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Uomini contro

Complicatissime teorie filosofiche, psicanalisi, religioni, non sono mai riuscite a dimostrare perché l’uomo moderno, pur possedendo conoscenze e mezzi capaci di far vivere bene tutti gli abitanti della terra, non si è evoluto come individuo superiore e conserva tutte le caratteristiche degli animali dove prevale il più forte o il più prepotente.

Se sostituiamo alle categorie della forza e della prepotenza quella del capitale e quella dell'intelligenza o della furbizia, ecco trasferite pari pari le caratteristiche del branco dei lupi e degli uomini primitivi, che nella sostanza non hanno creato società democratiche né civili, cercando solo di prevalere sugli altri, per vivere meglio a spese degli altri uomini, al punto di rubargli la terra o renderli schiavi.

Ciò è accaduto e accade anche oggi con le orrende pagine di storia del colonialismo, dello schiavismo, fino all'attuale schiavitù salariata praticata da tutti i regimi politici, sotto tutte le religioni, risalta in particolare quella cattolica che è riuscita a sopravvivere facendo il miracolo di far convivere il “non uccidere” o il “non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te” con i massacri dei Crociati, le varie Inquisizioni con torture, squartamenti, pena di morte e con i Papi guerrieri.

Oggi, la cosiddetta globalizzazione ci sta offrendo un sistema mondiale ancora più feroce e totalitario, dove multinazionali che hanno fatturati più alti di intere nazioni, con le spalle coperte da potenti eserciti di mercenari pronti all’uso, mettono le mani su tutte le materie prime, dal petrolio al coltan, corrompendo le classi dirigenti dei paesi produttori, imponendo prezzi che lasciano quei paesi ricchi di materie prime più poveri e inquinati di prima.

Sono proprio paesi che si definiscono civili e democratici che mettono in atto queste strategie, e che associano alla strategia di andare a produrre dove la manodopera costa di meno e viene tenuta in condizioni di intensità di lavoro e di nocività impossibili da praticate nei paesi ricchi. E questo schiavismo dei tempo moderni è forse peggiore di quello dei negrieri.

La famosa “sovranità nazionale” è diventa anche essa molto discutibile, visto che i paesi ricchi comprano dai paesi poveri e corrotti tutto ciò che hanno di pregiato, dalle foreste alle terre coltivabili, fino ai porti, alle aziende elettriche e telefoniche, mettendo sotto tutela neocoloniale intere nazioni sotto la graziosa sigla di libero commercio, e mantenendo questi paesi in condizioni di non potersi mai sviluppare in modo autonomo.

Questi metodi sono adottati da tutti i paesi forti, senza distinzioni politiche, Cina e USA fanno le stesse porcate, comunismo e democrazia sono false bandiere. Ciò che conta è il capitale e la corsa è per arrivare prima a fare affari e sfruttare risorse umane, minerarie, agricole, ittiche.

Le varie “guerre civili” che oggi ci sono in molte parti del mondo (ultima quella in Ucraina) hanno dietro gli interessi contrapposti delle nazioni dominanti che vogliono mettere al potere gruppi di loro fiducia, da loro pagati e addestrati, per i loro disegni geo-strategici.

Non è cambiato nulla, non siamo diventati “civili” perché evoluti tecnologicamente. I fattori che determinano la vita degli uomini sulla terra sono sempre quelli: tutto è determinato dagli interessi economici dove prevale il più forte, il più ricco, il più armato. È un sistema globale ormai accettato da tutti, inevitabile sostengono i più, da cui è impossibile uscire.

Però è intollerabile che questo sistema totalitario, pervasivo, feroce, venga spacciato per democrazia, socialismo, evoluzione sociale.

La forza di questo sistema, per chi vuole capirlo, si può facilmente misurare sulla follia di bruciare ogni giorno 80 milioni di barili di petrolio, con relativi disastrosi danni ambientali e malattie umane, solo perché ciò corrisponde all’interesse delle grandi multinazionali del petrolio e del gas, il cui orizzonte strategico è quello di estrarre fino all’ultima goccia di petrolio e di gas, boicottando con tutti i mezzi, leciti ed illeciti, ogni innovazione nel campo dell’elettricità prodotta dal sole o dall’idrogeno per far diventare tutti i trasporti sulla terra non inquinanti, a emissioni zero.

Se ciò è vero ed evidente, dobbiamo dedurre che il potere decisionale, quello che definiamo politico, sulle cose che contano, viene espresso negli occulti consigli di amministrazione delle multinazionali che non rispondono a nessun controllo, di cui non conosciamo i soci né la provenienza dei capitali, che si sottraggono alle responsabilità penali, come avvenne a Bhopal, In India, da parte della Union Carbide.

E sono queste decisioni che pesano sul destino della terra e dei suoi abitanti.

Sono anche multinazionali le industrie farmaceutiche che decidono sulla nostra salute, preferendo investire in farmaci che non ti fanno guarire ma ti mantengono in vita a suon di pillole, con la complicità di medici di tutto il mondo che sono a loro libro paga, offrendo fin dalla più tenera età farmaci che tolgono il disagio fisico o psichico, senza ricercare e curare la causa del male.

Sono multinazionali anche quelle aziende che gestiscono l’affare delle sementi transgeniche che vanno a ibridare le coltivazioni tradizionali frutto di migliaia di anni di selezione naturale, con effetti che non siamo ancora in grado di valutare. Anche qui abbiamo entità sfuggenti e sconosciute che decidono e impongono coltivazione sempre in none del “libero mercato”.

È triste e doloroso constatare che l’uomo, la sua salute, la sua stessa vita, non sono al primo posto, ma prevalgono gli interessi economici di piccole minoranze organizzate, la cui unica religione sono il capitale e i dividendi, entità oscure capaci di decidere guerre per impadronirsi di materie prime, in combutta con servizi segreti, vertici militari, banche d’affari, ambienti sionisti, media, compiacenti.

Uomini contro! Mai sono state prodotte tante armi dai paesi che si professano democratici e che hanno nelle loro Costituzioni impegni solenni alla pace e queste armi, come è sempre accaduto, prima o dopo verranno usate, basta aspettare che qualche dittatore si monti la testa o che si organizzino gruppi terroristi, ed ecco che per difendere ovviamente la democrazia o la libertà si mobilitano imponenti alleanze militari con l’unico scopo di insediare al potere malleabili subalterni.

Chi vede l’umanità nella sua versione globale in progress o in evoluzione positiva deve ricorrere ad un buon oculista.

L’unico modo di sottrarsi al dominio globale delle multinazionali, per chi è in buona fede e non si rassegna, è non consumare nessuna delle merci che ci propongono, a cominciare dai cibi e dall’energia che ogni popolo oggi può produrre in patria, creando anche notevole occupazione, per raggiungere l’autosufficienza alimentare ed energetica (con le rinnovabili), cosa possibilissima in Italia se finanziata dall’abolizione di tutte le spese militari, F35 per primi.

Allontanare questi mostri senza volto dai nostri mercati, dal basso, come cittadini coscienti e consapevoli, è l’atto più rivoluzionario che può essere compiuto, anche perché capire chi davvero comanda nel mondo e attivarsi contro significa uscire dal ruolo di sudditi e di schiavi.

 

 

Foto: Wikimedia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Commenti all'articolo

  • Di Persio Flacco (---.---.---.127) 8 aprile 2014 21:36

    Lei scrive: "L’unico modo di sottrarsi al dominio globale delle multinazionali, per chi è in buona fede e non si rassegna, è non consumare nessuna delle merci che ci propongono".

    Sono d’accordo, ma questo significherebbe innescare una recessione.
    Il sistema è fatto in modo tale che se non c’è la crescita c’è il crollo. Il capitale investito deve necessariamente produrre un profitto, altrimenti non ci sarebbe nessun investimento. Questo impone una continua crescita economica, in mancanza della quale c’è la recessione e il crollo del sistema.

    Inoltre lei non considera il fatto che i politici dei paesi ad economia di mercato sono ampiamente soggetti al potere economico, in molti casi fin dalla fase della selezione delle candidature. Dunque essi rappresentano solo formalmente i cittadini mentre in realtà rappresentano il potere economico al quale devono l’elezione.

    Non è per niente facile uscirne, tanto che probabimente non ne usciremo.

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