• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > il dio profitto recitato da Renzi

il dio profitto recitato da Renzi

 Renzi e la sua "ragazza pon pon", ministro per gli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta hanno dichiarato anticostituzionale la volontà dei cittadini espressa attraverso lo strumento costituzionale del referendum sull'acqua pubblica, volontà di 27 milioni di italiani, quasi il 96%. Infatti hanno rigettato la legge regionale del Lazio approvata all’unanimità meno di tre mesi fa come anticostituzionale in quanto sono "in violazione" del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione: in maniera sintetica non garantisce la concorrenza. Ovvero, non garantisce un guadagno per i gestori dei servizi idrici. Di tutta la materia regolamentata dalla legge regionale, della volontà dei cittadini il governo Renzi vede solo una violazione al sacro principio della concorrenza cioè che l’erogazione dell’acqua sia soggetta alle regole del mercato e del guadagno

Ma è proprio questo che il referendum ha rigettato! Non vi può essere guadagno e quindi profitto per un bene pubblico come l’acqua pubblica, definito Bene di Pubblica utilità, ossia di sopravvivenza. Come può una norma seppur costituzionale entrare in contrasto con una volontà espressa senza nessun ombra di dubbio dai cittadini? Perché ne è stata fatta una forzatura di interpretazione pur di favorire gli interessi economici privati. Cosa vi può essere di incostituzionale quando si afferma nell’Art. 2: 
L’acqua è un bene comune naturale e un diritto umano universale. La disponibilità e l’accesso individuale e collettivo all’acqua potabile, in attuazione dei principi costituzionali, sono garantiti in quanto diritti inalienabili e inviolabili della persona”
Ma allora è la volontà dei cittadini che sopra avanza rispetto ad una interpretazione forzata o il contrario? E ancora è l’interpretazione del governo che sopravanza persino nell’ applicare la volontà popolare espressa nel modo previsto dall’articolo 75 della Costituzione.
 
E questa la dice lunga sul governo Renzi e sulle sue "ragazze pon pon". In questo non vi è nulla di rottamazione, o meglio si capisce bene dove va a parare la rottamazione di matrice renziana. È solo restaurazione, nel segno di continuità col passato. È solo un cambio di uomini e non di politica, di mentalità. È un regolamento di conti fra faide all’interno di un partito e di passaggi di consegna fra uomini/donne giovani e quelli/e meno giovani. Tutto quello che sa di ripristino dei poteri forti è modernità, tutto quello che ha il sapore di volontà della popolazione è da rottamare. 
 
Tutto questo all’indomani dell’ennesimo scandalo (ma si può ancora chiamare scandalo quello che è ormai normale prassi e consuetudine?) in cui si evidenzia che là dove c’è collusione fra politici, affari e grandi appalti (e la gestione dell’acqua pubblica lo è) c’è corruzione e illeciti guadagni e profitti e le faraoniche filippiche (faremo questo e faremo quest’altro, DASPO, allontanamento a vita, cambieremo i regolamenti degli appalti, ecc.) trovano in questa impugnatura la vera natura del renzismo.

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.250) 12 giugno 2014 16:11

    Questo è un ennesimo esempio di falsità e pretestuosità di questo governo. Una proprietà pubblica è, per definizione, avulsa dal concetto di concorrenza. Ma non ci si può aspettare altro da un governo fatto da una coalizione di partiti corrotti fino al midollo.

    Il M5S già da mesi aveva depositato un pacchetto di norme anti corruzione, che è sempre stato fatto passare in cavalleria da PD+FI (e chi se no?).

    Di questi giorni, finalmente la preparazione di una legge è andata in porto in commissione, e poi messa in calendario per la discussione in parlamento. Il momento sembrava anche opportuno, con questi scandali Expo e Mose. E che ti fa il governo? Rinvia sempre; le ultime notizie riportano che in aula è stato rinviato di nuovo il disegno di legge anti corruzione già pronto e in calendario; prima il governo annuncia un emendamento in commissione, allungando così i tempi; poi cambia idea e annuncia un proprio disegno di legge, buttando nel cesso il lavoro fatto in commissione, e i tempi si allungano ancora.

    Si arriva alla votazione per il rinvio: tutti i partiti votano a favore di queste manfrinate; solo M5S contrario e SEL astenuto (che sforzo). 

    Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno votato PD incantati da Renzi.

    Cordiali saluti,

    Gottardo

  • Di Zag(c) (---.---.---.99) 12 giugno 2014 18:30
    Zag(c)

    Il problema è che la teoria di lor signori è che l’acqua è bene pubblico, ma gestito da privati. Come a dire che la casa è di mia proprietà, ma devo pagare l’affitto a colui che la gestisce. In questo caso trattandosi di un bene di vitale sopravvivenza, la ricchezza che vale ancor piu del petrolio questa non può essere sottratto al profitto e ai privati interessi. E qui non c’entra la corruzione ( almeno non come ragione determinante) . Qui è solo questione di garantire il profitto perchè per lor signori la ragione del "tutto" è il profitto. L’essenza del capitalismo è la molla che fa muovere i mondo. In questo anche i grillini non si discostano molto dal questo "mantra"

  • Di (---.---.---.186) 12 giugno 2014 19:42

    Scusa Zag,

    il problema di lor signori è che possono dire quello che vogliono, ma la gente ha democraticamente detto che l’acqua è un bene pubblico e deve essere gestita DAL pubblico, il quale per definizione non fa profitto e che non ha niente a che vedere con la concorrenza. Un ministro della repubblica può parlare finché vuole, ma non ha i poteri per dichiarare incostituzionale alcunché, quel compito è riservato ad altri organismi.

    Spero quindi che chi di dovere prenda per le orecchie il ministro e metta le cose sul binario giusto.

    Non capisco l’ultima affermazione... in che senso i grillini non si discostano dal mantra che il capitalismo è la molla che muove il mondo? Nel senso che lo sanno, o che lo perorano?

    Saluti,

    Gottardo

    • Di Zag(c) (---.---.---.99) 13 giugno 2014 08:40
      Zag(c)

      Una cosa è quel che dovrebbe essere, un’altra quello che è e gli strumenti a disposizione per far si che le cose che dovrebbero coincidano con quel che sono. Intanto il ministro pon pon ha impugnato per incostituzionalità la legge regionale. Il sistema legalizzato lo consente e quindi il tutto dovrebbe andare presso la corte costituzionale la quale dovrebbe decidere. Intanto la legge è sospesa. Il fatto che i cittadini abbiano nel 98% deciso che l’Acqua sia Pubblica non significa automaticamente che questo si traduca nella pratica, infatti ciò non è avvenuto e ancora è al di la da venire. E estendendo il ragionamento si possono fare riferimento alle varie leggi ad iniziativa popolare depositate e lasciate nel cassetto a dormire o la stravolgimento del referendum sul finanziamento pubblico ai partiti, o la supposta democraticità di un sistema istituzionale retto da appena un 50% di cittadini coinvolti nella "scelta" ( che poi scelta non è e che comunque il restante 50% la loro scelta l’hanno fatto decidendo di non credere in questo teatrino) ecc ecc. La realtà , insomma contraddice la volontà espressa in maniera "legale" o detto in altre parole la "legalità" contraddice la volontà del "popolo" sovrano come viene recitato nella Costituzione. Allora? Occorre prendere atto della realtà. I grillini recitano anch’essi la finzione di questo rispecchiamento fra la realtà e la legalità e giocano nel teatrino della "legalità" fingendo, ingenuamente o stando al gioco, che sia possibile l’identità fra questa "legalità" e la volontà e i bisogni,necessità dei cittadini. Sono parte del gioco, giocando la parte assegnata di "opposizione" ,, ma senza aver alcuna possibilità ( e non credendoci realmente) .

      E passando al senso ideologico ( nel senso dell’architettura delle idee e non in senso di idee staccate dalla realtà) i grillini non hanno ancora fatto i conti con le cause di questo degrado e di questa crisi e pensano che tutto si possa risolvere con un cambio di uomini. Levati tu che sei cattivo e entriamo noi che siamo buoni. La politica staccata dalla cosi detta "società civile" Non è così, e la realtà dei fatti sta li a dimostrare.. Non esiste separazione , non esistono due società una buona ed una cattiva. Esiste un sistema un ingranaggio e tutti siamo parte volendo o nolente di questo ingranaggio, Dal piu piccolo al piu grande delle rotelline. L’illegalità è ripartita e pervasiva a seconda del posto o dalle possibilità di ciascuno di noi. Il sistema si cambia non cambiando gli uomini, ma il sistema stesso. 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità