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Siria. A Homs la cucina della “resistenza”

“Il piatto di cui vi parleremo oggi è a base di foglie di gelso. Potete friggerle oppure lasciarle cuocere per mezz’ora nella pentola a pressione…”

Potrebbe sembrare l’inizio di una rubrica di ricette come tante, se non si trattasse di uno dei numerosi consigli per sopravvivere a Homs, la città della Siria centrale che per due anni è stata sotto l’assedio delle forze governative prima di capitolare qualche giorno fa. Sebbene la città non sia più sotto assedio al momento, non è detto che la gente ora riuscirà a trovare di che mangiare.

Tutti gli espedienti per resistere alla fame e alla mancanza di cibo e le ricette “alternative” che gli abitanti di Homs si sono inventati in questi anni – analoghi alle tante altre trovate culinarie inventate nel tempo dagli abitanti di altri assedi analoghi, a Muaddamiya, a Daraya, a Yarmuk, ad esempio – sono stati raccolti su una pagina Facebook, intitolata “I pasti dell’assedio” (Aklat al hisar).

Abu Omar, l’amministratore della pagina, racconta: “Quando la carne e i prodotti caseari sono spariti completamente, abbiamo incominciato a mangiare solo verdure. Poi anche le lenticchie e i piselli sono scomparsi, e così con alcuni amici ho incominciato a piantare quello che ci serviva. C’è stato un tempo in cui riuscivamo a comprare ancora riso e burghol al mercato, anche se erano molto cari… Ma negli ultimi mesi anche il riso è scomparso e praticamente non è rimasto niente da comprare al mercato nero…”.

Così gli abitanti di Homs raccontano su Facebook di come si sono adattati a mangiare qualunque cosa riescano a trovare: erbe selvatiche, carne di tartaruga, foglie di alberi e persino insetti. Di come hanno imparato a fare la farina dai semi di coriandolo, dai chicchi di melagrana o con il timo essiccato per poter preparare il pane e persino quella che hanno ribattezzato come la “manqushe della tenacia” (foto), una variante della tipica pizzetta levantina, fatta con le scarse risorse disponibili. Così come hanno incominciato a ricavare lo zucchero per il loro tè dalla pasta venduta per la ceretta naturale.

I piatti cucinati vengono fotografati durante le varie fasi della preparazione e le foto poi condivise su Facebook, con i commenti e i consigli dello “chef” e degli oltre 10 mila fan della pagina.

E nonostante la fame, i siriani dimostrano sempre di riuscire a ridere anche nella tragedia. Accanto alle ricette, sulla pagina Facebook non mancano i commenti ironici. Uno fra tanti: “Eh, ci rimane ancora il Nescafé… Non guardatemi male… È vero che ci manca il riso, il burghol… ma possiamo fare a meno di tutto, tranne del Nescafé”.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.197) 14 maggio 2014 15:17

    Siete un pò indietro con le notizie vi faccio sapere che Homs é FINALMENTE stata completamente liberata,dall’esercito Arabo Siriano già da qualche giorno,dopo un accordo di quasi resa da parte dei pochi rimasti in vita guerriglieri Salafiti AlQaedisti ivi asserragliati,i quali sonop stati trasportati con degli autobus fino alle loro linee scortati dalla polizia Siriana.
    Già da oggi i cittadini di Homs stanno rientrando nelle loro abitazioni devastate da ormai ben 3 anni di guerra,compatibilmente con il disinnesco e la rimozione delle trappole esplosive e degli EOD occultati,"regalino"lasciato dagli"eroi"da voi tanto osannati,i quali sono invece dei Terroristi della peggior specie.
    un saluto ed un augurio di finire presto questa guerra infame all’esecito regolare governativo ed al popolo Siriano.
    Alexfaro

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