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Un messaggio vuoto ed esasperato

Nella “società dell’immagine e dell’apparire”, nella società della copertina e della patina superficiale il “messaggio” sembra svuotato di ogni significato, un messaggio che contiene “verità molteplici” che si sostituiscono le une alle altre, verità molteplici che tutte insieme formano un “pensiero unico” totalizzante, un immenso immaginario collettivo. Quindi un messaggio che appare multiforme, eternamente cangiante, onnipresente e onnicomprensivo, un messaggio che “domina” le nostre vite grazie alla multimedialità e ai media che lo propongono in modo incessante, un messaggio “martellante”, “esasperato”, dai contorni non definiti, dai limiti non precisati.

Un messaggio che porta avanti e contiene in sè stili di vita, modi di pensare, modi di fare etc., un messaggio che propone sottoculture, mitologie, icone pop, supereroi, divi da copertina, un messaggio che è allusione, simbolo e icona di un mondo in perenne trasformazione.

Nel nostro “mondo di plastica”, nel nostro mondo senza profondità e senza spessore, le velocità sono supersoniche e le distanze sono ridotte: il messaggio arriva dappertutto con la stessa frequenza e la stessa forza, con i suoi innumerevoli significati e con la sua vacuità.

Un messaggio per una televendita continua, un messaggio per un mondo dove il comunicare e il saper comunicare sono diventati essenziali, un messaggio per un mondo dove il marketing e la narratologia “dominano” incontrastati, un messaggio derivante da ogni ambito e settore con caratteristiche e contenuti diversi.

Nella società del messaggio “vuoto ed esasperato” si genera un mondo “fittizio”, un mondo patinato che svolge la funzione di realtà “alternativa” a quella reale, realtà che diventa “iperrealtà” come dice Baudrillard, realtà virtuale che arriva a noi come rappresentazione del mondo, realtà in cui tutti vivono ogni giorno attraverso una “fuga psicogena” costante.

Fuga psicogena che si affianca ad innumerevoli “isterie di massa” come anche ad un'alienazione mentale e sociale senza limiti: il tutto espressione di una società “insana”, “allo sbando”, “fuori controllo”.

 

 

Foto: Wikimedia

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