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Nymph()maniac Vol.2

Dopo aver visto la prima parte di Nymph()maniac mi era rimasto un sesno di assenza, di mancanza, come se Lars Von Trier avesse fallito il suo obiettivo lasciando indietro qualcosa di fondamentale.

Mi sento di dire che Nymph()maniac Vol.2 colma la lacuna e riporta tutto sui binari corretti. La domanda a questo punto è ovviamente: era proprio il caso di spezzarlo in due?

Lasciamo da parte Stacy Martin, Joe è crescitua ed ora protagonista assoluta è una splendida Charlotte Gainsbourg.

Si comincia con una visione blasfema. Un orgasmo da bambina corredato da visioni tra il filosofico ed il religioso. Si continua con l’evoluzione della storia, che a questo punto va decisamente oltre il sesso, si spinge sempre più verso confini estremi. Entra in gioco la violenza, l’umiliazione, il tentativo di autodistruggersi della protagonista.

Soprattutto entra in scena finalmente anche Stellan Skarsgård, non più solo da spalla, da appoggio, ma da protagonista vero. Scopriamo la sua storia che (scusate lo spoiler) è l’esatto opposto di quella di Joe. L’assenza completa di necessità sessuale, la mancanza di bisogno. E forse proprio per questo i due si trovano e riescono a parlarsi e la donna riesce ad aprirsi (per una volta in senso metaforico e non fisico).

Poi abbiamo piccoli flash e situazioni al limite della commedia. Come è sicuramente la sequenza del rapporto (mancato) con i due neri, molto pubblicizzato nelle immagini di lancio del film e che invece si risolve in un giochino ironico e divertente.

E ancora abbiamo la splendida Sophie Kennedy Clark, anche lei abusata, storpiata, violata fisicamente e mentalmente. E l’ingresso in scena di Willem Dafoe (che soprendentemente questa volta si gode poco della parte sessuale del film).

In definitiva la seconda parte allarga molto il tiro, racconta altro, approfondisce, va a fondo nella mente sconvolta, nel corpo violato, nella storia di una donna che ad un certo punto prova anche a venir fuori dalla sua dipendenza dal sesso, ma vedremo che non è quello il suo destino.

La storia diventa completa, sensata, terribile. Fino ad arrivare ad un finale clamoroso e sorprendente, che mette però anche in dubbio molto di quello che abbiamo visto fino a quel punto.

Rimane ovviamente la curiosità di vedere la versione integrale del film.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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