• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Salute > “Chi semina cannabis raccoglie eroina”. Ma siamo sicuri?

“Chi semina cannabis raccoglie eroina”. Ma siamo sicuri?

“L’aumento nel consumo di cannabis è chiaramente collegato a un futuro aumento del consumo di eroina, perché chi semina cannabis raccoglie eroina”. Queste le parole di Giovanni Serpelloni, direttore del dipartimento per le politiche antidroga del governo, in un’intervista sull’Huffington Post. Il dibattito non è certo recente: se molti pensano si tratti di un fattore puramente sociale, per il quale provata una tipologia di droga si cerca l’accesso ad altre, rimane forte la necessità di capire se vi sia invece un fondamento scientifico, anche per quanto riguarda gli effetti a lungo termine dell’utilizzo di cannabis. Ne abbiamo parlato con Elio Acquas dell’Istituto Nazionale di Neuroscienze (INN), esperto nella farmacologia delle sostanze d’abuso.

Scientificamente, ha senso equiparare droghe pesanti e leggere?

Equipararle presuppone che la distinzione sia del tutto accettata e condivisibile. In realtà rispecchia la necessità di semplificare e giustificare il minore impatto delle cosiddette droghe leggere. Questa distinzione rispecchia una visione ideologica, accolta anche da parte della comunità scientifica e avvalorata, probabilmente, dalla necessità di raggiungere una semplificazione nella comunicazione di massa. In questi termini dunque, come classificare l’alcool e la nicotina? Si può anche distinguere, allora, tra antidepressivi leggeri e antidepressivi pesanti? Scientificamente il problema è questo: le droghe sono sostanze psicoattive i cui effetti hanno un impatto sul cervello, oltre che sul resto dell’organismo, e questo impatto può essere di diversa entità in funzione di molti parametri, per primo la dose.

La popolazione è consapevole della differenza? Specialmente i giovani?

Non credo, perché il dualismo leggere/pesanti non è stato messo in discussione con un’energia proporzionale alla capillarità con cui lo si è invece lasciato consolidare nell’opinione pubblica. Tuttavia, tra i giovani che ho la possibilità di incontrare, prevalentemente studenti liceali e universitari di facoltà scientifiche, mi capita di trovare una certa distanza rispetto alla classificazione leggere/pesanti tout court.

Quali sono le conseguenze dell’utilizzo di cannabis e quali quelle dell’utilizzo di eroina, anche a lungo termine? Sono comparabili?

Le conseguenze sono diverse nel breve e nel lungo termine. Nascono dal diverso profilo farmacologico dell’eroina rispetto ai principi attivi contenuti nella cannabis, principalmente il THC (delta-9-tetraidrocannabinolo). Tuttavia è documentato a livello centrale e a livello periferico un cross-talk, una comunicazione tra i sistemi endocannabinoide e oppioide, che si manifesta a livello biochimico e molecolare. Cannabis ed eroina inoltre condividono il potenziale di abuso, ovvero la capacità di dare dipendenza e la comparsa di una sindrome di astinenza.

Tuttavia non può essere fatta una comparazione diretta e quantitativa tra i livelli di utilizzo (quanto e ogni quanto tempo) di cannabis e quelli di eroina. La dipendenza psichica, accompagnata dal desiderio incoercibile della sostanza (craving), è la risultante di numerosi fattori (individuali, di contesto, qualitativi e quantitativi) che vanno molto al di là della dose e della frequenza di assunzione. Si potrebbe dire che se c’è “vulnerabilità” un’unica esperienza potrebbe essere determinante, a prescindere dalla sostanza. Questo si applica anche ad altri stimoli non farmacologici, come il gioco d’azzardo o lo skydiving. È valido invece il processo opposto: quello che dalla diagnosi di dipendenza, emessa secondo il soddisfacimento di criteri diagnostici del DMS V, potrebbe consentire di risalire alle condizioni di utilizzo che ne sono alla base.

Quanto è fondato, scientificamente, affermare che la cannabis è l’anticamera dell’eroina, come ha detto Serpelloni?

Talvolta lanciare un sasso nello stagno serve a scuotere le coscienze, e animare il dibattito su un argomento spesso trattato in maniera polarizzata. Il dipartimento per le politiche antidroga sta lavorando per colmare il gap d’informazione tra i progressi della comunità scientifica internazionale e la comunicazione di massa. Peraltro l’ipotesi della via di accesso, che contempla la possibilità che una precedente esposizione a sostanze possa agire quale fattore predisponente verso l’abuso e la dipendenza per altre, seppur criticata ha un suo fondamento e trova supporto in numerosi dati sperimentali. Rispetto a quest’ultimo aspetto, ovvero l’importanza di poter studiare le basi biologiche della dipendenza, dell’astinenza e della ricaduta in modelli animali, è curioso che in Italia, in controtendenza con l’Europa e gli Stati Uniti, si stia cercando di far approvare una legge che vieterebbe la sperimentazione animale con questa finalità.

Come agisce la cannabis nella cura del dolore? Possiamo considerarla una sostanza terapeutica?

La cannabis può certamente essere considerata una sostanza con potenziali applicazioni terapeutiche. Il THC agisce anche nella cura del dolore attraverso un’azione sui recettori cannabinoidi CB1 (ma recenti studi coinvolgono anche i recettori CB2) localizzati in strutture dell’encefalo e del midollo spinale coinvolte nella trasmissione delle informazioni dolorose. I recettori cannabinoidi sono parte del sistema endocannabinoide endogeno, che esercita i suoi effetti “analgesici” attraverso un’inibizione della trasmissione del dolore.

Tuttavia il tema della legalizzazione dell’uso della cannabis solleva discussioni di carattere ideologico, economico e di pubblica sicurezza. Andrebbe perciò affrontato separatamente da quello del suo utilizzo per finalità terapeutiche. Il rischio è, infatti, quello di confondere legalizzazione e liberalizzazione di una sostanza -il cui uso è soggetto a restrizioni- con la possibilità di impiegarla per finalità terapeutiche dietro la prescrizione di un medico, e la dispensazione da parte di un farmacista.

Se e quando la cannabis diventa tossica per l’organismo?

Una sostanza esercita un’azione che definiamo tossica laddove determina la comparsa di effetti avversi per l’organismo. Una sostanza impiegata con successo a finalità terapeutiche può essere anche responsabile di tossicità. L’intossicazione da cannabis determina compromissione della memoria a breve termine, del coordinamento motorio e prolungamento dei tempi di reazione (causa di gravi incidenti stradali). L’esposizione cronica alla cannabis (con cronica si definisce un’esposizione ad un tossico per tre o più mesi), è associata alla comparsa di disturbi a livello cardiovascolare, respiratorio e persino a livello del cavo orale e dentale.

Tuttavia la cannabis viene comunemente considerata innocua, rispetto all’eroina, perché priva del potenziale di dare morte per overdose. Un recente studio, tuttavia, ha documentato che l’intossicazione acuta da cannabis può essere responsabile di morte improvvisa per complicazioni cardiovascolari. Questo significa che talvolta osserviamo i fenomeni dalla prospettiva sbagliata, o senza gli strumenti adatti.

L’uso di cannabis, in un cervello giovane e non completamente sviluppato, può modificarne struttura e funzione. È vero?

Numerose evidenze scientifiche [PubMedFrontiers in psychiatry,The american journal of psychiatry] documentano che l’esposizione alla cannabis, in particolare in età adolescenziale, può portare a gravi disturbi in età adulta. Il cervello in maturazione degli adolescenti è sicuramente un bersaglio privilegiato, al punto che è stato coniato l’acronimo CUD (Cannabis Use Disorders). Questi disturbi possono portare come conseguenza delle alterazioni nei processi di neurogenesi, differenziazione e sinaptogenesi. Queste conseguenze possono manifestarsi in un aumentato rischio a sviluppare disturbi motivazionali e affettivi oltre che importanti disturbi di natura psicotica.

Di Eleonora Degano

Crediti immagine: Bogdan, Wikimedia Commons

Questo articolo è stato pubblicato qui

I commenti più votati

  • Di (---.---.---.88) 20 marzo 2014 13:26

    Ma chi ha scritto queste scemenze??
    Un cretino??
    Dipendenza da cannabis??
    E’ in grado di dimostrare un solo caso al mondo??
    I morti per abuso e /o dipendenza da eroina li conosciamo, non conosciamo alcun caso invece che sia direttamente riconducibile all’uso di cannabis, è possibile avere qualche oltre alle scemenze che abbiamo letto?
    Alla fine della fiera, esiste la libertà dei cittadini di fare quello che pare a casa proprio, senza arrecare danno altrui oppure no??
    Invece andare a lavorare in mezzo ai veleni e in condizioni di sicurezza e di salute a dir poco ridicole che fanno si che vi siano 4 morti al giorno mediamente, questo invece è legale??
    Se a casa mia invece voglio bermi due litri di alcool, questo si che da dipendenza con 80000 morti all’anno, questa invece non è droga, non uccide e non da dipendenza??
    Sempre a casa mia, se voglio fumarmi 80 sigarette al giorno, oppure voglio fumarmi tutto ciò che è combustibile, magari anche la plastica oppure la colla, questo non da dipendenza e non procura danni e/o morti??
    Domanda: ma i Talebani non erano in Afghanistan??

  • Di (---.---.---.81) 20 marzo 2014 17:31

    Parlano solo coloro che sono in missione per conto del Signore. Coloro che ne fanno uso da 20, 30 ed anche 40 anni nessuno li intervista. Questi conservano ancora intelligenza, capelli, testicoli, lavoro, fantasia e creatività, ma non interessa a nessuno. Il fatto stesso che sia vietata la sostanza, questo, uccide ogni dialogo, ogni dibattito, ogni confronto, ogni ricerca scientifica. Chi vuole davvero capire non sono queste persone, che da decenni decidono per conto dell’intera collettività. I giovani questo lo sanno. Sanno che si tratta di persone non degne di considerazione, sanno che sono inaffidabili nelle loro conclusioni, che mirano solo alla loro missione, sanno che si tratta di bugiardi. Sono coloro che falsificano o omettono i dati scientifici, coloro che continuano ad affermare che la cannabis da dipendenza, sono queste persone che hanno sulla coscienza la morte di giovani che, non ritenendo veritiere le loro conclusioni sulle droghe leggere, non hanno neppure ritenuto validi, gli allarmi in fatto di droghe pesanti. I giovani, così, non distinguono il vero dal falso e cascano nell’eroina così come quando si finisce nelle sabbie mobili. Una vera informazione scientifica è vitale per la salvezza almeno della generazione che verrà.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.88) 20 marzo 2014 13:26

    Ma chi ha scritto queste scemenze??
    Un cretino??
    Dipendenza da cannabis??
    E’ in grado di dimostrare un solo caso al mondo??
    I morti per abuso e /o dipendenza da eroina li conosciamo, non conosciamo alcun caso invece che sia direttamente riconducibile all’uso di cannabis, è possibile avere qualche oltre alle scemenze che abbiamo letto?
    Alla fine della fiera, esiste la libertà dei cittadini di fare quello che pare a casa proprio, senza arrecare danno altrui oppure no??
    Invece andare a lavorare in mezzo ai veleni e in condizioni di sicurezza e di salute a dir poco ridicole che fanno si che vi siano 4 morti al giorno mediamente, questo invece è legale??
    Se a casa mia invece voglio bermi due litri di alcool, questo si che da dipendenza con 80000 morti all’anno, questa invece non è droga, non uccide e non da dipendenza??
    Sempre a casa mia, se voglio fumarmi 80 sigarette al giorno, oppure voglio fumarmi tutto ciò che è combustibile, magari anche la plastica oppure la colla, questo non da dipendenza e non procura danni e/o morti??
    Domanda: ma i Talebani non erano in Afghanistan??

  • Di (---.---.---.182) 20 marzo 2014 14:22

    legalizzare subito avete rotto il rotto!!!

  • Di (---.---.---.168) 20 marzo 2014 15:05

    Certo che la cannabis porta all’eroina, con le leggi che abbiamo!

    Spezzare la connessione tra cannabis ed eroina è facile: liberalizzare subito!
    Serpelloni fa un discorso decisamente da mafioso.
  • Di (---.---.---.81) 20 marzo 2014 17:31

    Parlano solo coloro che sono in missione per conto del Signore. Coloro che ne fanno uso da 20, 30 ed anche 40 anni nessuno li intervista. Questi conservano ancora intelligenza, capelli, testicoli, lavoro, fantasia e creatività, ma non interessa a nessuno. Il fatto stesso che sia vietata la sostanza, questo, uccide ogni dialogo, ogni dibattito, ogni confronto, ogni ricerca scientifica. Chi vuole davvero capire non sono queste persone, che da decenni decidono per conto dell’intera collettività. I giovani questo lo sanno. Sanno che si tratta di persone non degne di considerazione, sanno che sono inaffidabili nelle loro conclusioni, che mirano solo alla loro missione, sanno che si tratta di bugiardi. Sono coloro che falsificano o omettono i dati scientifici, coloro che continuano ad affermare che la cannabis da dipendenza, sono queste persone che hanno sulla coscienza la morte di giovani che, non ritenendo veritiere le loro conclusioni sulle droghe leggere, non hanno neppure ritenuto validi, gli allarmi in fatto di droghe pesanti. I giovani, così, non distinguono il vero dal falso e cascano nell’eroina così come quando si finisce nelle sabbie mobili. Una vera informazione scientifica è vitale per la salvezza almeno della generazione che verrà.

  • Di (---.---.---.168) 20 marzo 2014 17:48

    La cannabis non solo da’ dipendenza, ma causa schizofrenia!

    Questo dato scientifico, ormai preso per buono da molti, arriva da una ricerca fatta qualche anno fa su ben ....69 persone!
    Per non parlare del fatto che causerebbe impotenza, smentendo le migliaia di persone che lo usano come stimolante sessuale (per esperienza, semmai causa priapismo).
  • Di (---.---.---.150) 20 marzo 2014 22:28

    la cannabis non da alcuna dipendenza. lo sanno tutti e se ci fosse ancora da discuterne ne sono testimone personalmente.


    Ho iniziato a fumare cannabis da ragazzino, poi da un giorno all’altro ho deciso di smettere e ho smesso senza nessun problema. 

    E io so cosa sia la dipendenza da una sostanza perché ho anche smesso di fumare sigarette e quello si che é stato un calvario.

    Che un cosiddetto scienziato affermi il contrario mi fa paura, significa che siamo in mano a degli incompetenti.

    Con questo non voglio dire che fumare cannabis faccia bene. Sicuramente induce a fumare tabacco (perché la cannabis sotto forma di Marijuana o hashish va mischiata col tabacco, altrimenti non brucia bene). Esistono sistemi per fumare solo la cannabis senza i tabacco ma sono decisamente poco pratici.

    Anche la faccenda della pericolosità alla guida é una cretinata. E’ ovvio che sono pericoloso mentre sono sotto l’effetto della sostanza, ma dopo un paio d’ore non lo sono più, esattamente come quando bevo un paio di birre. Oltretutto al contrario dell’alcol che stimola l’aggressività, la cannabis la inibisce. Dunque il guidatore sotto l’effetto di cannabis é si piu’ lento di riflessi, ma anche piu’ cauto e rispettoso del prossimo, addirittura più che un guidatore normale. Con questo rimango dell’opinione che sotto l’effetto di qualsiasi sostanza, cosi come in caso di eccessiva stanchezza non bisogna guidare.
  • Di (---.---.---.222) 21 marzo 2014 12:24

    Qui il problema è ben diverso e molto molto drammatico!!!

    Il REALE problema è : NESSUNO HA STUDIATO LA CANAPA X 60 ANNI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 
    LA MEDICINA MODERNA PER COLPA DI UN IDEA COMPLETAMENTE SBAGLIATA E FATTA IN MALAFEDE NON HA STUDIATO UNA PIANTA SI UNA PAINTA! 
    Ricordo ai presenti e agli scettici che in 10 anni scarsi e nonostante i 1000 divieti persone come medici e ricercatori hanno rischiato e rischiano le carriere perchè è considerata droga... per studiare questa PIANTA e in 10 anni sono stati tirati fuori centinai di impieghi per malattie tremende.. cioè questa roba non cura i raffreddori cura i GLAUCOMI !!! la penicillina l’hanno tirata fuori da un fungo velenoso che magari è allucinogeno.. e allora che si fa??
    ma poi SECONDO VOI IN OLANDA I BAMBINI FUMANO A 14 ANNI?? NO DITEMI VOI ... L’OLANDA E’ UN PAESE CIVILMENTE INDUSTRIALMENTE E POLITICAMENTE DI GRAN LUNGA SUPERIORE AL NOSTRO ... lo dicono i fatti ...e li fumano a diritto da 40 anni ..quindi le cose son 2 : o fa diventare intelligenti ( cosa assai improbabile) oppure nonostante sia legale i bambini non fumano (cosa estremamente probabile) .
    Noi invece preferiamo morire ("""""di fumo di sigaretta"""""") a Taranto.. ammalarsi di tumore in campania ... andare in pensione prima perchè abbiamo lavorato sotto l’amianto in mezza italia..e quando siamo in l’ha con l’età ecco che ci prendiamo un Aulin ti si necrotizza il fegato ..sei in ospedale pensi : Tutti questi politici e industriali farmaceutici che ci riempiono di medicine con km di controindicazioni .. per quanto tempo mangeranno con la vita delle persone??? 


  • Di (---.---.---.201) 23 marzo 2014 12:30

    Ma dico io.....ma vi pagano per pubblicare ste cazzate!!!!non me l’aspettavo da voialtri!!!!!che tristezza!!!!

  • Di (---.---.---.201) 23 marzo 2014 12:35

    p.s. la cannabis sotto forma di marijuhana (come viene definita nel commento precedente) brucua benissimo senza tabacco,quindi smettiamola di cazzeggiare sul fatto che fumare la maria porta a fumare anche il tabacco,di fatto dove esiste una vera cultura dell’erba,se la fumi mischiata con il tabacco ti guardano storto e con molta probabilita’ ti danno dell’italiano!!!!

  • Di (---.---.---.244) 24 marzo 2014 15:44

    ma siete coglioni? come fate a pubblicare certa spazzatura? Imbarazzante.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità