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 Home page > Tribuna Libera > La teoria della simulazione per capire la società dell’immagine

La teoria della simulazione per capire la società dell’immagine

Nick Bostrom è noto fra l’altro per la sua tesi della teoria della simulazione, ossia che la specie umana viva all’interno di una realtà simulata sarebbero probabilisticamente rilevanti.

Bostrom ha ipotizzato che la realtà nella quale viviamo possa essere in realtà una simulazione creata da eventuali esseri intelligenti al di fuori di essa. La teoria della simulazione avanzata da Bostrom è stata ripresa in tanti film contemporanei come ad esempio Dark city, Matrix, Il tredicesimo piano Resident Evil – Retribution. La teoria della simulazione quindi riscuote grande successo grazie al cinema contemporaneo. Potrebbe anche essere accostata sotto certi punti di vista alle teorie complottiste e cospirazioniste riguardanti l’avvento di un nuovo ordine mondiale (NWO).

Ma ora abbandoniamo per un attimo il discorso sulla teoria della simulazione e introduciamo il discorso sulla società dell’immagine.

La società dell’immagine propone icone pop, divi da adorare, sottoculture, mitologie, modelli sociali e culturali e tanto altro e nell’attuare tutto questo si propone come sovrastruttura ideologica che conduce all’ultimo totalitarismo, quello perfetto, dopo la fine dell’epoca delle ideologie e dei grandi racconti (Lyotard) per le masse.

Oltre alla sovrastruttura ideologica della società dell’immagine c’è una forte opinione pubblica e una smisurata fiducia nella società della tecno-utopia e della tecno-rivoluzione. Da non dimenticare che nella nostra società c’è anche una smodata manipolazione mediatica e un controllo e condizionamento sociale non indifferente.

Ebbene, riprendendo il discorso sulla teoria della simulazione essa potrebbe essere usata come metafora per capire bene il discorso sulla società dell’immagine, sulla società della tecno-utopia, sulla società della manipolazione mediatica, sulla società del controllo e del condizionamemto sociale.

La sovrastruttura ideologica della società dell’immagine insieme ad una forte opinione pubblica, insieme ad una smisurata fiducia nella tecnologia e nell’innovazione, insieme alla manipolazione mediatica, insieme al condizionamento e al controllo sociale, favorita da fenomeni come la massificazione, la desertificazione culturale e l’appiattimento sociale, può attuare una sorta di simulazione della realtà, una grande illusione per governare le masse.

L’individuo è “bombardato” ogni giorno dal punto di vista mediatico, un individuo reso fin da piccolo controllabile e manipolabile per essere “condizionato” grazie ai fenomeni suddetti della massificazione, della desertificazione culturale, e dell’appiattimento sociale oltre all’ordinario controllo e condizionamento sociale ricevuti grazie a scuola, religione, ambiente in cui vive ed ambiente familiare.

La società della falsa libertà in realtà è una società oppressiva e repressiva come non lo è stata mai fino ad ora nella storia dell’umanità.

La falsa libertà è quella del consumatore odierno che “crede” di scegliere quale stile di vita adottare o che prodotti o beni acquistare. Ma in realtà l’individuo è “schiavo” della simulazione della società dell’immagine che insieme alle tante altre cose suddette lo rende passivo, manipolabile, controllabile.

 

Foto: Flickr

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