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Il peccatore di David Herbert Lawrence

Prima de L’amante di lady Chatterley, prima ancora di di Figli e amantiDavid Lawrence scrisse Il peccatore, suo secondo libro. Dentro, è evidente, c’è già tutto (o quasi) quello che poi troveremo nei suoi romanzi più maturi. La passione, la voglia di vivere, il dubbio, il tradimento, la società che rifiuta e non capisce, la difficoltà di amare in un mondo ancora legato a tradizioni e regole che proteggono la facciata più che la sostanza.

Il peccatore è Sigmund, musicista, sposato, con figli, che si innamora di Elena, e prova a vivere questo amore nel migliore dei modi possibili. Solo che il migliore dei modi possibili non esiste. Le ore passate con Elena sono rovinate dai dubbi, dai (pochi) sensi di colpa, ed anche dalle ritrosie della giovane amante. Le ore in famiglia sono invece un vero e proprio inferno. Moglie e figli conoscono il suo segreto e glielo fanno pagare… pesantemente.

Lawrence ci ammalia con infiniti capitoli di una gita dei due amanti. Sono ore di condivisione, di dubbi, comunque di amore. Pagine delicate, complete, coinvolgenti, leggere (ma mica sempre) che raccontano due personalità diverse che si sono incontrate.

Poi il tono cambia, i due si salutano in maniera quasi straziante (chi è stato innamorato almeno una volta sa cosa vuol dire) e rientrano alle proprie case. E qui arriva il finale terribile, pesante, insopportabile per Sigmund, la consapevolezza che la sua vita precedente è irrimediabilmente finita ed anche però i dubbi su quale può essere il suo futuro. Fino alla dramamtica conclusione.

Salvo poi regalarci un capitolo finale che è una vera chicca, con Elena che senza grossi problemi riprende la sua vita, torna ad amare, conservando però un filo di malinconia che è quasi un gioco per tenere sulle corde il nuovo amante.

Uno di quei romanzi che non possono comunque mancare in una biblioteca quantomeno accettabile.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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