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M5S: "come se" avesse perso

Esilarante.

Secondo notizie di stampa (virgolettate) quello che segue è il comunicato stampa del M5S dopo la tornata elettorale di domenica scorsa:

«Considerando un'affluenza alle Europee attorno al 58% contro il 75% delle politiche dell'anno scorso - continua la nota di M5S Camera - è come se avessimo perso poco meno di un milione di voti. Comunque è un calo, ma non l'emorragia di cui si favoleggia in queste ore. Ricordiamo che abbiamo comunque consolidato un ampio consenso di persone che credono nel progetto del M5S, malgrado chi l'anno scorso ci giudicava un fenomeno evanescente. E soprattutto siamo passati da zero a 17 eurodeputati. Cittadini che - concludono i parlamentari 5 stelle - pianteranno a Strasburgo il seme della partecipazione, dell'attenzione ai problemi concreti e della sovranità italiana in Europa».

È "come se" avessimo perso un milione di voti (anziché i tre milioni che emergono inconfutabili nella loro devastante potenza di accecante fulgore) appare in maniera evidente come la prima manifestazione di incapacità di fare una seria analisi politica della sconfitta elettorale.

Lasciamo perdere l’onestà intellettuale, l’etica nella comunicazione e altre bazzecole di questo tipo che non competono, quasi come un dato di natura, a chi fa politica. Ma l’analisi di una sconfitta sì, che compete ai politici. Anche ai politici novellini come i 5 stelle.

E se, dopo aver visto sfumare 3 milioni di voti sugli 8,5 raccolti solo un anno fa, ci si consola con uno squallidissimo “come se fosse un milione solo” è tassativo fare i conti con se stessi, prima di tutto. Con la propria intelligenza.

“È un calo, ma non l’emorragia di cui si favoleggia” scrivono ancora. Ma 3 su 8,5 corrisponde al 35% di voti persi. A casa mia si chiama emorragia. E di quelle brutte, anche. Equivalente alle milionate di voti persi dal PD e dal PDL un anno fa, verso i quali si scatenò la bagarre dei Cinquestelle: “Siete finiti!”. Ma qui la situazione è aggravata dall’incidenza percentuale più alta: un conto è perdere 4 milioni su 12 (che corrisponde al 30%), altro è perderne 3 su 8,5 (cioè il 35%); tanto per capirsi, è peggio.

Ma il gruppo di deputati a Cinquestelle non si arrende all’evidenza: «Assistendo al dibattito di queste ore, dobbiamo smentire alcune leggende metropolitane che stanno circolando sui dati elettorali. È sbagliato affermare che abbiamo perso quasi 3 milioni di voti».

Evabbé, contenti loro: la matematica è diventata un'opinione, secondo gli schemi del più abusato e trito slang politichese.

Ma non sono contenti i filogrillini che sparano ad alzo zero per difendere tutto (ma proprio tutto) quello che il Capo ha detto e fatto.

Si distingue Jacopo Fo, figlio del Nobel Dario (ex figura simbolo del ribellismo del '68, ma anche ex repubblichino di Salò), che timidamente tenta una qualche critica:

“I fatti hanno dimostrato l’esistenza di due errori nella visione del M5S. Il primo lo ha subito ammesso Beppe: l’Italia è un Paese dove i pensionati mentali sono troppi. Persone che non hanno voglia di costruire un mondo migliore per i loro figli. È stato un errore credere che sarebbe stato possibile arrivare prima al 51% dei voti e poi cambiare l’Italia”.

L’errore sarebbe stato di non vedere che, essendoci troppi “pensionati mentali” (espressione offensiva verso quelli, pensionati e non, che molto semplicemente si sono rifiutati di credere alle bufale iconoclaste del megafono in questione) non sarebbe stato possibile raggiungere il 51% dei voti.

Fantasioso Fo. L’errore casomai non sarà stato di proporre la maggioranza assoluta come un obiettivo raggiungibile in una società moderna e avanzata, dove i pareri informati e la cultura media sono ben più di quello che si crede ? E dove, perciò, pensare di poter avere un plebiscito maggioritario solo perché si urla “vaffanculo tutti!” è, banalmente, un’idiozia?

Ma lui, imperterrito, secerne il suo pensiero profondo: “Non c’è nessuna possibilità fisiologica che questo succeda in un Paese dove una grande parte della popolazione vive di clientele, evasione fiscale, raccomandazioni, assistenzialismo, e dove il 75% della popolazione non arriva a leggere due libri all’anno…”.

Noi ribelloidi siamo belli, buoni e bravi, ma guarda un po’ gli italiani sono trafficoni, mafiosi e pure ignoranti. Fine della raffinatissima analisi di una sconfitta elettorale. Gli italiani evidentemente, quando l’anno scorso hanno creduto alle balle di Grillo innalzandolo agli altari di un successo imprevisto, erano onesti, leali e leggevano di tutto di più, da Schwob a Céline, da Pollesch ai tanti Roth, da Tacito al Mahabaratha.

Ma poi il buon Fo si acutizza improvvisamente: “Il secondo errore discende direttamente dal primo: se vuoi riformare l’Italia devi seguire una strategia dei piccoli passi. Devi capire di volta in volta su quali punti c’è una sufficiente convergenza di interessi. Devi allenarti a distinguere ciò che è giusto in teoria ma non praticabile da quel che si può ottenere subito. E devi concentrarti sugli obiettivi possibili”.

Santo cielo, ma tutto ciò è davvero sorprendente! Chi avrebbe mai immaginato che la politica si fa per “piccoli passi”, distinguendo il possibile dall’utopistico, trovando convergenze di interessi con altri, non essendo mai e poi mai raggiungibile quel 51% e più dei tanti, invidiatissimi, regimi bulgari dei bei tempi andati.

Il consiglio è sensato: “Allenatevi a distinguere (...) perché, è triste ma è così, la politica non è l’arte delle azioni perfette, è l’arte del possibile”.

Magari a distinguere che fare audience manipolando il cancello di Auschwitz per propri fini elettorali non è una mossa molto furba (oltre che essere eticamente ributtante). Magari a capire che dare della "vecchia puttana" a Rita Levi Montalcini è una frase che fa francamente schifo. Magari a ipotizzare che andare da Mentana a dire che "andremo in Europa a dire che il debito pubblico non lo pagheremo perché immorale" non è esattamente una frase tranquillizzante per chi pensa che gli investitori internazionali poi si inquietano e un mese dopo lo Stato non ha i soldi per pagare le pensioni e gli stipendi.

Magari, il problema non è che ci sono "troppi pensionati mentali" ma piuttosto un eccesso di frasi demenziali.

Non ci crederete, ma all’alba del 2014 Jacopo Fo ha scoperto il sistema democratico: l'arte del possibile. Dove non si governa con la maggioranza assoluta alla faccia di tutti gli altri, e dove un uomo solo al comando non è pensabile. Né nella versione “oltre Hitler” né nella versione “Lìder Maximo”.

E mentre Fo auspica di poter contribuire a “portare l’Italia a un livello austriaco di legalità ed efficienza” (magari senza i baffetti dell’austriaco più famoso della storia dopo Mozart), veniamo informati che il figlio di Casaleggio verrà affiancato a Beppe Grillo.

Una via di mezzo tra una scorta, un coadiuvante e un infermiere. Vedremo.

 

I commenti più votati

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.91) 29 maggio 2014 16:01

    Le idiozie hanno sovente un fondo di verità. Anche quelle che scrive lei.

  • Di (---.---.---.72) 29 maggio 2014 18:17

    E’ tipico del populismo auto-ipnotico scaricare su altri le proprie responsabilità, una volta il complotto internazionale, un’altra il tradimento o l’ignoranza degli elettori che non capiscono la bontà e bellezza delle proposte del Grillo/Casaleggio o di Berlusconi.

    La vulgata prevalente per giustificare la débâcle M5s (non solo di Jacopo o Dario) è che gli italiani non capiscono perché stupidi o delinquenti, con l’aggiunta dei perfidi giornalisti. Il massimo dell’autocritica che riescono a fare è che si forse Grillo doveva usare toni più morbidi.

    Con queste premesse, la colpa non è nostra ma degli italiani, la linea politica non si tocca perché è giusta per definizione e alla coppia Grillo - Casaleggio si aggiunge il figlio di quest’ultimo (una troika?) alle prossime elezioni di sicuro prenderanno milionate di voti in più.

    Intanto Renzi è partito a razzo con il suo programma di riforme.

  • Di (---.---.---.215) 29 maggio 2014 18:28

    Qualche problema di matematica e statistica mi sa che l’autore dell’articolo ce l’ha. Poi il resto sono solo delle considerazioni personali spacciate per vere solo sulla base di punti di vista analizzati superficialmente. La chicca poi è quella di citare Jacopo Fo, per non fare la figura di quello che parla a vanvera di un Premio Nobel ma prima di quello, uno degli intellettuali più prolifici ed intelligenti che abbiamo mai avuto. Sia mai che Dario navigando in Internet trovi l’articolo di questo astro nascente del giornalismo e lo mandi a quel paese.
    La figata di questo sito è che gli articoli Pro-Governo, saltano fuori o quando si sparano promesse di cambiamenti epocali in tempi brevi o quando il PD arriva primo da qualche parte. Quando non si rispettano le scadenze, ti ritrovi un imbecille come Ministro del Lavoro, un ministro dell’Economia che doveva essere strangolato in culla, ecc. i giornalisti d’assalto come questo spariscono.................. Pure quando il PD è costretto a votare l’arresto di uno dei suoi o quando manda in TV quel personaggio vergognoso come Faraone, non si leggono articoli da questi luminari..................................

    • Di (---.---.---.79) 29 maggio 2014 19:51

      Qualche problema di matematica e statistica mi sa che l’autore dell’articolo ce l’ha. 


      Tipo? Argomentiamo, su :)

      Poi il resto sono solo delle considerazioni personali spacciate per vere solo sulla base di punti di vista analizzati superficialmente. 

      Anche questa frase potrebbe essere vista come considerazioni personali spacciate per vere solo sulla base di punti di vista analizzati superficialmente.

      Qualsiasi opinione può essere vista come tale, sia critiche che elogi, non trova?

      La chicca poi è quella di citare Jacopo Fo, per non fare la figura di quello che parla a vanvera di un Premio Nobel ma prima di quello, uno degli intellettuali più prolifici ed intelligenti che abbiamo mai avuto. Sia mai che Dario navigando in Internet trovi l’articolo di questo astro nascente del giornalismo e lo mandi a quel paese.

      Direi che la chicca sia più tirare in ballo Dario Fo, che non sembra essersi sustanziato nel figlio, quando si parla di Jacopo, o meglio di ciò che Jacopo avrebbe affermato. Ha forse l’immunità di critica in quanto figlio di un premio nobel? Avrà una specie di nobelino pure lui perché il DNA è simile, sarà un premio che si tramanda per fattori ereditari? Io ho grande stima per Dario Fo, è un patrimonio italiano, ma non è che un premio nobel sia esente per principio da discorsi controversi, figuriamoci i figli dei premi nobel!

      In altre parole, Dario Fo che c’entra in questo contesto?

      Jacopo Fo ha scoperto che la politica è l’arte del compromesso e del dato di realtà, amen. Non mi sembra una gran cosa, anche se capisco che possa dar fastidio a chi per anni ha gettato discredito sulla politica tutta, compiendo generalizzazioni impietose, dando per possibile l’idea che si possa fare politica senza sporcarsi le mani e con la bacchetta magica.
      E che se altri non sono riusciti in passato a risolvere problemi non era sempre e incontrovertibilmente per assenza di volontà o onestà, ma perché i meccanismi istituzionali non funzionano come è stato raccontato finora nei teatri e nelle piazze.

      Certo dover ammettere che il M5S deve agire e trasformarsi in un normale partito politico per poter operare concretamente non deve essere bello. Per fortuna esistono i maloox. Chissà quanti se ne possono acquistare con le diarie restituite.
    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.160) 29 maggio 2014 21:08
      Fabio Della Pergola

      Coraggio su. Matematica o no, anche una capra capisce che la botta presa dal M5S è molto più soda di quella che riteneva di aver assestato (prendendosi i meriti di una opposizione che lo travalica) ai partiti tradizionali.

      Oggi un italiano su 12 (oddio, avrò sbagliato?) ha ri-votato il M5S. Solo un anno fa era uno su 7 (oddio, avrò sbagliato?). Ottima performance. Su cui sarebbe opportuno meditare invece di inveire contro gli italiani mafiosi, truffatori, ignoranti, ladri, profittatori pensionati o...giornalisti.

      Quanto a Jacopo Fo (salamelecchi salamelicchi salamelecchi a tanto padre che magari potrebbe - aiuto - mandarmi a quel paese...) l’ho citato per la divertente acqua calda che ha deciso di scoprire mentre tanto padre (salamelecchi, salamelecchi, salamelecchi) scaldava le platee per il Gran Buffone di Genova. Oggi scopre che in democrazia la politica è la ricerca del possibile. Fantastico.

      La figata in questi commenti è che non sapevano cosa dire prima e non sanno cosa dire adesso. E mi dispiace, adesso parlo davvero, perché un piccolo numero di cialtroni ha rastrellato la fiducia di tanta gente che avrebbe ogni diritto di ben altra rappresentanza politica.

      Lo dico da individuo che non si sente rappresentato politicamente da nessuno ormai.
      Tanti cari saluti.

    • Di paolo (---.---.---.20) 30 maggio 2014 09:38

      Caro gegnetto della lampada del tipo " so tutto io " , a parte il fatto che la statistica qui non c’entra nulla , certo le percentuali vanno sapute leggere .Ma mica penserai che quel 17% di elettori che non sono andati a votare avrebbero votato per voi . E quindi come fai a dire che se l’affluenza fosse stata del 75% la vostra percentuale non sarebbe stata la stessa ,ovvero il 21% ? Rispondi gegnetto della matematica .

      Se poi un gegno come te ritiene che tutti quelli che prima (politiche ) hanno votato M5S e poi alle europee non sono andati a votarlo ,malgrado il richiamo alle armi di Grillo (duello finale) , non contino nel calcolo delle perdite ,sono affaracci tuoi e ha ragione a dire l’articolista che siete diventati tutti dei comici come il vostro Gran Visir .

      La verità è che vi state sparando allegramente sulle palle a forza di dire che sono tutti scemi e tutti ladri ,tranne voi ovviamente , e vi consolate con masturbazioni mentali sul blog del vostro padrone .Poi naturalmente tutti giornalisti sono pagati o in malafede , tutti i blog (tranne il vostro ovviamente che è sorgente di luce ) fanno schifo , e via con menate di questo genere .

      Intanto il capocitrullo ( senza l’autorizzazione degli altri uno che valgono uno -col piffero ! ) è volato Londra per fare accordi con un nazionalista xenofobo e razzista , tirandosi dietro Daniele Casaleggio ,l’erede al trono per successione dinastica (come i Ming) . Poi con chi vi alleate con Le Pen e Lega ? Oppure passate direttamente ai fasci littori e alla marcia su Roma ?
      Vi aspetta un mare di risate .

      Siete mortiiiiii !!
      Chiedo scusa a FDP per l’irruzione ma questi troll cominciano ad infastidirmi .

  • Di paolo (---.---.---.20) 30 maggio 2014 09:43

    Il mio commento è rivolto ovviamente al grillesco xxx.79 , nel frattempo si è inserita la risposta di FDP .
    saluti

    • Di (---.---.---.146) 30 maggio 2014 10:26

      Andiamo bene.


      Consiglierei di dare un secondo sguardo prima di rispondere, altrimenti da troll si comporta lei, rispondendo polemicamente senza neanche leggere il suo interlocutore.

      E’ sicuro di aver compreso il senso del mio intervento?
  • Di (---.---.---.92) 30 maggio 2014 11:20

    Azzo, siete così contenti della sconfitta altrui, che vi da modo di sfogare il vostro odio meschino.

    Saretecontenti anche di pagare il fiscal compact, il mes, il tav, gli f35, di vedere l’Italia svenduta alle multinazionali con il TTIP. Siete grandi. L’importante è che Grillo ha perso.
    Patetici
    • Di (---.---.---.224) 30 maggio 2014 13:11

      Saretecontenti anche di pagare il fiscal compact, il mes, il tav, gli f35, di vedere l’Italia svenduta alle multinazionali con il TTIP. Siete grandi. L’importante è che Grillo ha perso.

      Contenti no, però dobbiamo ringraziare anche il M5S per le belle cose che hai elencato. Avevano la possibilità di fare un governo a termine con Bersani, pochi punti definiti e poi andare al voto, e invece hanno preferito lasciare il paese in mano all’alleanza letta-berlusconi che poi è diventata renzi-berlusconi. E ci ritroviamo queste belle cose da te elencate.

      Tirando le somme, direi che gli unici risultati netti ottenuti da un anno di M5S in parlamento sono le percentuali elettorali bulgare che ha avuto Renzi. E forse è meglio pagare qualche tassa in più e svendere l’italia agli stranieri se il nuovo che avanza ci consegna alla rinata DC.

      E tu sei contento di avere Renzi al governo? E’ merito vostro, né.

      Siatene fieri.
  • Di (---.---.---.92) 30 maggio 2014 11:26

    Tra l’altro,speriamo che i "fascisti" stranieri ci salvino da questo inferno, visto che qui in Italia noi siamo " di sinistra "

  • Di paolo (---.---.---.20) 30 maggio 2014 11:37

    E beh! la mia risposta era chiaramente indirizzata al @ 215 ,per errore ho inserito @79 che non c’entra nulla .
    Quindi non è questione di non comprendere ma trattasi di errore di indirizzo . Chiedo scusa .
    saluti

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