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 Home page > Tribuna Libera > Pensieri scomodi sull’ISIS

Pensieri scomodi sull’ISIS

Faccio una gran fatica a trovare sulla mia bacheca Facebook un solo post che parli di Iraq, degli yaziri, del ‘califfato’ o almeno delle guerrigliere del PKK, delle quali potrei innamorarmi in blocco. Praticamente tutti quelli che fino a ieri avevano posizioni trancianti su Gaza (non importa quali) e che in genere sono persone più informate e sensibili della media, tacciono.

Posso anche capire perché: estrema complessità, scarse informazioni attendibili veicolate quasi senza alternativa da un mainstream senza dignità (saranno veri i sepolti vivi?), l’infamia della follia neoconservatrice e il tramonto di primavere arabe nelle quali identificarsi, un malinteso percepire i cristiani dall’Iraq alla Nigeria non come minoranza calpestata ma come quinta colonna del colonialismo, la difficoltà oggettiva di applicare paradigmi ideologici e quindi identificare buoni e cattivi e ingranare la quarta.

Eppure, almeno rispetto all’ISIS, sorta di nazisti dell’Illinois che cumulano incubi millenari, à mon avis, non dovrebbe essere difficile assumere un atteggiamento dicotomico ben più deciso di quello pro o contro Israele, pro o contro Hamas. Eppure non succede. Nel XX secolo perfino Roosevelt e Stalin seppero stare insieme quando bisognava stare insieme. Oggi sembra impossibile.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.49) 12 agosto 2014 20:27

    Per quanto mi riguarda cerco di far passare qualche riflessione sui blog dei giornali. E come me fanno tanti altri fruitori non del tutto passivi dell’informazione.

    Ma è impressionante la distanza che continua a permanere tra articoli pubblicati e commenti dei lettori in particolare su due temi "caldi": ISIS e Ucraina.

    I commenti vengono completamente ignorati dai giornalisti, anche quando vorrebbero solo arricchire di sfumature la narrativa uniforme su questi due temi.

    E’ come se il Minculpop fosse sopravvissuto alla caduta del Fascismo e ancora diffondesse le sue veline ai giornali. Anche a quelli nominalmente appartenenti alla sinistra moderata.

    Per avere una rappresentazione non addomesticata bisogna andare nel sottomondo e leggere Agoravox e fonti analoghe.

  • Di (---.---.---.186) 15 agosto 2014 08:14

    condivido pienamente l’articolo. Ancor oggi c’è chi ricorda l’Inquisizione ma dimenticano che quella storia pessima è datata a qualche secolo fa, quello che sta accadendo invece e dei ns giorni.


  • Di (---.---.---.181) 16 agosto 2014 01:07

    C’è molto buon senso in questo articolo. Che mette in evidenza una cosa: il conflitto Hamas-Israele ha assunto un significato (vero o presunto che sia) che va al di là della portata reale che esso ha. Esistono minoranze oppresse da più tempo e con un maggior numero di vittime rispetto ai palestinesi, come i curdi. O conflitti che in breve tempo hanno avuto un numero di vittime enormemente più alto, come la guerra civile in Siria. Conflitti ormai dimenticati ma terribilmente devastanti come quello in Darfur o in Ruanda. O la guerra civile algerina con oltre centomila morti. Ma nessuno ha mai avuto nemmeno un centesimo dell’esposizione mediatica e della tifoseria politica (più simile a una tifoseria da stadio) come nel caso del conflitto israelo-palestinese. Ora si affaccia alla ribalta internazionale il "califfato" e l’esercito dell’Isis e già c’è chi scrive che "dietro" ci sono le manovre dello stato ebraico per arrivare a fare la Grande Israele....

  • Di (---.---.---.10) 17 agosto 2014 00:38

    Questo articolo è delirio allo stato puro e puzza di antisemitismo lontano 10 km. Che pena.

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