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Tra omofobia e diritti civili: quali tutele per le persone LGBT? Intervista a Dario Accolla

Scrive quotidianamente sui temi relativi ai diritti civili attraverso un blog e uno spazio sul Fatto Quotidiano on line, collabora con la rivista Pride e sta per pubblicare il suo nuovo libro: sulla terrazza di AgoraVox Italia c'è Dario Accolla. 

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Salve Dario, su ElfoBruno segnali costantemente casi di omofobia: com'è nata l'idea del blog e quale scintilla lo ha trasformato da diario di pensieri personali a canale di informazione collegato anche al Fatto Quotidiano?
 
È nato per caso, dieci anni fa. Cominciai a scrivere un diario personale su una disavventura amorosa. Non sapevo, allora, che si sarebbe trasformato in un blog letto da molte persone. Non sapevo neppure quali fossero le potenzialità di questo strumento. Di fatto, poiché dopo il mio trasferimento a Catania cominciai subito a interessarmi di associazionismo LGBT, pian piano certe tematiche si mescolarono alla narrazione della mia vita quotidiana. Da lì il blog si è specializzato sulla questione omosessuale, pur tenendo un occhio vigile anche sulle altre realtà. Di recente, anche grazie all’aiuto di Matteo Winkler, ho avviato una collaborazione con il Fatto Quotidiano in modo da poter raggiungere un pubblico più vasto. Se prima i temi di cui tratto erano letti prevalentemente da persone interessate, adesso hanno trovato una piattaforma più grande di condivisione.
 
Da analista attento pensi che si stiano realizzando quegli annunciati propositi per contrastare il fenomeno dell'omofobia e per sviluppare diritti civili? Cosa si sta realmente facendo e cosa si sta invece coprendo sotto ad una politica degli annunci?
 
Mi sembra che la discutibilissima legge Scalfarotto sia arenata al Senato e dentro lo stesso Partito Democratico si vocifera che non basterà un’intera legislatura per approvarla. Lo stesso parlamento che ha partorito quest’obbrobrio è lo stesso che dovrebbe fare una “legge avanzata” sui diritti delle coppie gay e lesbiche, dove per “legge avanzata” si intende un istituto già superato nello stesso paese che lo ha partorito, il Regno Unito, in cui si sono approvati i matrimoni ugualitari. Come farà Renzi a produrre e far approvare le civil partnership è un mistero che scopriremo solo nei prossimi mesi. Più in generale temo che nel Pd prevarranno le solite logiche di mediazione al ribasso. Poi se Renzi dovesse riuscire nell’intento di istituire un istituto analogo al matrimonio, gli daremo atto della cosa. Tenendo comunque presente che ci sarà vera parità solo quando si chiamerà matrimonio e includerà la facoltà di adottare minori. Fino a quel momento, per quanto avanzato, il disegno renziano costituirà una forma di apartheid giuridico.
 
In Europa la situazione sembra migliorare: secondo lo studio condotto da Arcigay sul portale Cominciatu.eu i rappresentanti italiani che si sono detti pronti a sostenere i diritti LGBT sono 40 sui 73 eletti, la maggior parte proveniente dalla Lista Tsipras, altri dal Movimento Cinque Stelle e alcuni anche dal PD. Mentre meno di venti sono quelli segnalati come omofobi o comunque ostili al riconoscimento dei diritti delle persone LGBT. Che ne pensi?
 
La situazione europea, inerentemente ai nostri partiti, è di solito migliore rispetto a quella italiana, ma quanto incide concretamente sulla realtà nazionale? Non ho dubbi che persone come Daniele Viotti del Pd, per fare un solo esempio, siano animate da ottime intenzioni e che faranno di tutto per portare miglioramenti effettivi a Strasburgo. Il problema, tuttavia, è il Pd che resta in Italia. Questo partito cosa intende fare davvero per produrre un cambiamento strutturale non solo dentro la legge, ma anche dentro le coscienze della società? Sarà un Pd vicino a Bindi e Fioroni o più simile a Civati? Vedo ancora troppi segnali contraddittori dentro quel soggetto che dovrebbe portare la svolta. E questo non depone a suo favore.
 
Molti trovano nella chiesa il fulcro della creazione del sentimento omofobico, con la nascita di movimenti che strutturano sulla fede il proprio profilo ma che poi di fatto rappresentano canali di segregazione come è stato per il sito Pontifex e com'è per le Sentinelle in piedi e per il movimento di Adinolfi, Voglio la mamma. Può la religione trasformarsi da difesa dei più deboli e discriminati a palestra di esclusione sociale e discriminazione? Perché la chiesa è passata da canale di socializzazione a movimento di esclusione sociale, cosa si è rotto nel meccanismo?
 
Non si è rotto nessun meccanismo, la chiesa è storicamente stata ed è tuttora un’agenzia attiva nella produzione di pensiero omofobico. Chi pensa che non sia così è vittima di un’illusione. Pensiamo all’osannato Bergoglio: le sue dichiarazioni non sono affatto di apertura, ma frutto di una sapiente comunicazione che al netto dei proclami continua a essere uguale a quella dei suoi predecessori. Sull’omosessualità l’attuale papa ha detto di essere in linea con il pensiero del catechismo, dove si descrive il fenomeno come perversione. La chiesa, proprio a cominciare dal suo capo, come sostiene il mio amico Franco Buffoni – poeta, scrittore e militante gay – deve decidere da che parte stare e deve farlo con atti inequivocabili: deve scegliere se essere dalla parte di Obama e del Regno Unito o dalla parte di Putin e dell’Uganda. E dirlo a chiare lettere.
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Da docente puoi anche analizzare il fenomeno dal punto di vista scolastico: vanno scemando le situazioni di bullismo anche omofobico o il fenomeno è ancora preponderante?
 
L’omofobia nelle scuole è un fenomeno largamente presente, molto spesso associata al bullismo in senso più generale. Si è provato a porre rimedio con la creazione di materiale specifico per insegnanti, come i libretti Unar, e sappiamo come è andata a finire. Chi si oppone alla lotta dei fenomeni di violenza contro le persone LGBT dentro gli istituti scolastici, non fa altro che contribuire alla costruzione di quel processo di odio sociale che porterà l’ennesimo/a adolescente a fare un salto nel vuoto o l’imbecille di turno ad aggredire omosessuali e trans. La cronaca è tristemente ricca di questi episodi. Se si è a favore del benessere degli studenti e delle studentesse, se si è veramente “per la vita”, non si può far finta che il problema non esista. L’omofobia c’è, anche se invisibile o poco riconoscibile e può colpire chiunque, anche soggetti non omosessuali: dare del frocio anche a chi non lo è fa parte di un costume largamente presente tra corridoi, palestre, banchi e mense scolastiche. È compito della società civile tutta porre argine a questo fenomeno.
 
L'estate porterà la seconda fatica letteraria: stai scrivendo un libro?
 
Sto lavorando alla mia prima raccolta di racconti, che dovrebbe uscire a settembre, con Zona Editore. È la mia prima opera di narrativa. Tornerò con la saggistica nei primi mesi del 2015, proprio con un lavoro sulla violenza tra le giovani generazioni. Un lavoro che mi sta appassionando, sia come insegnante e sia come attivista. Come ho già detto, sono temi molto importanti.
 
A presto e buone vacanze da Agoravox!
 
A presto, buone vacanze e ricordiamoci che con l’autunno avremo un’agenda molto impegnativa proprio a cominciare con il lavoro dentro le scuole. Non bisogna abbassare la guardia, ma essere vigili e operativi. Per arrivare in piena forma di fronte a queste sfide, occorre riposarsi bene, in riva al mare possibilmente. Trascorrerò le mie ferie in Sicilia, una terra magica che consiglio a tutti e a tutte. E buona estate!
 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.98) 22 luglio 2014 12:42

    "L’omofobia nelle scuole è un fenomeno largamente presente, molto spesso associata al bullismo in senso più generale." Ricordo l’intervento assieme a Dario ed altri in quel liceo nella periferia di Roma per il progetto Le cose cambiano, quant’è vero. 

    ricordo bene la gentilezza e l’acuta intelligenza di Dario, che da prova di molto senso critico e ponderatezza su Elfobruno. Cosa oggigiorno rara e preziosa.


  • Di (---.---.---.98) 22 luglio 2014 12:47

    "L’omofobia nelle scuole è un fenomeno largamente presente, molto spesso associata al bullismo in senso più generale."


    Ricordo bene l’intervento con Dario ed altri nel liceo della periferia romana per Le cose cambiano, la gentilezza rassicurante e l’acutezza mentale di Dario Accolla, che su Elfobruno fa prova di una rara ponderatezza riguardo ad argomenti che altrove sono affrontati con troppa leggerezza e superficialità. In bocca al lupo per il tuo secondo libro. 

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