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A Berkeley si va a lezione da Wikipedia

C'erano anni in cui i professori, quando assegnavano una ricerca da fare agli studenti, si raccomandavano: "Non scaricate tutto da internet perché non è detto sia affidabile!". Questo per lo meno era il sentire comune fino a poco tempo fa. Oggi sono sempre meno gli ambienti, particolarmente conservatori e ostili all'innovazione, che non riconoscono le grandi potenzialità del web come strumento di conoscenza.

A sfondare per prima il muro della diffidenza tra il mondo del sapere istituzionale e quello multimediale è stata l'università californiana di Berkeley che, con una mossa che dimostra una grande ampiezza di vedute, ha reso giusto merito a Wikipedia. Nell'ateneo statunitense infatti è stata assegnata una cattedra ad un ex studente di 24 anni, Kevin Gorman, in quanto attivissimo autore ed amministratore dell'enciclopedia online più famosa al mondo.

La motivazione è molto semplice: questo ragazzo, laureato in geografia, avendo scritto di suo pugno oltre una settantina di voci e collaborato in maniera determinante alla stesura di molte altre, ha tanto da insegnare sul metodo attraverso il quale va condotta una ricerca e vanno verificate ed argomentate le informazioni esposte. Gli studenti che decideranno di partecipare al suo corso verranno messi alla prova proprio con la scrittura e la collaborazione nella stesura di voci dell’enciclopedia online.

Il rigore necessario ad un’attività di questo genere è il punto di forza del progetto Wikipedia alla cui base sta da una parte l’esplicita citazione delle fonti da cui vengono tratte le informazioni pubblicate, dall’altra la continua opera di revisione e di miglioramento operata dai redattori e dai lettori dell’enciclopedia stessa.

Nella sua pagina autore, Gorman spiega bene come, a suo modo di vedere, Wikipedia dovrebbe evolvere negli anni a venire e quali siano le sfide da affrontare da questa fonte del sapere consultata da 500 milioni di persone ogni mese. Innanzi tutto il primo obiettivo deve essere un allargamento del numero dei collaboratori e soprattutto una maggior differenziazione dal momento che oggi i redattori sono quasi tutti maschi bianchi.

Dal punto di vista qualitativo invece la direzione in cui andare deve essere quella di offrire un sapere sempre più accessibile a tutti. Insomma, anche nel caso di voci a carattere scientifico o tecnico, l’enciclopedia deve essere comprensibile ed utilizzare un linguaggio preciso che però non sia riservato agli specialisti del settore.

Infine, punto che sta molto a cuore a Gorman, c’è il problema etico che sta dietro alla proposta di retribuire alcuni redattori, specie nel caso di voci che altrimenti non sarebbero curate da nessuno. Il parere del giovane docente è abbastanza chiaro: “In effetti ci sarebbe la possibilità di pagare qualche autore e sicuramente in alcuni casi verrà percorsa questa via. Resta il fatto che, credo, Wikipedia dovrebbe continuare a basarsi in massima parte nel lavoro volontario dei suoi utenti/redattori. Far diventare questa un prodotto di un gruppo di stipendiati danneggerebbe profondamente l’essenza del progetto”.

 

 

Foto: WikiCommons

 

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