• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cultura > Nirvana: la casa di Kurt Cobain potrebbe diventare un museo

Nirvana: la casa di Kurt Cobain potrebbe diventare un museo

Jaime Dunkle, editorialista per il giornale The Portland State Vanguard, nonché accanita fan dei Nirvana, gruppo statunitense attivo fino al 1994, ha iniziato da qualche settimana una campagna di raccolta fondi volta a trasformare la casa nativa del celebre cantante della band, Kurt Cobain, in un museo dedicato alla sua memoria.

Icona della musica grunge e portavoce della generazione X, Kurt Cobain e la sua musica continuano a ispirare genrazioni di giovani in tutto il mondo e oggi i suoi fan chiedono che la casa in cui Cobain ha troscorso la sua giovinezza venga trasformata in un museo.

Lo scorso settembre, a distanza di vent'anni dall'uscita dell'album In Utero, la madre di Kurt Cobain ha annunciato di voler vedere la casa di Aberdeen, a Whashington, per una cifra che si aggira sui $500mila, nonostante la casa sia stata valutata per meno di $67mila.

Così la giornalista Jaime Dunkle ha deciso di lanciare una campagna di raccolta fondi, che vede come obiettivo ultimo il raggiungimento della cifra da capogiro di ben $700mila, destinati appunto all'acquisto e alla trasformazione del bungalow in un museo. Purtroppo, a 17 giorni dall'inizio della campagna sono stati raccolti appena $135, ma Jaime non demorde e continua a postare richieste di aiuto per realizzare il sogno dei fan dei Nirvana.

Così per invogliare i possibili donatori decide di girare un video all'interno della casa, che ormai versa in uno stato di completo abbandono. Eppure, in quella che un tempo è stata la stanza di Kurt Cobain, si respira ancora l'amore per il rock che ha sempre mosso l'artista, e sulle mura sono ancora visibili le scritte (realizzate a mano) dei nomi delle band che hanno segnato la sua adolescenza, come Iron Maiden e Led Zeppelin.

Inoltre, a ogni donazione corrisponderà un premio speciale: dall'essere eletti membri onorari del museo per una anno, alle t-shirt, al biglietto per il prossimo concerto dei Die Antwoord, fino allesperienza di una "notte al museo" prima dell'apertura ufficiale.

Foto: Jaime Dunkle

 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità