• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Recensioni > The stalker

The stalker

The Stalker: un film violento, di quella violenza di volti noti, familiare, fatta nel caldo di una casa dove ora Nadia, moglie separata da Lucio, vive sola con la sua bimba Adele, di 7 anni, e con le visite dell’amante, il suo psicologo, interpretato dal regista e sceneggiatore del film Giorgio Amato. Violenza controllata nelle parole dolci e tranquille che Lucio (ottima interpretazione di Victor Alfieri) rivolge alla bambina, come di un qualsiasi papà che aspetta sua figlia fuori dalla scuola, mentre i toni sono tempestosi negli incontri-scontri tra moglie e marito.
 
Lucio fa il mestiere di guardia giurata e vive solo in una casa d’affitto, con il suo cane e con un boa che ciba di topi morti riscaldati nel forno a micro-onde. Di estrema violenza sono i due rapporti che Lucio consuma con una prostituta in casa di lui, sembra voler riversare su lei tutte le insoddisfazioni che la separazione con la moglie e l’allontanamento dalla sua bambina gli hanno dato. Violento il film per le pistole spesso brandite, ma un solo colpo viene sparato, alla fine, quello che libererà Lucio dalle ossessioni di cui è vittima. Violenti i rapporti che lui si procura con la moglie, penetrando nella sua casa di notte e cloroformizzandola. Le riprese che lui fa degli spostamenti e degli incontri dei due amanti, riprese che vorrebbe utilizzare come prove contro lo psicologo e contro la moglie, gli devono procurare molta gelosia e alimentare ancor più la sua ossessione.
 


Eppure, se volessimo attribuire al film un ipotetico giudizio che vuol dare delle ragioni dell’uno e dell’altro, non parrebbe Lucio risultare il male assoluto, il mostro che è l’uomo nella violenza sulle donne. Da un lato c’è il diritto della moglie di essere lasciata in pace, dall’altro c’è la precarietà di questo marito-papà separato, la privazione impostagli dei suoi affetti e l'"instabilità emotiva" dichiarata dalla giudice, il mutuo da pagare per la casa dove ora abitano Nadia e Adele, l’affitto per l’abitazione dove si è trasferito, la barca venduta a suo tempo per aiutare la moglie ad aprire il negozio di parrucchiera-estetista, i 400€ di alimenti che deve versare per la bambina, il pasto consumato nel bar di periferia la sera... a fronte di uno stipendio da 1500€ mensili, straordinari compresi e debiti che contrae.
 
Qualcosa lo rende quasi accettabile. Non l’espressione da maschio affascinante del viso dell’attore o la voglia che dimostra di stare accanto alla sua bambina, quanto piuttosto la dedizione che mette a coltivare la sua “persecuzione” di stalker, come fosse un hobby o un lavoro a cui dedica tutto il tempo libero ma che diventano quasi ragione di vita, la sistematicità o pervicacia con cui vi si applica e la fatica che dev’essere osservare da lontano la propria famiglia. Riuscirà a dare alla sua bambina – rapita nel sonno - il viaggio in barca, un regalo promessole.

 

 

 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità