• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Berlusconi: l’attacco a Napolitano porterà alla revoca dei servizi (...)

Berlusconi: l’attacco a Napolitano porterà alla revoca dei servizi sociali?

La mummia, come l'aveva definito Libération, s'è ridesta e le sue estrinsecazioni farneticanti scuotono insieme l'Italia e l'Europa a cominciare dal PPE, lo stesso cui è iscritto FI.

Se però da un lato le dichiarazioni sui lager - frutto, probabilmente, di qualche delirio "notturno" - sono valutate giustamente dalla Merkel come talmente assurde ed inaudite da non meritare risposta e procurano comunque una frattura politica all'interno del PPE (e questa era forse la vera finalità); dall'altro l'attacco a Giorgio Napolitano dovrebbe invece avere seguiti giudiziari, perché essendo il Presidente della Repubblica anche Presidente del CSM, con quest'ultimo si viene di fatto a violare la condizione basilare dell'affidamento ai servizi sociali.

L'affido infatti, così il documento, è subordinato al non attacco dei giudici e della magistratura, dunque dovrebbe a rigore essere revocato insieme ai diritti politici. E, probabilmente un'uscita di scena clamorosa per "colpa altrui" è ciò che potrebbe benissimo essere quanto di più auspicabile per lo stesso Berlusconi: il tracollo di FI è infatti ogni giorno più evidente, insieme al passaggio degli ultimi tra i più qualificati (uno per tutti Bonaiuti) al Nuovo Centrodestra di Alfano.

Il reclutamento di "nuove" leve, oltre a non riuscire a rimpiazzare qualificatamente, resta comunque discutibile; si pensi ad esempio a quello della nipotina del Duce, passata alla politica dopo i trascorsi giovanili sulle copertine tedesche (ma si potrebbe citare anche qualche edizione italiana di Playboy) di riviste destinate prevalentemente ad un pubblico di "soli uomini" dai gusti berlusconiani.

Afferma che i servizi sociali non lo umiliano e vogliamo anche credergli, ma certo è un'immagine che un elettorato Cetto Laqualunquista (quale il suo) sopporta assai male; come non giova l'immagine del cofondatore, Marcello Dell'Utri, rifugiato in Libano. Insomma, quella che va delineandosi con sempre maggior chiarezza è la "Cronaca di una morte annunciata", politica, si capisce. Si capisce anche che di fronte ad una disfatta plateale un bel "[...] è che st'infami m'hanno impedito d'annà a combatte che se no je facevo [...]" è dulcius et decori.

 
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità