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Elezioni in Siria: da Ramses ad Assad, propaganda di regime

Sugli antichi rilievi egiziani appare ancora oggi celebrata come una strabiliante vittoria sul nemico, ma la campagna militare in terra “siriana” condotta da Ramses (XIV-XIII sec. a.C.) si concluse invece con un nulla di fatto.

Da Ramses ad Assad poco è cambiato. Nel giorno in cui in Siria si aprono i seggi per le “elezioni presidenziali”, SiriaLibano propone una galleria di alcuni manifesti esposti nelle zone siriane controllate dal regime e in alcune regioni del Libano. Lo slogan è “Insieme” (Sawa).

Ufficialmente i candidati sono tre, ma non vi è alcun dubbio che Bashar al Assad sarà confermato presidente per la terza volta consecutiva dal 2000, gli altri due “sfidanti” – Maher Hajjar e Hassan Nuri - sono personaggi vicini a gruppi che di fatto sostengono il regime.

I manifesti elettorali esposti a Damasco non lasciano praticamente spazio ad altri candidati eccetto Assad. Nel suq al Hamidiyyeh della capitale un’immagine di Asad in divisa militare e occhiali da sole troneggia dal soffitto della volta: “Dio ti ha creato per essere presidente della Repubblica araba siriana”. Un altro manifesto esposto al di fuori di una famosa pasticceria damascena recita: “La vita è più dolce insieme a te”.

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