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Caso Mazzucco: la libertà è la regola più semplice ed equa

Esplicite descrizioni di sesso gay: si possono leggere a scuola? Fa discutere la lettura del romanzo della Mazzucco "Sei come sei" in un liceo.

In un liceo di Roma gli insegnanti hanno letto assieme agli alunni un romanzo di Melania Mazzucco che racconta la storia di una famiglia gay, con una figlia. Il libro ha alcuni brani crudi con scene esplicite di sesso omosessuale. Ed è servito per affrontare in classe l'argomento omosessualità, famiglie gay, in un periodo in cui l'attualità vedeva un'ampia discussione di questi temi.

Alcune associazioni hanno protestato, trovando inappropriato un libro così crudo (lo hanno definito addirittura pornografico), troppo recente per altro per appartenere alla "letteratura" canonizzata che, alcuni dicono, si dovrebbe studiare a scuola. 

Forza Nuova ha manifestato davanti alla scuola con striscioni con la scritta: "Maschi selvatici non checche isteriche". Sono seguite varie mobilitazioni politico-istituzionali.

Non mi dilungo sulla descrizione della vicenda, non è questo che mi interessa. Per chi vuole qui un articolo del Fatto Quotidiano che mi sembra descrivere bene quanto accaduto nei suoi vari passaggi.

Nella puntata del 30 aprile della Zanzara, che si è occupata del caso, su Radio 24, è intervenuta la madre di un ragazzo della classe coinvolta, si può riascoltare la trasmissione (l'interessante intervento è negli ultimi dieci minuti) qui.

Un esempio delle critiche può essere l'editoriale di Veneziani. Un esempio delle reazioni opposte, di critica alle critiche, giudicate omofobe, può essere il comunicato dell'Unione degli Studenti Roma (segno politico opposto).

Prima scriverò la mia opinione sul fatto in sé, poi una riflessione sulla dinamica di tutta questa vicenda.

La mia opinione è questa: considerando che tra i 14 e i 18 anni il sesso acquista sempre più importanza nella vita di una persona e che si inizia a praticarlo più o meno in questi età, etero e non (che differenza fa?).

Considerando che su internet chiunque può trovare qualsiasi cosa, ovvero tonnellate di ogni genere di pornografia (non lo dico con riprovazione) e che, scommetto, gran parte degli adolescenti non manca di tradurre in pratica questa possibilità (quando ero sedicenne io alcuni miei coetanei andavano anche a prostitute, fate voi!).

Considerando che il tema dell'omosessualità, del matrimonio gay, delle famiglie omogenitoriali, dell'adozione o meno per esse, è effettivamente da tempo, con alti e bassi, di attualità.

Considerando che trovo normalissimo che la scuola si occupi anche di attualità, in particolare al liceo, quando i ragazzi sono già abbastanza grandi e iniziano a interessarsi di politica, a fare manifestazioni, a seguire l'attualità con curiosità e a volte passione, il che è sacrosanto e assolutamente positivo.

Infine considerando che certi temi spinosi può essere meglio e più sensato affrontarli con insegnanti e genitori, preparati, attraverso un percorso esplicito, ma anche ponderato; non vedo assolutamente nulla di male in quel che è successo. Trovo un po' esagerate, moraliste, ingenue le proteste, e inappropriata la definizione di pornografia (ma non ho nulla neppure contro la pornografia) per un libro che ha alcune poche pagine di sesso, ma non fa certo del sesso il suo centro ed è stato usato per una discussione che non verteva sul sesso, ma sulla questione ben più pregnante della vita di un'adolescente in una famiglia omogenitoriale.

Insomma non mi scandalizzo, non avrei protestato, non vedo dove sia il problema. Anzi trovo che quel liceo abbia fatto bene il suo lavoro, dimostrando coraggio e meriti apprezzamento. Gli slogan di Forza Nuova li trovo ridicoli e un po' offensivi per i gay. D'altronde mi sento agli antipodi di Forza Nuova (personalmente sono a favore del matrimonio e delle adozioni gay per es.) per cultura, sensibilità e idee politiche.

La riflessione sulla dinamica è invece quest'altra: finchè tutto ciò è possibile siamo in democrazia e questo è un bene. Prezioso.

La libertà dell'insegnante di usare questo libro (motivatamente, per fare quello che è il suo lavoro, nel modo che ritiene il migliore). La libertà dei genitori di avanzare perplessità (come hanno fatto, anche se poi pare abbiano capito e appoggiato la scelta). La libertà delle associazioni, dei giornali, di chi si è sentito toccato sul vivo (di contestare la scelta, di protestare, di scrivere al preside, sui giornali, etc..). La libertà di Forza Nuova e delle atre forze di destra (di andare davanti alla scuola a manifestare con striscioni e slogan). La libertà dei movimenti studenteschi che hanno duramente criticato Forza Nuova (di comunicare e manifestare in ogni modo il loro pensiero). La libertà di tutti questi soggetti (ma anche di altri che volessero aggiungersi) di esprimersi, confrontarsi, scontrarsi, accapigliarsi, mandarsi a quel paese. Mi sembrano tutte accezioni particolari di quella libertà di pensiero, di parola, di manifestazione che è fondamento e manifestazione della democrazia.

Certo, si dirà, alcuni si sono sentiti offesi. Ma chi, e da chi, si è sentito offeso? Chi ritiene l'insegnante abbia fatto bene, da quello che può sembrare un attacco censorio. Chi vede il libro come pornografico e totalmente inadatta la sua lettura a scuola, dalla scelta dell'insegnante. E così via. Si sono sentiti offesi i tradizionalisti, conservatori di Forza Nuova. Si è sentito offeso il mondo omosessuale da certi slogan. Insomma ognuno si offende a modo suo. Sentirsi offesi è qualcosa di vicino a uno stato d'animo, è molto reale, ma anche molto discrezionale.

Personalmente da amante del metal mi arrabbio e mi offendo per tutte quelle voci che si sollevano quando c'è un concerto di artisti come Marylin Manson; da collezionista di Dylan Dog ho presente le contestazioni e le richieste di censura che ha sollevato per la violenza di alcune storie; da appassionato di videogiochi so bene quanti attacchi questi ricevono perché sarebbero violenti e diseducativi; idem da patito dei cartoni animati giapponesi... e potrei ricordare molti altri casi di offese e richieste di censura. C'è chi ha sostenuto che la pubblicità Barilla svilisca l'immagine della donna, chi è inorridito di fronte a una pubblicità atea contro l'esistenza di Dio, chi si è scandalizzato dei manifesti Ikea dove compariva una famiglia gay, e infiniti altri casi. Persino "Ultimo tango a Parigi" di Bertolucci a suo tempo fu "condannato al rogo" (per fortuna la sentenza non fu mai eseguita e in seguito l'Unità uscì con la videocassetta)!

Va benissimo che ciascuno possa esprimersi come meglio crede: ne risultta una dinamica che è democratica. Ma il limite dev'essere quello di non ricorrere all'intervento coercitivo dello Stato. Proibire tutto ciò che offende equivarrebbe a proibire quasi tutto. Meglio che magistrati e poliziotti stiano fuori da tutto ciò in democrazia. Il bene maggiore da salvaguardare penso sia assolutamente la libertà.

Questo non significa dire che tutto è uguale: ho detto come la penso personalmente, a chi do ragione e a chi do torto. Vedete bene che non considero per nulla "tutto uguale"! Ma altri la pensano diversamente e non vorrei mai che fossero repressi con la forza o dichiarati "fuori legge". Ogni giorno vedo e sento cose che personalmente mi offendono. Ma da persona adulta non ho bisogno di invocare repressione, autoritarismo, e proibizionismo contro ciò che semplicemente non mi va a genio, mi urta e mi offende!

Questo non significa impotenza di fronte alle offese: casomai il contrario! Abbiamo visto che le associazioni hanno protestato, scritto al preside e ai giornali, contro ciò che le ha offese; che la scuola si è difesa; che Forza Nuova ha manifestato. E altri hanno poi replicato, anche molto duramente a Forza Nuova. Insomma le diverse idee, convinzioni, sensibilità si affrontano e, lungi dal subire, le persone protestano e si fanno sentire! questa dinamica per me è molto bella, mi sembra pura democrazia!

Quale limite troveranno allora le idee se non quello della legge, dei poliziotti, dei magistrati, delle multe, e delle condanne? Troveranno il limite che pongono loro le altre idee.. saranno limitate di più o di meno dalle idee, i valori, le sensibilità, l'educazione, l'informazione, i caratteri, ecc.. delle altre persone. Infatti per es. le idee di Forza Nuova, che molti trovano abbastanza inaccettabili, sono attualmente limitate a una piccola "minoranza eretica". Segno che limiti nella società ce ne sono eccome. In effetti nella libertà ciascuno è limitato dalle scelte altrui, per cui se non è impedito di professare le sue idee, trova però un limite nel consenso che gli altri possono altrettanto liberamente scegliere di negargli.

Perché mi concentro in particolare su Forza Nuova? Perché ritengo sia in un certo senso l'esempio migliore. Personalmente sono sempre rimasto colpito dal nome di un'associazione radicale contro la pena di morte: "Nessuno tocchi Caino". Perché ha scelto di chiamarsi così? Perché è facile difendere Abele dalla pena di morte, ma Caino, cioè l'emblema stesso del malvagio, è un altro paio di maniche! Rappresenta il caso estremo. E il nome significa proprio che quando si crede in un principio esso va difeso fino in fondo, fino sul confine, quando difenderlo è più difficile. Forza Nuova è un po' "Caino" per molte persone. L'esempio di qualcuno che è davvero difficile difendere! Per questo mi concentro su di lei, perché quando la libertà è difesa persino per una minoranza eretica come può essere Forza Nuova, allora davvero siamo garantiti tutti, siamo tutti uguali di fronte a un'unica legge. 

Ma se alle parole seguono violenze? Beh, è un altro paio di maniche. Se Forza Nuova anziché manifestare fosse andata a pestare gli insegnanti, o se chi si è sentito offeso da Forza Nuova fosse andato a pestare i manifestanti, allora sì che era necessario l'intervento della polizia! Per arrestare i violenti. Ma il punto, almeno rispetto all'intervento delle forze dell'ordine, dovrebbe essere che un violento è violento, non quale idea ha in testa mentre fa violenza. Non vedo differenze fra l'essere picchiato, nello stesso modo, ma nel nome di un'idea diversa (che so fra uno che mi picchia perché sono milanista, uno che mi picchia perché sono albino e uno che mi picchia perché si annoiava e sono il primo che ha trovato). Impelagarsi nel processo alle idee e costruire gerarchie sarebbe complicato e discrezionale: meglio punire severamente ed equamente tutti i picchiatori! inoltre potrebbe ledere le libertà politiche, pensiamo al linguaggio usato dalla Lega o dai 5Stelle.. dovremmo mettere fuori legge forze politiche di primo piano e un terzo o più dell'elettorato che le appoggia? sarebbe assurdo!

Ho usato, ammetto, l'episodio del libro della Mazzucco come pretesto per fare un discorso più generale. Ma si tratta di un discorso che mi sta a cuore. La mia convinzione è che la regola più semplice ed equa sia la libertà, e che lo Stato, la legge, la magistratura, non debbano intervenire, in questo come in tutti gli altri casi simili.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.194) 8 maggio 2014 09:47

    la mia (modesta) opinione è che, fatta salva la libertà di chiunque e fatto salvo il fatto che i gusti amorosi/sessuali di una persona mi interessano, rispetto al suo vivere nella società civile, come il suo numero di scarpe, pare che la società consumistica stia spingendo il modello omosessuale (forse anche in maniera non premeditata) come una scelta con la quale l’individuo preferisce confrontarsi con lo specchio di sè stesso, anzichè imbarcarsi in un arduo, paziente, noioso confronto con un individuo diverso (nel senso più ampio del termine). E così a prevalere sono i miei gusti, le mie voglie, il mio ombelico. Sono portato quindi in definitiva a consumare di più.
    E’ solo una delle "scorciatoie" che ci propone la società consumistica, e purtoppo è quella che fa leva sull’infinita tragedia della omofobia.
    Non è che, questa "scorciatoia", confonde chi, come gli adolescenti, è nella fase più acerba di maturazione sessuale, ed intravede in questa scelta un modo di assecondare le proprie insicurezze nel confronto con un individuo completamente diverso da se’?
    Non è che stiamo sfruttando un problema reale, quello del riconoscimento dei pieni diritti civili alle coppie gay, amplificandone l’entità numerica del fenomeno per trasformarlo in una moda che porti ancora più frammentazione ed isolamento tra gli individui?
    Ciao
    Danilo

    • Di Spago (---.---.---.132) 8 maggio 2014 10:16
      Spago

      guardi non mi sembra che ci sia una autentica pressione della società per far diventare omosessuale qualcuno.. c’è invece l’emersione dell’omosessualità dall’anonimato, la polvere che esce da sotto il tappeto, e questo causa "attriti". Ci sono persone che rivendicano diritti e lamentano oppressione, altre persone che si sentono urtate da questa improvvisa irruzione in scena degli omosessuali. Credo sia normale che qualcuno si preoccupi, ma lo tranquillizzerei. Si trata di normali reazioni all’emancipazione in corso. Poi non credo che l’orientamento sessuale sia una questione di moda. Non più di tutto il resto, orientamento etero compreso. Lei crede sinceramente che ci sia maggiore pressione sugli adolesecnti ad essere omosessuali che eterosessuali? a me sembra vero il contrario: la "pressione a dimostrarsi etero" è stata sempre la più forte, e se ora si è iniziata a sentire anche la voce e la presenza omo, non per questo i rapporti di forza si sono ribaltati. La mia modesta opinione è che notiamo di più ciò che è nuovo e recente (l’emancipazione omo alla luce del sole), a cui non siamo abituati, di ciò che è lì da sempre (l’oppressione anche involontaria e inconsapevole della stragrande maggioranza etero sulla minoranza omo) e ci appare normale. Comunque sia sono cose con cui gli aodlescenti si trovanoa confrotarsi, di fatto, allora tanto vale, affrontarle anche a scuola: in fondo è il luogo dell’educazione..

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