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Siria, Liberi i primi detenuti amnistiati

Circa 274 siriani, detenuti nelle carceri del regime e accusati o ritenuti colpevoli di aver commesso “atti di terrorismo”, sono stati rimessi in libertà in seguito all’amnistia concessa dal presidente Bashar al Assad per festeggiare la sua “elezione” lo scorso 3 giugno.

Lo riferisce l’agenzia ufficiale Sana, precisando che 124 prigionieri sono stati liberati nelle regioni di Daraa e Dayr az Zor, 70 a Hama, 50 dalla prigione centrale di Homs e il resto a Damasco. Non si hanno notizie della percentuale di prigionieri politici liberati in questa occasione, rispetto ai criminali comuni.

L’avvocato Michel Shammas, che da anni si occupa della difesa dei dissidenti politici nelle carceri del regime, afferma che finora solo Ranim Maatuq (figlia dell’avvocato Khalil Maatuq, anch’egli in carcere) e Yara Fares (la moglie di Maher Tahhan, oppositore politico arrestato con Abdel Aziz al Kheir di ritorno da una visita ufficiale in Cina, entrambi ancora in carcere) sono state liberate tra i nomi noti dei dissidenti. Altre fonti riferiscono della liberazione nelle ultime ore di Jalal Nawfal, medico psichiatra arrestato lo scorso 6 gennaio mentre si recava a lavoro nell’ospedale gestito dalla Mezzaluna Rossa e rimasto in carcere in questi mesi senza un’accusa formale a suo carico.

Non si hanno invece notizie della sorte degli oltre 100mila detenuti politici, di cui la metà nelle celle dei servizi di controllo e repressione e mai trasferiti all’autorità giudiziaria. Tra questi figura il nome di Mazen Darwish, giornalista e fondatore a Damasco del Centro siriano per la libertà di stampa. Come molti altri detenuti si trova nel carcere di Adra, nei pressi della capitale, e secondo Shammas il suo nome dovrebbe rientrare tra quelli amnistiati.

Nel frattempo l’annientamento dei prigionieri all’interno della carceri tuttavia sembra proseguire immutato in Siria: l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus), che dal 2007 monitora le violazioni nel Paese tramite una fitta rete di attivisti e ricercatori sul terreno, ha denunciato la morte sotto tortura di 14 detenuti.

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