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 Home page > Tribuna Libera > Renzi: l’Ulisse di tv e giornali

Renzi: l’Ulisse di tv e giornali

Più accendi la tv, più ti trovi davanti Renzi. Sfogli i giornali e chi trovi? Renzi! Le gesta eroiche di Renzi al tempo di internet, dove magari si possono fare dei fotomontaggi con i versi di Omero: Cantami, o Diva, del Pelide Achille, che infiniti addusse lutti agli Achei... Un martellamento continuo, uno schieramento di giornalisti audio visivi che concorrono nell'esaltare la dialettica di un bamboccio che pronuncia vuote parole prive di significato, di imbrigliare l'attenzione su un leader di cartone la cui unica finalità è affermare che dopo Renzi ci sarà il diluvio.

Il fatto è che stiamo navigando a vista, travolti da una tempesta che non sappiamo dove ci sbatterà e se riusciremo a salvarci da un mare che non dà tregua. Tutto in stile berlusconiano, ma con una differenza: Mediaset è di proprietà del cavaliere, mentre Renzino ha dalla sua parte oltre che le tv del cavaliere, anche quelle del servizio pubblico, a lavorare per la sua immagine. Eppure sarebbe meglio che stesse zitto. Renzi più parla più escono fuori le panzane che ha raccontato prima che arrivasse planando sulla poltrona di primo ministro bypassando le consultazioni elettorali. Quei suoi continui sproloqui evidentemente servono per inculcare nella maggioranza degli italiani l'idea che Renzi è un grande comunicatore, dimenticando che la comunicazione sta a Renzi come gli organi di stampa stanno alle dipendenze dei propri padroni.

Come dimenticare che durante il periodo della rottamazione, Renzino si diceva contrario agli F35, in quanto egli ha sempre sostenuto che ogni Paese ha il diritto di scegliere la sicurezza che vuole avere. Ma ahimè è bastato che venisse Obama, richiamarlo all'ordine per far si che il rottamatore divenisse il primo rottamato delle promesse, che man mano vengono rinnegate, in quanto l'esercizio del potere richiede abilità nel passare oltre ciò che si sostiene. Ancora una volta fessi e gabbati da Renzi e da una squadra di manager avvezzi a guardare cosa è più comodo per le loro imprese, specie in un momento in cui la crisi fa raschiare il fondo e che Bruxelles ci richiama ai nostri debiti da onorare per il pagamento dei cinquanta mld di euro di fiscal compact, a scapito di tagli su tagli.

Il lavoro deve essere segato dando l'illusione che molti giovani saranno assunti e molti padri licenziati anzitempo. Stupisce che, in questo continuo annuncio di miracoli all'italiana, Renzi non sappia ,che se negli enti pubblici non fosse stato bloccato il turn over e l'età pensionabile spostata molto più in là nel tempo, molti di quei giovani disoccupati starebbero lavorando da tempo. Quando si dice che l'Italia è un paese per pochi privilegiati; Renzi lo è a dispetto di molti giovani molto più autorevoli di lui, trattati con sufficienza, snobbati, perchè non hanno discendenze di casta.

 

Foto: vita.it

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