembre 2009 10:28

     In questi ultimi tempi la politica ci ha abituato a persone che di politica, appunto, non ne capiscono un tubo.

    Gente che fino al giorno prima lavorava in televisione e che si è ritrovata eletta.

    Ora poi, con la legge attualmente in vigore, non possiamo neanche più scegliere chi mandare in parlamento, il che da libero sfogo ai capoccia dei vari partiti nella scelta delle persone per i vari seggi parlamentari.

    Saviano ha fatto bene a non candidarsi.

    La politica dovrebbe essere fatta da persone competenti, che hanno fatto gavetta e che conoscono i vari e veri problemi della gente, che conoscono le leggi, sanno quali sono le risorse su cui fare conto, conoscono le varie specificità, che hanno una esperienza in determinati ambiti e determinati ruoli.

    Per fortuna la signora Bartolini ha bloccato in tempo l’entrata in campo di varie veline che avevano fatto un corso accelerato di politica, una vera vergogna!

    Basta con questo tipo di politici.

    L’Italia ha bisogno di persone preparate, competenti per il ruolo che devono ricoprire, presenti e con la voglia di fare politica per la gente e non per se stessi.

  • Di carlo aragonese (---.---.---.44) 22 novembre 2009 11:18
    carlo aragonese

    L’onestà intellettuale, quando c’è, la si coglie sempre: rifiuntando di fare il politico Saviano conferma ancora una volta, la sua serietà di uomo. Io non posso che stimarlo perché afferma certe verità nascoste, sotterranee, verità che lui riporta alla luce. Non si può che ammirare il suo coraggio e seguire il suo pensiero.

  • Di Paolo Praolini (---.---.---.247) 22 novembre 2009 11:52
    Paolo Praolini

    Appoggio Roberto anche in questa scelta di rimanere fuori da una politica che in questo momento sta attraversando uno dei peggiori momenti storici.
    Cosa grave è che a confermarlo è anche il presidente della Repubblica!
    Inoltre perchè perdere questa eccellenza che riesce ancora a portare alto il nome dell’onestà e della legalità.
    Avanti continua deliziarci con il tuo lavoro e le tue opere.

  • Di Marino Vezzoli (---.---.---.16) 23 novembre 2009 13:54

    Io apprezzo Roberto Saviano come tanti, e lo vorrei come politico, ma so che non può. E lo capisco bene. Non vuole, ma soprattutto non può.

    Perchè su di lui, pesa una condanna pesante. Una condanna di morte. E essere un politico, vuol dire dover adempiere a lavori che hanno date e luoghi precisi, vuol dire esporsi a pericoli, essere un bersaglio ancora più facile. E lui, non può permetterselo.

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