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Ukip, identikit di un partito

We cannot have any form of manage migration into Britain and remain a member of the European Union because we have an opened door to nearly half a billion people and the argument I'm putting is this: will be far better to have an immigration policy that didn't -as it currently does- discriminate against engineers from India or doctors from New Zealand in favour of anybody regardless of skill levels or background who's coming from Southern and Eastern Europe.

Non abbiamo alcun modo di controllare l'immigrazione in Gran Bretagna se continuiamo ad essere membri dell'Unione Europea in quanto abbiamo una porta che è aperta a mezzo miliardo di persone. Con ciò voglio dire che sarebbe molto meglio avere una politica d'immigrazione che non discriminasse - come fa attualmente - gli ingegneri dell'India o i dottori della Nuova Zelanda in favore di chiunque arrivi dal sud o dall'est Europa, a prescindere dalle capacità o dalla formazione.

Farage intervistato da James O'Brien su LBC Radio

"Non andiamo là per rendere l'Unione Europea migliore, più potente o aiutarla nell'approvare ulteriori leggi" ("we don’t go there to make the EU better, more powerful, and help it pass more laws"): questo è ciò che si legge nel manifesto per le elezioni europee dell'Ukip, che si apre con l'immagine di uno squarcio nella terra e il titolo esemplificativo di "Creare un terremoto" che, nell'evocare l'immagine di una calamità naturale, ricorda, in questo sì, lo "tsunami" dei 5 Stelle.

E di un terremoto in effetti s'è trattato, essendo la prima volta in oltre un secolo che un partito terzo, rispetto ai Tories e ai Labour, vince una tornata elettorale. Ma cosa vogliono quelli dell'Ukip? E quali sono le idee del loro leader Nigel Paul Farage? Travaglio sul Fatto Quotidiano l'ha definito nazionalista, xenofobo e nuclearista ed è stato definito da vari settori della stampa italiana ed estera come "eurofobosessistaomofoborazzista, fascista, neo-fascista". Questo mentre alcuni componenti dell'Ukip sono arrivati a definirsi anarco-capitalisti. Tutto ciò ha contribuito a creare molta confusione e ha reso più difficile la comprensione del "fenomeno Ukip"

L'Ukip è sicuramente un partito nazionalista, in sintonia con la monarchia e contrario all'indipendenza della Scozia, accompagna idee economiche liberiste e antistataliste con i temi dell'antieuropeismo e delle destre tradizionali, un complesso d'idee difficile da definire ma che forse assomiglia più al paleolibertarianismo americano che ai vecchi fascismi rispolverati dal Front National (dal quale Farage s’è sempre voluto distinguere) o a certe tendenze ultraliberiste.

"Tackling Mass Immigration", contrastare l'immigrazione di massa

Il Regno Unito ha un flusso migratorio netto di circa 200mila persone in entrata su base annuale. Gli italiani, secondo le stime del consolato italiano a Londra sono più di mezzo milione. Accanto alla lotta contro gli apparati dell'Unione Europea che Farage porta avanti da vent'anni (è stato uno dei fondatori dell'Ukip nel 1993) il punto focale della campagna elettorale del UK Independence Party è stato il tema dell'immigrazione europea. Farage ha additato in particolare i romeni, con dichiarazioni che l'hanno portato ad essere accusato di razzismo, come "non ho nessun problema con i Romeni, ho un enorme problema con la Romania" o "mi preoccuperei se un gruppo di romeni venisse a vivere di fianco a me". Dichiarazioni che in Italia - ahimè - forse non avrebbero nemmeno avuto l'onore delle cronache, ma che nella patria del "political correctness" hanno creato scalpore.

Se Farage ha preso i cittadini romeni come emblema della criminalità d'importazione, del resto come accaduto in Italia con la complicità dei media a partire dai primi anni 2000, il suo discorso ha incluso tutti i paesi del sud ed est Europa maggiormente colpiti dalla crisi economica (Italia inclusa), i cui flussi migratori, in virtù della libertà di movimento all'interno dell'Unione Europea, sono ora impossibili da controllare. Ha anche indubbiamente giocato sulla paura dei britannici di perdere il lavoro a discapito di altri cittadini dell'Unione disposti a lavorare per salari più bassi, i quali s'avvantaggerebbero comunque di ogni beneficio o protezione sociale.

Scambiando il sud dell'Europa con il nord dell'Africa, avremmo praticamente la campagne elettorale della Lega Nord, partito con cui Farage condivideva la stessa casa comune in Europa, l'EFD, prima che Salvini fosse folgorato da Marine Le Pen e dalle ultra-destre nazionaliste per la grande gioia di Borghezio e degli elettori di Casa Pound, altro strano connubio in seno al Parlamento europeo.

Le soluzioni proposte dall'Ukip sono in primis l'uscita dall'Unione Europea, poi il congelamento dell'immigrazione per 5 anni, un sistema di visti lavorativi a punti sul modello australiano, l'obbligo per gli immigrati di avere un'assicurazione sanitaria privata al momento dell’ingresso nel paese, l'assegnazione di alloggi popolari solo a chi ha genitori e nonni con cittadinanza britannica. 

Affinità e divergenze con il Movimento 5 Stelle

Grillo si è speso a favore di Farage, pubblicando a cadenza giornaliera uno o più post in sua difesa. Il punto di maggior distanza tra i due è forse quello dell'energia: l'Ukip sostiene che uscendo dai programmi di sviluppo delle energie rinnovabili dell'Unione Europea (energia solare ed eolica in particolare) si abbasserebbero i costi dell'energia in generale, con beneficio delle famiglie e delle imprese; sostiene che il "Climate Change Act" costi al Regno Unito 18 miliardi di sterline all'anno e che la chiusura di impianti a carbone e petrolio potrebbero provocare un black-out del sistema elettrico nazionale. Vorrebbe inoltre avviare la produzione commerciale di gas da argille (tema al quale Report dedicò un'interessante puntata, qui). 

Farage sostiene l'idea che il riscaldamento globale sia una menzogna, anzi dice che entreremo presto in un periodo di 15-30 anni di "raffreddamento globale". È chiara la distanza con un movimento che pone fortemente l'accento sui temi dell'ecologia e sulla necessità di ridurre se non abbandonare le energie fossili inquinanti.

Il punto di maggior contattato sembrerebbe essere la rabbia contro le politiche di austerità imposte dalla Troika con l’avallo di un'Europa a propulsione tedesca. Eppure, nella pratica, l'Ukip non ha nessun interesse a discutere di una nuova Europa o di meccanismi d'aiuto o di crescita per i paesi in difficoltà. Tanto per citare un esempio, Godfrey Bloom, ex-politico dell'Ukip poi espulso per aver chiamato "puttane" ("sluts") le attiviste del partito, aveva definito nel 2012 gli Eurobond un "sentiero per l'inferno", paragonandoli ai subprime americani. 

Consideriamo poi l'importanza data dal Movimento 5 Stelle a una politica "nuova" fatta da gente lontana dai circoli del potere (da cui derivò il rifiuto netto ad ogni ipotesi d’allenza con il PD), la richiesta di istituzioni trasparenti e una classe politica produttiva, intransigente ma responsabile: per presenza alle votazioni durante l’ultima legislatura europea, Farage era 759imo su 766 parlamentari; l'Ukip nel suo complesso era ultimo, 76imo su 76 partiti. Non sorprende che l'Ukip sia a favore di una fantomatica "loose association" visto che, una volta su tre, in parlamento i suoi rappresentanti non sono nemmeno presenti.

Sorprenderebbe invece che due partiti che parlano lo stesso linguaggio, come l’M5S e gli spagnoli di Podemos (il cui leader Pablo Iglesias parla di temi come la "casta" dei politici, il reddito di cittadinanza, politiche di partecipazione condivisione e trasparenza, politiche anti-austerità e per lo sviluppo dei paesi in crisi), finiscano – se Grillo stringerà un’alleanza con Farage passando attraverso la ratifica del voto online - per sedersi ai due lati opposti del Parlamento europeo.

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.46) 5 giugno 2014 19:41

    Mi stupisce davvero come molti senza riflettere, del M5s voteranno per l’Ukip, convinti, come un piddino qualsiasi, sia l’unica cosa possiblie perchè tanto non è un voto vincolante (come no) e del Tina (there is no alternative, di Thatcheriana memoria) e che la necessità trascenda ogni perplessità, tralascianto per il momento quell’idea ormai antiquata (risale ad un epoca posteriore al voto delle europee del 2014) di non fare alleanze con nessuno.
    Possono avere tutto in comune con Podemos ma quelli non sono antieuropeisti allo stesso modo, non quanto lo è Farage, non ero al corrente che fosse in corso un’asta a chi fosse più antieuropeista, in quanto nemmeno M5s si proclamava antieuropeista, seppure qualche militante (non pochi) sì e aveva una posizione più vicina a Podemos.
    Quindi la priorità è data dal numero di voti? Dal fatto di essere il più grande partito antagonista.

    • Di (---.---.---.101) 6 giugno 2014 07:16

      Attenzione: non è un’alleanza. Nell’alleanza si condividono più o meno tutte le idee dell’avversario; si danno fiducie in parlamento, si appoggiano ministri dell’alleato anche sgraditi in cambio della nomina di ministri propri, e si scende a molti compromessi "per senso di responsabilità" (per paura di tornare a votare). In questo caso è diverso: si condividono risorse comuni, ma ognuno sostiene le proprie idee.

      Tutti guardano a questa vicenda da una parte sola: "i grillini non condividono certe idee dell’UKIP". Qualcuno si chiede perché l’UKIP è disposto a collaborare con il M5S, pur avendo idee "così distanti"? La risposta potrebbe essere che le collaborazioni (e non le alleanze) con chi ha idee diverse sono produttive. Se c’è rispetto reciproco si può combattere insieme sui fronti comuni, lasciando a ognuno libertà in caso di divergenza. E’ una cosa ragionevole in un parlamento dove l’opposizione è striminzita e poche forze politiche dimostrano di rispettare il M5S (a torto o a ragione: è una scelta loro).

  • Di (---.---.---.102) 6 giugno 2014 15:29

    Tra parentesi l’argomentazione della libertà di voto nell’alleanza con l’UKIP è risibile: come se gli europarlamentari del M5S fossero liberi di votare secondo coscienza, a me risulta che non siano "liberi" dal vincolo di mandato.


    Diciamo che un’alleanza del genere restituisce il diritto di scelta non agli europarlamentari del M5S ma a Grillo/Casaleggio... in un’alleanza in cui si vota compatti come decide il gruppo, loro sarebbero scavalcati dagli interlocutori politici del M5S.

    Diciamo che più che libertà di voto dei rappresentanti del M5S c’è libertà di guidare il loro voto da un blog.
  • Di (---.---.---.101) 6 giugno 2014 16:13

    E allora? Caro 102, non sai più che cosa dire, è così?

    Libertà di voto significa andare in una assemblea e votare quello che si vuole. I parlamentari europei a 5 stelle sanno benissimo che cosa votare, l’hanno scelto loro stessi prima di candidarsi, e hanno dichiarato di attenervisi: si chiama PROGRAMMA M5S PER L’EUROPA.

    Se volevano votare a favore delle guerre potevano candidarsi con PD e Verdi. Se volevano votare per chiudere le frontiere potevano candidarsi con Lega e FI.

    O forse no: per candidarsi con gli altri bisogna prima dimostrare di essere dei leccaculo, saper parlare bene e obbedire in silenzio. Mi sto riferendo a quello che già conosciamo nel parlamento italiano: i pidioti e i fidioti scelgono si o no secondo la parolina magica di rito pronunciata dal presidente prima di aprire le votazioni: "Il governo approva" o "Il governo non approva". Pidioti e fidioti dicono che non possono fare diversamente perché non hanno tempo per leggere i testi che votano. E’ questa la libertà di voto che intendi tu?

  • Di (---.---.---.132) 6 giugno 2014 16:38

    Io non saprò cosa dire, ma almeno resto coerente.


    Non sono certo io che mi trincero dietro una libertà di voto quando si tratta di giustificare un’alleanza indigesta con uno che propone il nucleare, non è contro il sistema delle banche... e poi lo stesso identico concetto (la libertà di voto), che uso come salvacondotto quando conviene, la nego quando fa comodo.

    Forse non ti è chiara una cosa: nel parlamento europeo non c’è andata la coppia grillo/casaleggio, né gli iscritti di un blog. Ma 17 cittadini italiani che non sono pupi o marionette blog-guidate.

    Evita di citare la lega, perché era alleata dell’Ukip, e se sai cosa voglia dire la proprietà transitiva capirai che vi state alleando con qualcuno che era alleato di qualcuno con cui non vi siete alleati. Ma giusto perché garantisce libertà di voto, altri motivi non ce ne sono perché è difficile trovarne, me ne rendo conto.

    Ti dirò, ci sarebbe molto da aggiungere ma preferisco non aver niente da dire.

    Molto meglio non aver niente da dire che dire tutto e il contrario di tutto, in modo strumentale, oppure senza la minima consapevolezza della figura che ci si fa.

    "Ci alleiamo con l’ukip perché garantisce la libertà di voto". A volte ho difficoltà a distinguere l’umorista Grillo dal personaggio politico Grillo.
  • Di (---.---.---.132) 6 giugno 2014 16:46

    Ah, evita di rispondermi coi toni che hai usato perché i proprietari del blog e del simbolo del M5S hanno detto che si deve cambiare tono, quindi ti porti fuori dalle decisioni del movimento.


    Pidioti e Fidioti non va più di moda, è obsoleto. Sai cosa vuol dire obsoleto, no? E’ come quando cambia il sistema operativo (lol) e i programmi non compatibili finiscono nel cestino.

    Ti consiglio un update del tuo modo di porti, sai dove scaricarlo, però mi raccomando prima di installare il nuovo codice ricordati di leggere le condizioni d’uso, che non valgono solo per gli eletti, ma anche per te, se vuoi fare parte del movimento M5S.

    Pare che la direttiva sia: niente più aggressioni, calmare i toni, adeguati.

    La libertà di scelta non è vincolata solo per gli eletti, immagino. Vale pure per gli attivisti e non lo dico io, è nelle regole del movimento.
  • Di (---.---.---.101) 6 giugno 2014 20:20

    Uuuh che suscettibilità! Cito di nuovo la Lega: è stata ESPULSA dall’EFD (il gruppo dell’UKIP) perché non gradita. L’UKIP ha  anche rifiutato accordi con il Front National, perché troppo estremista. Quindi direi che tra UKIP e Lega/LePen non c’è molta vicinanza.

    Quanto al mio linguaggio, nessuno è teleguidato, quindi uso quello che mi pare. Comunque grazie del consiglio, in effetti l’educazione è sempre buona cosa, ma quando dei parlamentari dicono di non avere tempo per leggere quello che votano, allora mi sento giustificato a chiamarli Pidioti o Fidioti (nota l’iniziale maiuscola, è per rispetto). Sono termini scherzosi, ce ne sarebbero altri più appropriati come "disonesti", "venduti", "traditori" e anche altri più coloriti.

    Ciao, e calmati.

    • Di (---.---.---.144) 6 giugno 2014 21:19

      1) Chi si deve calmare non sono io ma chi dà dell’ idiota agli altri. Non credo sia necessario spiegarti il perché, se hai problemi connettiti al sistemaoperativo, ti sapranno spiegare il mio intervento.


      2) Se non sei teleguidato tu non ho capito perché dovrebbero esserlo gli eletti del M5S. Mi sa che il vincolo di mandato piace solo quando si tratta di dare ordini agli altri, ma sia chiaro che le direttive valgono solo per gli altri, quando si tratta di sé "faccio quello che mi pare".

      3) La lega nell EFD ci è stata. Che sia stata espulsa o meno conta poco, ci è stata. Ora vi alleerete con chi ha accettato chi non volete come alleato. Ottimo esempio di coerenza.
  • Di GeriSteve (---.---.---.243) 8 giugno 2014 16:16

    Leggo che quest’argomento stimola la litigiosità.
    Sembra che per dissentire dall’UKIP si debba sostenere che l’EU, così come è, sarebbe tutta buona e giusta.
    Secondo me invece, almeno due critiche dell’UKIP sono condivisibili:

    1°) la BCE fa gli interessi delle banche e non degli stati e/o dei cittadini. Questo riguarda meno i britannici che sono fuori dell’euro, ma riguarda moltissimo noi.
    Il fatto che nè i governi britannici nè l’UKIP non abbiano mai contrastato la BCE non toglie che la critica sia giusta.

    2°) l’accordo di Shengen è una totale follia: negli stati federali (USA, GERMANIA, EX URSS, Cina...) la frontiera esterna è controllata da polizia federale dipendente da leggi e governo federale, e non da polizie locali. In Europa invece, se uno passa la frontiera lituana o greca o portoghese può poi circolare in tutta Europa, compresi i paesi che mai lo avrebbero fatto entrare. La polizia federale europea poi, semplicemente non esiste, e nemmeno il mandato di cattura europeo.

    GeriSteve

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