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Food porn: i ristoratori dicono basta

Il food porn, ovvero la nuova frontiera della fotografia del cibo, è un fenomeno che sta impazzando da qualche anno su molteplici social network, tanto che tutti gli utenti di Instagram, Facebook o Twitter ammetteranno di avere almeno un amico che posta di continuo foto delle proprie pietanze.

Il termine food porn nasce nel 1984, grazie alla penna della scrittrice statunitense Rosalind Coward, la quale nel libro "Female Desire" afferma che la pornografia del cibo è paragonabile a quella sessuale, in quanto ispira desiderio e comporta piacere.

Che siate d'accordo o meno con la Coward, fatto sta che ad oggi il food porn è diventato di tendenza, tanto che anche se si è in viaggio in Francia non si posta più la foto della Torre Eiffel, ma delle escargot; a Budapest fotograferete un bel piatto di gulash e a Istanbul un kebab.

Non a caso, il turismo gastronomico è un settore che non ha conosciuto crisi, e così sul web proliferano siti di food porn; primo tra tutti Taste Spotting, basato sull'idea che "mangiamo prima con gli occhi", questo sito raccoglie ricette, storie, esperienze e tante ma tante foto delle più disparate pietanze.

Ad ogni modo però non a tutti gli chef sta a genio il fatto che i loro piatti vengano fotografati e messi in rete, per essere poi condivisi con chissà quanti milioni di utenti. The Daily Beast, in un recente articolo, racconta la reazione indignata di alcuni cuochi dinanzi ai loro clienti fanatici del food porn.

Per esempio: al "Pappacarbone", un ristorante nella provincia di Salerno, lo chef Rocco Iannone unisce la sua voce a quella del sempre maggior numero di ristorantori italiani che gridano "stop al food porn". E proprio lo chef dichiara:

"I miei piatti sono fatti per essere mangiati, e non per essere sviliti in foto scure e brutte [...] Voglio avere il controllo sulla mia immagine e se qualcuno pubblica la foto di un piatto imbrattato o poco curato, è come diffamare la mia persona".

Anche in Francia alcuni ristoratori si schierano contro la tendenza del food porn, come lo chef Alexandre Gauthier, del ristorante "La Grenouillère", a La Madelaine-sous-Montreuil, che afferma: "Cerchiamo di spingere i nostri clienti a prendersi una pausa dalle proprie vite. Per questo invitiamo tutti a spegnere i cellulari durante il pasto".

D'altro canto però, c'è chi il food porn lo ama davvero, tanto da farne un vero e proprio mestiere, come Elizabeht Minchilli, creatrice delle app Eat Rome, Eat Florence e Eat Venice. Elizabeth non ci vede nulla di male nel fotografare il cibo, ma dichiara: "In un ristorante possono anche negarti il permesso di scattare foto ai loro piatti, quindi di solito chiedo allo chef prima di farlo. Il punto è che io non sono una fotografa amatoriale, e il mio obiettivo è quello di esaltare le pietanze attraverso l'immagine", ma in effetti non è detto che tutti abbiano le sue stesse capacità.

 

Foto:jeffreyw /Flickr

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