• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cultura > Quando muore un Papa: tra reliquie e imbalsamazioni

Quando muore un Papa: tra reliquie e imbalsamazioni

Attorno alla straordinaria circostanza di domenica, la giornta dei quattro papi, tutte le testate hanno dedicato grande spazio alla minuziosa descrizione della cerimonia officiata sul sagrato di San Pietro. Una delle parti del rituale di santificazione, peraltro ben documentata anche fotograficamente, ha previsto l'esposizione di alcune reliquie dei due pontefici: un'ampolla di sangue per Giovanni Paolo II ed altrettanto, corredato con un pezzetto di pelle, per papa Roncalli.

Il fatto che per l'occasione, in diverse località d'Italia e d'Europa si stiano onorando reliquie dei due neo-canonizzati (alcuni esempi Legnano, Termoli, Ravenna, Varsavia), mi ha suscitato la curiosità di capire di che cosa si stesse parlando di preciso.

Innanzitutto bisogna distinguere quelle che in gergo tecnico sono dette reliquie ex vestimenta, ossia abiti indossati ed appartenuti in questo caso ai due papi, da quelle ex corpore, cioè effettive parti del corpo di Roncalli o Wojtyla. Non bisogna pensare che i corpi di questi due personaggi passati alla storia siano stati smembrati come avveniva spessissimo per santi e martiri fino a qualche secolo fa (è probabile che grazie a questo processo ogni cittadina italiana abbia in una delle sue chiese o comunque a pochi chilometri di distanza un dito, un cranio o qualche altro pezzo appartenente a personalità venerabili).

Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II invece riposano (tutti interi) nella basilica di san Pietro, quindi le reliquie loro appartenenti per lo più si limitano a capelli o a fiale di sangue, prelevate per gli esami medici nei giorni precedenti alla morte. Nel caso di Wojtyla un caso particolare è quello delle vesti indossate il 13 maggio 1981, giorno dell'attentato in piazza San Pietro, ovviamente macchiate dal sangue del Papa polacco.

Per quanto possa sembrare un po' macabro, quando un Papa muore, mentre da una parte vengono imbastiti tutti i preparativi ed i riti per le esequie e le cerimonie connesse, il corpo viene imbalsamato e preparato per venire esposto nei giorni successivi per la venerazione dei fedeli. In particolare il corpo di Roncalli è anche fisicamente visibile in quanto custodito in una teca trasparente. Una volta chiusa, la bara del pontefice non può più essere violata e nessun esame autoptico è consentito, nemmeno in caso di morte improvvisa come quella di papa Luciani (Giovanni Paolo I). 

A partire dai funerali di Paolo VI il cadavere del pontefice viene adagiato nell'abside della basilica petrina (prima, essendo meno massiccio l'accorere di fedeli, si utilizzava la cappella del S.mo Sacramento). Riguardo la procedura di imbalsamazione fino a Leone XIII, ad inizio del secolo scorso, era persino preposta una apposita chiesa, San Vincenzo ed Anastasio, nei pressi della fontana di Trevi, per custodire in apposite urne le parti interne asportate ai pontefici. 

Nonostante la storia ultra millenaria del papato regali vicende ed aneddoti di ogni sorta, il momento della morte del pontefice è stato sempre vissuto in una forte aura di sacralità (a Roma si interrompeva per giorni ogni sorta di spettacoli e feste in segno di lutto). Proprio per questo nel secondo dopoguerra fecero scandalo le travagliatissime vicende che accompaganrono la dipartita di Pio XII nel 1958. Durante la lunga agonia di papa Pacelli fu mal interpretato dai giornalisti un segnale (l'apertura di una finestra) precedentemente concordato con gli inservienti di palazzo, così su tutti i quotidiani uscì la notizia del decesso del papa con una giornata di anticipo.

A suscitare ancora più indizìgnazione furono poi le foto fatte a Pacelli agonizzante (poi vendute e pubblicate da una rivista fracese) da parte del dottor Galeazzi Lisi che poi ne curò l'imbalsamazione (con esiti tra l'altro disastrosi).

 

Foto: Alyson Hurt/Flickr

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità