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I comuni chiedano l’8 per mille statale per scuole e calamità naturali

Fare pressione sul sindaco della propria città affinché presenti domanda per l’8 per mille statale indicando come progetto da finanziare o un intervento di edilizia scolastica o un intervento per far fronte a calamità naturali. È questo l’impegno dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR) nell’ambito della campagna Occhiopermille di quest’anno. Avviata nel 2007, la campagna Occhiopermille ha come scopo quello di aiutare i contribuenti a effettuare una scelta informata e consapevole per la destinazione dell’8 per mille.

Ogni anno più di un miliardo di euro esce dalla casse dello Stato con il meccanismo dell’8 per mille: principale beneficiaria è la Chiesa cattolica che con il 37% delle firme si aggiudica l’82% dei fondi, in virtù del meccanismo per cui le quote non espresse — quelle che non vengono destinate, perché il contribuente non firma né per lo Stato né per una delle confessioni religiose che ha accesso ai fondi — sono comunque ripartite in proporzione alle firme ottenute.

Non solo: in passato anche una parte consistente dell’8 per mille destinato allo Stato è finito, di fatto, nelle casse della Chiesa cattolica, perché utilizzato per il restauro di chiese ed immobili ecclesiastici (alla voce «beni culturali») oppure devoluto ad associazioni e organizzazioni non governative di matrice cattolica impegnate in «interventi per la fame del mondo» o per i rifugiati. 

L’UAAR, che sin dal­la sua na­sci­ta è im­pe­gna­ta nel­la di­fe­sa del­la lai­ci­tà del­le isti­tu­zio­ni, da anni lot­ta per l’a­bo­li­zio­ne del­l’8 per mil­le e per un uso lai­co di quel­lo sta­ta­le. Que­st’an­no, gra­zie alla leg­ge di sta­bi­li­tà 2014 che ha mo­di­fi­ca­to la leg­ge 222/1985 che re­go­la­men­ta l’8 per mil­le, lo Sta­to può de­sti­na­re il pro­prio 8 per mil­le — ol­tre che a «in­ter­ven­ti straor­di­na­ri per la fame nel mon­do, ca­la­mi­tà na­tu­ra­li, as­si­sten­za ai ri­fu­gia­ti, con­ser­va­zio­ne di beni cul­tu­ra­li» — an­che per «ri­strut­tu­ra­zio­ne, mi­glio­ra­men­to, mes­sa in si­cu­rez­za, ade­gua­men­to an­ti­si­smi­co ed ef­fi­cien­ta­men­to ener­ge­ti­co de­gli im­mo­bi­li di pro­prie­tà pub­bli­ca adi­bi­ti al­l’i­stru­zio­ne sco­la­sti­ca».

Le pub­bli­che am­mi­ni­stra­zio­ni han­no tem­po fino al 30 set­tem­bre per pre­sen­ta­re ri­chie­sta e fare così in modo che al­me­no l’8 per mil­le sta­ta­le sia usa­to lai­ca­men­te e a be­ne­fi­cio di tut­ti.

A que­sto sco­po l’UAAR ha an­che sol­le­ci­ta­to la Pre­si­den­za del Con­si­glio dei mi­ni­stri ad ade­gua­re il mo­del­lo per la pre­sen­ta­zio­ne del­la do­man­da che, at­tual­men­te, an­co­ra non pre­ve­de l’e­di­li­zia sco­la­sti­ca tra le de­sti­na­zio­ni di in­ter­ven­to. La Pre­si­den­za ha ri­spo­sto as­si­cu­ran­do che è in­ten­di­men­to del­l’am­mi­ni­stra­zio­ne per­ve­ni­re ad una ra­pi­da de­fi­ni­zio­ne del­le mo­di­fi­che.

Mag­gio­ri in­for­ma­zio­ni e ag­gior­na­men­ti alla pa­gi­na del­la cam­pa­gna Oc­chio­per­mil­le 2014, com­pre­so il nuo­vo ma­te­ria­le gra­fi­co (im­ma­gi­ni e vo­lan­ti­no).

Questo articolo è stato pubblicato qui

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