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 Home page > Attualità > Religione > Santo anche Paolo VI: papa Francesco getta la maschera

Santo anche Paolo VI: papa Francesco getta la maschera

Un'immagine mediatica, curata more solito nel dettaglio, assai "progressista" specie negli atteggiamenti esteriori, il nome del poverello di Assisi (nessuno aveva mai osato tanto), no alle scarpette rosse, giri per Roma in R4 contromano, rinuncia al formalismo ratzingeriano, forte vicinanza verbale al lavoro ed ai lavoratori, specie nei primi discorsi ed omelie ("Se cade un mattone è tragedia, se cade un operaio fa niente"): insomma un portrait dalla connotazione progressista che aveva fatto tornare alla mente figure quali quella di Leone XIII e Giovanni XXIII ed acceso molte speranze.

Già lo Spiegel (nel numero del 18/3/13) però, osservatore assai attento e perspicace, aveva fatto notare che invero al di là di questo non si andava, anzi che dietro tutto questo si celasse qualcosa di ben diverso, come si poteva vedere andando al sodo e constatando come "al dunque" la prosecuzione della "linea Ratzinger" restasse ben salda ed immutata.

Proprio per questo la celebre rivista tedesca lo aveva subito battezzato il "reazionario moderno". Che la riforma non andasse in senso progressista lo avevano denunciato molti indizi e prove - per le quali si rinvia, tra gl'altri, al settimanale tedesco - ma la santificazione di Giovanni Paolo II, che trovava molteplici contrarietà nella stessa Curia (significativa quella del Card. Martini che indicava le reiterate scelte di collaboratori discutibili e di vicende non chiarite), ne è la prima vera e grande prova. Wojtyla è stato infatti il più grande dirottatore del Concilio, colui che lo ha asservito al conservatorismo rampante dell'Opus Dei, di Comunione e Liberazione, dei Legionari di Cristo (il cui fondatore fu sospeso dal sacerdozio perché padre di 6 figli da 6 diverse donne...) e che indirettamente - secondo alcuni tramite Ratzinger - fu responsabile dell'eccessivo peso di Lefevre e dei suoi.

Del resto, anche le immagini dicono qualcosa, e la presenza in piazza San Pietro dei reali d'Europa e quella di un sindacalista ormai usato a dovere e non più utile quale Lech Walesa sperduto tra la folla diranno pur qualcosa. La santificazione accelerata di Paolo VI, peraltro già voluta da Ratzinger con la decretazione delle virtù eroiche il 20 dicembre 2012, ne è la conferma.

Paolo VI, il Papa dell'inversione di rotta del Concilio rispetto alla direzione giovannea, sarà beato dopo la conclusione del sinodo dei vescovi, presumibilmente il 19 ottobre, mentre la santificazione - possibile per l'accertamento di una guarigione prodigiosa avvenuta per sua "intercessione" negli USA nel 2001 - dovrebbe avvenire nel giugno 2015. Insomma la maschera è definitivamente gettata.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.186) 11 maggio 2014 12:53

    Mistero petrino >

    Lo scorso 24 aprile in Val Camonica un giovane 21enne di Lovere (abitante in v. Giovanni XXIII) è rimasto vittima del crollo improvviso di un’imponente croce votiva legata al ricordo di Giovanni Paolo II. Un tragico evento dal tratto “sconcertante” che i media hanno “liquidato” in 24 ore.

    Appena 2 giorni dopo, in S.Pietro, proprio i due Papi (Rocalli e Wojtyla) venivano proclamati Santi anche in forza delle miracolose guarigioni avvenute per loro intercessione.

    E’ passato quasi un mese. Non abbiamo notizia di una telefonata (tra le tante) di Papa Francesco alla famiglia del giovane “caduto”. Una semplice telefonata per due parole di personale “attenzione e vicinanza”.

    E’ risaputo che la vita “accosta” momenti di dolore e di gaudio. Il difficile è vivere una Fede, senza miracoli

  • Di (---.---.---.186) 11 maggio 2014 19:08

    Mistero petrino (2 >

    Papa Francesco chiede ai fedeli di comportarsi nei confronti di vescovi e sacerdoti come i vitellini in cerca del latte. Di “importunare” i pastori per ricevere grazia, dottrina e guida.

    Qualcuno informi il Papa che non di rado i vitellini “importunano” la mucca sbagliata. A loro interessa solo procurarsi del latte e non di sapere di quale mucca sono le mammelle.

    Pensando allo “sfortunato” giovane di Lovere. Dobbiamo forse dedurne che tocchi ai suoi genitori “importunare” il Papa per avere almeno una parola di “luce” e di guida?

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