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Thailandia: il paese dei colpi di stato

In Thailandia si è appena consumato un colpo di stato militare, ma il Paese non è nuovo a questa instabilità politica. Soprattutto negli ultimi vent'anni, i colpi di stato sono stati piuttosto frequenti. Ricostruiamo le tappe fondamentali.

 

1932 Un colpo di stato di ufficiali militari e civili pone fine alla monarchia assoluta. Inizia l’era costituzionale thailandese: ma di costituzioni ve ne saranno ben 15.

1991 - Il generale Suchinda Kraprayoon abroga la costituzione e crea un Consiglio Nazionale per il mantenimento dell'ordine.

1992 - A seguito di feroci contestazioni, il regime assoluto è costretto a indire libere elezioni che danno luogo a un governo civile di coalizione democratica guidato da Chuan Leekpai

1995 - Leekpai esce di scena, le elezioni di luglio premiano Chart Thai, che aveva guidato il paese dall’88 al ’91. Dura poco. Nuove elezioni anticipate portano al governo l'ex generale Chavalait.

2001 - Vince le elezioni il magnate delle telecomunicazioni Thaksin Shinawatra. Sarà rieletto nel 2005 e nel 2006, con ampio margine di voti, diviene l’idolo delle classi più disagiate, soprattutto nel nord del Paese ma causa anche una dura opposizione soprattutto di élite e classe media, per via della gestione personalistica del potere.

2006 – A settembre un colpo di stato guidato dal generale Prapart Sakuntanak mette fine al governo di Shinawatra, sospendendo tutte le cariche governative, il Parlamento e la Corte Costituzionale. Il primo ministro Shinawatra da New York annuncia dimissioni e autoesilio.

2007 - Torna al potere il partito post-thaksiniano, i cosiddetti rossiil Partito del Potere Popolare (PPP), ma scoppiano le proteste di piazza delle camicie gialle anti-Thaksin. Si succedono i governi provvisori Chulanont, Sundaravej, Wongsawat e Chanweerakul.

2008 – Parte dei parlamentari del PPP cambia alleanza, permettendo al Partito Democratico di tornare al governo con una coalizione mista, guidata dal segretario del Parito, Abhisit Vejjajiva. Alla base del ribaltamento politico c'è l'appoggio dei militari a Vejjajiva. 

2009 - La Corte Suprema di Bangkok espropria una buona parte delle fortune di Thaksin Shinawatra, tra cui 46 miliardi di baht (circa un miliardo di euro). Precedentemente gli era stato congelato quasi il doppio del denaro. La condanna arriva in ragione del conflitto di interessi del magnate: per i giudici, Thaksin avrebbe utilizzato il potere politico per fare leggi in favore delle proprie aziende, moltiplicando la propria ricchezza.

2010 - I rossi in piazza: scontri e manifestazioni per le strade di Bangkok per chiedere le dimissioni del primo ministro Abhisit Vejjajiva. La reazione è dura, si contano 91 morti.

2011 - Abhisit Vejjajiva scioglie le camere in maggio e indice nuove elezioni, che si svolgono a luglio. La maggioranza assoluta va al partito Pheu Thai, guidato da Yingluck Shinawatra, sorella dell’ex primo ministro Thaksin. E’ la prima donna a ricoprire la carica di capo del governo.

2014 – Mesi di proteste anti-governative: il primo ministro è accusato di fare gli interessi del deposto fratello. La Corte Costituzionale destituisce il governo, accusando Yingluck di una procedura abusiva nella rimozione del capo del Consiglio di sicurezza, due anni prima. Dal 7 maggio il governo è affidato a Niwatthamrong Boonsongpaisan. Il generale Prayuth Chan-Ocha tenta un’effimera trattativa tra i partiti, quindi decide di prendere il potere il 22 maggio.

Il colpo di stato è annunciato in diretta tv. È il dodicesimo dal 1932.

 

Foto: Wikimedia

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