• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Snowpiercer: un film per capire l’odierno mondo globalizzato

Snowpiercer: un film per capire l’odierno mondo globalizzato

Attenzione, l'articolo contiene spoiler sul film

Nel film Snowpiercer di Bong Joon-ho si racconta di un mondo fittizio ambientato nel 2031. Questo mondo è decimato da un’era glaciale e un gruppo di sopravvissuti viaggia su un treno, lo Snowpiercer, che non si ferma mai nel suo tragitto che attraversa quasi tutto il pianeta Terra.

Oltre la vicenda narrata il film racconta di un mondo distopico, post-apocalittico, un mondo dove l’atto del vivere è quasi insostenibile. Seguendo questo discorso una delle scene del film che colpisce di più è il “vagone scuola” in cui i bambini piccoli sono “ammaestrati” con la “propaganda”, con un condizionamento non indifferente.

Nelle ultime carrozze del treno si osserva un totale decadimento morale dell’umanità: come non pensare ad un parallelo con la nostra società in cui domina la logica dell’apparire, una società dell’immagine che propone icone pop, divi da adorare, sottoculture, mitologie etc., una società che fa uso della “propaganda mediatica” come nel film si fa uso della propaganda con i bambini piccoli.

Inoltre nel film sembra esserci una sorta di governo elitario di Wilford e Mason, un governo elitario che può essere paragonato ai poteri forti e alle multinazionali che oggi dominano il mondo globalizzato. Lo stesso treno che viaggia per tutti i continenti sembra un simbolo del processo di globalizzazione, del mondo senza frontiere e il motore “eterno” del treno sembra poter essere paragonato all’ossessione per la crescita economica del mondo contemporaneo, crescita economica inarrestabile, incessante, come già detto, come il motore del treno.

Il treno però come vediamo alla fine del film deraglia in seguito alla rivoluzione del protagonista principale Curtis, un simbolo degli sconvolgimenti sociali ora presenti nel mondo, una metafora della natura che si ribella al progresso umano che crea inquinamento, sfruttamento dell’ambiente e degli ecosistemi. Mondo globalizzato il nostro che produce diseguaglianze e sperequazioni sociali immani proprio come avviene nel film.

Un film anche filosofico-esistenziale: il discorso di Wilford a Curtis verso la fine del film rende conto del fatto che il treno-mondo è l’unica possibilità che ha l’umanità per sopravvivere mentre poi alla fine del film, dopo il deragliamento del treno possiamo vedere che il mondo al di fuori del treno è abitabile e lo testimonia l’esistenza di un orso polare visto da lontano.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità




Ultimi commenti