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 Home page > Attualità > Cronaca > Berlusconi aggredito da uno psicolabile: "Non mi fermeranno!"

Berlusconi aggredito da uno psicolabile: "Non mi fermeranno!"

E’ stata sicuramente una serata indimenticabile quella di ieri per il presidente Silvio Berlusconi: iniziata come la serata d’avvio del tesseramento al Popolo delle Libertà, verrà ricordata soprattutto come la serata dell’aggressione al premier.

Doveva essere una festa della libertà, iniziata con un comizio del premier in piazza San Babila a Milano. Un comizio in cui Silvio Berlusconi sottolineava i traguardi raggiunti nella lotta alla mafia, rimarcava la forza e la coesione della sua maggioranza, attaccava la RAI, annunciava la candidatura di Formigoni alla presidenza regionale della Lombardia e veniva contestato da alcune decine di persone che gridavano "Vergogna!" e " Chi non salta Berlusconi é...!".
 
L’occasione era l’inizio del tesseramento al Popolo della Libertà: "Pensavamo che una campagna di tesseramento non fosse necessaria perché chiunque vota per noi e ama la libertà è tesserato, ma siccome viviamo in un momento di disinformazione totale» ci abbiamo ripensato, commenta il premier, il primo tesserato del suo partito.
 
Alla fine del comizio il premier si avvicina, come di consueto, ai propri sostenitori per le strette di mano e gli autografi, quando all’improvviso avverte una forte botta al volto.
In un primo momento si pensa ad un pugno, poi si capisce che a colpire il premier è stata una statuetta, un souvenir rappresentante il Duomo di Milano.
 
Lui barcolla, e stordito, viene sorretto dalle guardie del corpo che lo conducono verso l’automobile. Con il volto sanguinante viene portato di corsa all’ospedale san Raffaele: gli esiti degli accertamenti hanno evidenziato una frattura del setto nasale, la rottura di alcuni denti e una ferita lacero-contusa al labbro inferiore che ha richiesto dei punti di sutura. La prognosi è di 20 giorni.
 
L’aggressore, identificato immediatamente, rimane immobile, pietrificato dopo il lancio; è stato subito preso e sottratto alla folla che lo voleva linciare. Si chiama Massimi Tartaglia, ha 42 anni e da 10 è in cura per problemi psichiatrici. " L’ho fatto perché lo odio" avrebbe detto agli agenti della DIGOS che lo interrogavano.
 
 
L’accusa è di lesioni personali aggravate dall’entità della persona colpita e dalla premeditazione: in tasca l’aggressore aveva un’altra statuetta e uno spray al peperoncino.
 
"In famiglia tutti votiamo PD, ma nessuno odia il premier Silvio Berlusconi. Massimo è uno psicolabile ma è un bravo ragazzo: è un volontario del WWF" ha detto il padre.
Intanto dall’ospedale il presidente del Consiglio tranquillizzava: "Sto bene ma sono amareggiato per questa campagna d’odio nei miei confronti. Questo è il frutto di chi ha voluto seminare zizzania. Quasi me l’aspettavo... ma non mi fermeranno!". 
 
E all’amico giornalista Emilio Fede aggiunge: "Mi sento un miracolato: qualche centimetro più su e avrei perso l’occhio!".
 
Quasi unanimi i commenti dal mondo della politica: "Esprimo la più ferma condanna del grave e inconsulto gesto di aggressione nei confronti del Presidente del Consiglio al quale va la mia personale solidarietà", commenta il Presidente Napolitano.
 
Stesso il tono di Fini: "Si tratta di un gesto gravissimo di fronte al quale tutte le forze politiche hanno il dovere di manifestare una convinta condanna esprimendo solidarietà al presidente del Consiglio"; mentre per Bossi si tratterebbe di un "atto di terrorismo".
 
Condannano il gesto anche il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, e dell’ UDC, Pier Ferdinando Casini.
 
Mentre invece Di Pietro, prontamente ammonito da Fini e da La Russa, accusa: ""Io non voglio che ci sia mai violenza, ma Berlusconi con i suoi comportamenti e il suo menefraghismo istiga alla violenza. Io condivido le rimostranze dei cittadini che ogni giorno vedono un premier che tiene bloccato il Parlamento per fare leggi che servono a lui e soltanto a lui, mentre milioni di cittadini perdono il lavoro e faticano ad arrivare a fine mese".
 
Su Facebook proliferano i gruppi di commento all’aggressione. Alcuni sono a favore dell’assalto al premier: "Santo subito", "Sposami" indirizzati a Massimo Tartaglia, "E’ il giorno più bello della mia vita"...
Altri sono contrari: "Vergogna!", "Aggredito Berlusconi...condanniamo la violenza"...
 
 
 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.111) 14 dicembre 2009 16:14
    L’uso politico di un gesto che di politico sembra avere poco o nulla.
    Il precedente episodio era avvenuto dopo oltre tre anni dall’insediamento. Anche quella volta l’aggressione si collocava nel freddo mese di dicembre. Ma in quell’occasione, il gesto, stupido e apparentemente privo di moventi politici, non lasciò segni. Quantomeno sul volto o sul corpo dell’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Perché di segni, nelle cronache di quel capodanno 2005 e dei giorni successivi, quel gesto ne lasciò parecchi. E diede l’occasione al premier, vittima di un piccolo ematoma retroauricolare, e all’intera compagine governativa, di avviare una campagna mediatica in cui l’uomo più potente del paese diveniva vittima della violenza dei contestatori. Una campagna di certo opportunistica e funzionale, ma impossibile da rovesciare, attaccare o destrumentalizzare in quegli istanti. La storia si ripete secondo un meccanismo ben collaudato di cause ed effetti. E quando un sistema con il tempo si modifica, accrescendo la natura delle proprie risposte ad ogni evento causale, ad una causa così mediaticamente imponente possiamo solo immaginare, dedurre quali potranno essere le dovute risposte. Un problema che l’autore del violento gesto compiuto quasi due ore fa di certo non si sarà posto. E’ difficile ipotizzare quali siano state nella mente dell’aggressore le calcolate conseguenze della devastazione del viso del premier, sempre che ci sia stato un benché minimo calcolo. Ma è fin troppo elementare conoscere quali saranno le conseguenze reali di un tale gesto. Un antipasto di ciò che accadrà nelle prossime ore è scritto nella cronaca di queste ore, nelle dichiarazioni delle tante figure istituzionali che popolano questo nostro paese. A partire dal ministro Umberto Bossi che parla di "pericolo terrorismo" ed invoca un innalzamento della guardia, o dell’onorevole Maurizio Lupi, che analogamente ravvede un superamento "del limite di guardia". Il ministro Ignazio La Russa, invece, si è già prestato ad un azzardato sillogismo tra manifestazioni ed attacchi fisici. Dalla sponda opposta a gettare benzina sul fuoco è l’onorevole Antonio Di Pietro, che rigira al mittente (e vittima occasionale) Silvio Berlusconi le responsabilità indirette di un tale gesto, parlando di "istigazione alla violenza". Poco importa se le indiscrezioni di questi ultimi minuti lasciano intendere la fortissima possibilità di un gesto dovuto ad un disagio psicologico del presunto aggressore, da 10 anni in cura psichiatrica. Il teatrino dell’uso politico di un gesto che di politico sembra avere poco o nulla è già partito. Ed è lecito, oltre che logico, aspettarsi per i prossimi istanti una pericolosissima traduzione dello scontro sugli argomenti e sui dati di fatto in un attacco politico tra parti in causa basato sul nulla. Qualcuno, in questi istanti, ha già provato a raffrontare "l’utilità" di questa aggressione fisica con "l’inutilità" di una pacifica manifestazione nella capitale che ha visto partecipare circa un milione di persone. Non importano le conseguenze naturali delle prossime ore, ciò che interessa è la soddisfazione che per qualcuno scaturisce da un’istantanea che ritrae un volto tumefatto. E se il prezzo da pagare è la prevalenza dello scontro politico fine a sé stesso sul racconto giornalistico di fatti scomodi o sul diritto di critica, poco importa. Il gesto improvviso di una persona che sembrerebbe affetta da problemi psichiatrici per qualcuno diventa un gesto eroico, espressione dell’indignazione civile. Abbiamo smesso da tempo di porci il problema delle conseguenze delle azioni. E le condizioni in cui oggi versa questo paese sono la degna conseguenza anche di questo.
    >>>VIENI ANCHE TU A DIRE LA TUA SU: HTTP://LIBERALVOX.BLOGSPOT.COM
  • Di pv21 (---.---.---.190) 14 dicembre 2009 19:49

    Ma vi sembra un atto terroristico? Non vi ricordate il lancio del cavalletto di 5 anni fa? Napolitano dice che non ha senso fare a gara nell’accusarsi. La cifra del Tribuno è quella di accendere le passioni. Tutte: a favore e contro. La storia insegna che la FEBBRE del TRIBUNO è come un fiume in piena che trascina di tutto. Cominciamo a rispettare le regole dettate dalla Costituzione e ... (altro ancora => http://forum.wineuropa.it )

  • Di carlo aragonese (---.---.---.125) 15 dicembre 2009 17:26
    carlo aragonese

    qui non c’è l’astio che ho colto da altre parti. Certo, chi ha votato poco interessante questo articolo probabilmente è rimasto deluso dal tono pacato e magari dal punto di vista poco individuabile. Questo mi fa pensare che il giornalista (insomma chi riporta le notizie) spesso si considera un filosofo o uno scrittore, e sente sempre il bisogno di mettere avanti prima di tutto il proprio pensiero. Ma se parlare di filosofia è impossibile essere neutrale (spiegare, interpretare la filosofia dicono sia fare a sua volta filosofia), scrivere un articolo senza per forza mettersi in gioco è duemila volte possibile. Questione di scelte evidentemente. 

  • Di Vindice (---.---.---.96) 16 dicembre 2009 17:41

    L’aggressione subita dal presidente del Consiglio è certamente un fatto molto grave che prima di tutto richiede di testimoniare all’uomo Berlusconi umana solidarietà e vicinanza da parte di tutti.Quanto all’aggressore gli accertamenti medici e le indagini giudiziarie dovranno stabilire se trattasi del gesto inconsulto di un malato di mente,come sembra,oppure se esistono motivazioni di altra natura.Purtroppo le tante persone affette da disagio mentale sono abbandonate a se stesse con grave colpa sia dei familiari,ma anche delle istituzioni che poco o nulla fanno per assicurare il corretto funzionamento di adeguati presidi sanitari.La sicurezza dei cittadini è compromessa anche da questi ammalati,non soltanto dai ladri e dai rapinatori o dagli atti delinquenziali degli immigrati.Quanto al servizio di sicurezza è già pervenuto un rabbuffo d’oltre oceano,ed è il secondo dopo quello per la condanna inflitta ad Amanda.Sarà anche compito degli investigatori procedere agli accertamenti del caso.La violenta aggressione patita dal Capo del Governo ha però scosso il mondo politico ed ha acuito le tensioni già in atto.Era lecito aspettarsi che l’intero arco costituzionale,come si diceva una volta,apparisse coeso e soprattutto silente per meditare,ciascuna parte politica e tutti insieme sui troppi errori commessi e ricercare quindi ogni soluzione utile alla collettività.Purtroppo non è stato così,perchè è stato aperto un indecoroso scambio di invettive nei salotti televisivi e finanche a Montecitorio,apparso una sorta di foro boario popolato da mercanti della politica.A partire dal portavoce di palazzo Chigi Bonaiuti il quale si è preoccupato più di comunicare che il Premier tornerà presto più forte di prima,anzichè di riferire sulle sue condizioni di salute,per passare alle chiassate di Di Pietro e fino alla indecente filippica pronunciata dal capogruppo PDL alla Camera.Eppure era stato auspicato un opportuno rasserenamento del clima,invece c’è stata la umiliante risposta del voto di fiducia sulla legge finanziaria,ed il violento titolo con cui "IL Giornale"ha attaccato il Presidente della Camera ,reo di aver definito deprecabile il comportamento del Governo.Il Premier per suo conto fà sapere che nessuno lo fermerà,e forse il messaggio è diretto alla maggioranza che lo sostiene,nelle cui fila certi mal di pancia sembrano diventati acuti,come lo stesso Fini ha apertamente dichiarato dal banco di presidenza della Camera.Bonaiuti e compagni non vogliono,ma forse non possono far capire al Premier che con una maggioranza strabocchevole ed un ampio consenso popolare,se non si riesce a governare,la presunta sinistra,la stampa e la televisione avverse,il Capo dello Stato,la Consulta ed i magistrati comunisti non c’entrano un bel nulla,ed è quindi proprio e soltanto la maggioranza che scricchiola.La legittimazione a governare non significa poterlo fare contro tutto e tutti e brandire l’ascia di guerra contro chiunque,comprese le istituzioni dello Stato.Bisogna quindi capire che questo scontro frontale senza fine non ha sbocchi e nuoce al Paese che ha gravi ed urgenti problemi da risolvere; ci si deve anche convincere che,volendo,si possono anche zittire Santoro e compagni,si possono anche chiudere Repubblica e l’Espresso,ma non si può certamente eliminare la Corte Costituzionale il cui unico dovere è di correggere il legislatore tutte le volte che esorbita dai limiti costituzionali,con grave pregiudizio per lo Stato di diritto.Ma ora il primo auspicio è che il Presidente del Consiglio si rimetta rapidamente da questa brutta avventura che certamente non meritava.Vale la pena però scomodare Alessandro Manzoni per ricordare il suo concetto di"provvida sventura",quando dal male può nascere il bene,se cioè questo brutto e triste evento può introdurre un rinnovato clima di serenità politica.Si può fare,ma è necessario che tutti facciano non uno,ma parecchi passi indietro per evitare il pericoloso salto nel nulla.Non lo merita il Paese che ha già vissuto tristi esperienze nel secolo scorso.

  • Di pv21 (---.---.---.131) 20 dicembre 2009 12:00

    Dal gesto esecrabile di uno psicolabile siamo arrivati alle "virtù eroiche" di: amore vince sempre sull’odio e sull’invidia. A proposito di "odio" dovremmo ricordare i protagonisti di quella SAGA dei CLANDESTINI voluta e normata da chi nega loro anche il diritto di esistere. A proposito di "invidia" dovremmo pensare a quegli "evasori" che collezionano ville, panfili e capitali occulti facendo pagare più tasse a tutti gli altri e aspettando FINO all’ultimo scudo fiscale. (=> http://forum.wineuropa.it )

  • Di Antonio DS (---.---.---.188) 20 dicembre 2009 20:33

    Ho votato no perchè ritengo l’aggressione una montatura degna del peggior cinema di terz’ordine, riguardatevi la scena a rallentatore e, oltre alle varie incongruenze che non ho nessuna voglia di elencare, spiegatemi come fa’ ad avere colletto e polsini della camicia completamente immacolati quando si mostra uscendo dalla macchina!!!
    Di conseguenza le polemiche risultano viziate all’origine, artefatte e tendenziose.

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