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Territorio libero di Trieste: quando la Jugoslavia denunciava il rischio per la pace

 
Con una lettera del 12 dicembre 1946 il Segretario di Stato degli Stati Uniti comunicava gli articoli e gli allegati del Trattato di Pace con l'Italia che prevedeva, tra le varie cose, l'istituzione del Territorio Libero di Trieste, la cui indipendenza ed integrità doveva essere assicurata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Dichiarava, in quella lettera, che il tutto doveva essere approvato entro l'inizio del febbraio del 1947.
 
Il Consiglio, alla riunione numero 89 del 7 gennaio 1947, inseriva la detta questione nell'agenda ed il 10 gennaio 1947 si decideva l'approvazione dei tre allegati e l'accettazione delle responsabilità ivi connesse. Inoltre, dopo aver ricevuto ed esaminato gli allegati al trattato di pace proposto con l'Italia, si approvavano i documenti relativi alla creazione e governo del Territorio libero di Trieste (tra cui un accordo per il Porto Libero).
 
In Italia a riguardo vi sarà un dibattito intenso, e su questo rinvio al seguente link. Ma le frizioni furono molto vivaci anche a livello internazionale. Già nel 1948, con lettera del 28 luglio, la Jugoslavia portava all'attenzione del Consiglio di Sicurezza la sistematica violazione delle clausole del Trattato di Pace da parte del Comando Militare Alleato per quanto riguardava il Territorio Libero di Trieste. Tra le varie cose denunciava che la situazione rischiava “di mettere in pericolo il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale" e chiedeva espressamente al Consiglio "di assicurare il rispetto da parte dei governi degli Stati Uniti d'America e del Regno Unito i loro obblighi internazionali garantendo così l'indipendenza della libero Territorio di Trieste".
 
Nel corso della riunione 344 del 4 agosto 1948 il Consiglio di Sicurezza includeva la questione nella sua agenda e passò ad esaminare il tutto nelle riunioni tra il 4 agosto e il 19 agosto 1948. Il rappresentante degli Stati Uniti evidenziava che le accuse formulate dal rappresentante della Jugoslavia erano "assolutamente priva di sostanza". Alla riunione 348 del 13 agosto 1948 il rappresentante della Jugoslavia ritornava alla carica presentando un progetto di risoluzione per dichiarare che alcuni accordi conclusi tra il Comando Militare Alleato e la Repubblica d'Italia erano "incompatibili con lo status del Territorio Libero di Trieste" e chiedeva di renderli "nulli".
 
Alla riunione 354 del 19 agosto 1948 il progetto di risoluzione presentato dal rappresentante della Jugoslavia venne respinto con due voti a favore, nessuno contrario, e con nove astensioni: ciò a significare come la questione Trieste in quel tempo creava imbarazzo e probabilmente vi era la consapevolezza della violazione degli accordi internazionali. Il predominio delle forze Alleate era però talmente consolidato che opporsi al loro volere significava rischi elevati a livello diplomatico e non solo. D'altronde la mancata nomina del Governatore a Trieste si poneva in questa ottica.
 
Insomma la partita a scacchi che ha riguardato Trieste, sin dalla fine delle seconda guerra mondiale, oggi ancora viva, ha anticipato de facto la guerra fredda che oggi, nella primavera 2014, sembra essere ritornata con prepotenza all'attenzione mondiale; e non solamente per i fatti della Crimea.

Marco Barone 

 

 

Foto: Wikipedia

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