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Datagate in Francia: la collaborazione tra i servizi segreti e Orange

Dalle colonne di Le Monde è nato un caso che potrebbe aprire un grande dibattito Oltralpe sul problema della privacy e delle intercettazioni di dati: l'autorevole testata francese ha dichiarato che l'operatore telefonico Orange collabora attivamente con i servizi segreti nazionali mettendo a disposizione l'incredibile mole di dati sensibili che passano per le sue reti.

Il caso parte ancora una volta da alcuni dei documenti riservati pubblicati dall'ex agente NSA Edward Snowden: in uno di questi file sarebbe contenuto un comunicato in cui l'ufficio tecnico dei servizi segreti britannici (GCHQ) afferma di essere venuto a conoscenza di una stretta collaborazione tra i loro colleghi francesi ed un importante operatore nell'ambito delle telecomunicazioni.

Questa collaborazione di lunga data ,ed la libertà con cui i dati venivano trasmessi e condivisi hanno portato a chiarire che si stesse parlando proprio di Orange.

La compagnia - che fino al febbraio del 2012 si chiama France Telécom - ha ancora tra i suoi azionisti più influenti lo stato francese, che ne detiene il 27% e, dal 2007, tutta una serie di privati. Oggi la quota di maggioranza è in mano a grandi investitori (banche, fondi, assicurazioni).

Con oltre 100 mila dipendenti nella sola Francia, questa società ha un ruolo importante nel sistema nazionale anche perché, nonostante il passaggio di proprietà ed il cambio di denominazione, è ancora sentita una sorta di patrimonio comune. La mole di informazioni che passano attraverso questo colosso delle comunicazioni è impressionate: 150 milioni di cellulari, quasi 14 milioni di utenze ADSL ed un totale di 209 milioni di clienti nel mondo (negli stati in arancione, fonte Wikimedia). 

Questa collaborazione ha svincolato per anni i servizi francesi dalle leggi che regolano l'ascolto e l'utilizzo delle intercettazioni e i dati raccolti sono stati spesso condivisi con gli uffici preposti dei paesi stranieri ritenuti alleati.

Certo, fare un parallelo troppo stretto con quanto avveniva negli Stati Uniti con la NSA sarebbe fuorviante: in realtà non si sta parlando di casi di corruzione o compravendita di informazioni ma, come affermato da un ex dirigente France Telécom, di una collaborazione del tutto naturale volta alla sicurezza pubblica.

LEGGI ANCHE: La sorveglianza dell’NSA spiegata in un video

In realtà il numero effettivo dei collaboratori necessari a fornire il più dei dati non era poi così grande: in primis erano coinvolti i responsabili della rete internet che mettevano a dispozione le loro centraline ed i cablaggi sottomarini. La sezione riferita ai servizi telefonici esteri, con particolare riferimento ai paesi come il Mali o la repubblica Centroafricana in cui sono presenti forze militari francesi.

Se a queste rivelazioni non è arrivato ancora nessun commento da parte del Ministero degli Interni, il direttore generale di Orange ha commentato che sta sempre alla discrezione della forza pubblica scegliere il modo più opportuno per relazionarsi e collaborare, secondo i limiti imposti dalla legge, con le aziende private.

Foto: Anonymous9000/Flick

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