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Comma 22

Il sindacato è accusato di essere conservatore, di non volere il cambiamento nel paese. Cambiamento in termini di maggiore precarietà e meno diritti sul lavoro, si intende. Cosa ha fatto il sindacato per creare posti di lavoro? Per difendere chi è senza diritti? Ma cosa avrebbe dovuto fare la CGIL (che è poi il vero accusato sul banco)? Forse avrebbe dovuto tenere una posizione più rigida nei confronti dei governi che si sono sin qui succeduti, quando legireravano in tema del lavoro. Monti e la riforma Fornero. Renzi e il jobs act.

Dunque per non essere accusati di non aver fatto nulla, avrebbero dovuto opporsi con più forza all'esecutivo e non firmare silenziosamente accordi al ribasso (come altri hanno fatto altri sindacati, con gli accordi per la fiat di Marchionne, con la Confindustria). Una cosa da comma 22. Ciò non toglie che su trasparenza dei bilanci, Renzi abbia ragione: i sindacati dovrebbero pubblicare online i bilanci e rendicontare come sono spesi i soldi, prima che lo facciano i partiti.



La polemica sui sindacati è una cosa difficile da spiegare dal di fuori. Risulta difficile spiegare come il PD faccia la riforma del Senato assieme al partito di un condannato, che proprio è accusato di aver corrotto senatori proprio contro quel partito. Risulta difficile spiegare come un ex ministro della giustizia che ha approvato due decreti per l'Ilva, ora lavori proprio per l'Ilva. Che il Viminale smentisca la trattativa tra il tifoso del Napoli e rappresentanti di calcio e istituzioni, quando tutte le immagini dicono il contrario.

 

 

 

Foto: WikiCommons

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Persio Flacco (---.---.---.137) 8 maggio 2014 21:18

    Luigi Angeletti nel suo intervento di saluto al congresso ha addirittura detto che se la CGIL è sconfitta sono sconfitti anche UIL e CISL. Ma anche Bonanni ha fatto un discorso nel quale era implicito il riconoscimento della necessità di una unione sindacale forte.

    Questo è confortante. Quanto meno lascia pensare che sia passato il tempo in cui la CGIL è stata isolata dagli altri sindacati, che credettero nelle bufale di Marchionne.

    A mio avviso oggi il problema più grosso del sindacato (di tutti e tre i sindacati) è che la sua sponda politica si è drasticamente ridotta negli ultimi anni, tanto più col PD renziano. Di conseguenza, al di fuori dai suoi circoli, nessuno sa più nulla delle sue proposte. I mass media, dal canto loro, perfidamente lasciano passare solo i suoi "no" e nessuno dei suoi argomenti propositivi.
    La disoccupazione, come giustamente rilevato da Bonanni, contribuisce ad indebolirne la presa anche sui lavoratori (ancora) occupati.

    Tutto questo è parte di un pervasivo e potente attacco alla Sinistra, di cui il Sindacato rappresenta la componente più concreta in quanto più vicina ai lavoratori.

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