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 Home page > Tribuna Libera > Angela Merkel, la "pupara" d’Europa

Angela Merkel, la "pupara" d’Europa

Chiunque abbia visto un masterwork cinematografico come Il padrino ricorderà la scena iniziale del matrimonio quando Don Corleone riceve nel suo ufficio i suoi scagnozzi e le persone in cerca di aiuti di vario genere: se tra questi, c'è anche che, oltre a intendersi di cinema, segue anche l'attualità politica da 2 anni a questa parte, non potrà aver ignorato una prassi molto similare all'interno della zona euro. Da quando si è insediato il governo tecnico di Monti e dei suoi lumi accademici è costante l'uso di presentare le riforme e di avanzare richieste non solo a Bruxelles, con la quale ci siamo obbligati al rispetto dei parametri di Maastricht e ai vincoli del Fiscal Compact, ma anche ad
uno Stato membro alla nostra stessa stregua: la Germania!

Ripercorriamo speditamente i momenti clou dei summit Italia-Germania successivi all'insediamento dei 3 governi succedutisi in questi ultimi 3 anni. 2011, governo Berlusconi: la speculazione finanziaria si avventa sull'Italia e lo spread rasenta la soglia di non ritorno dei 600 punti-base,il Cavaliere è costretto a rassegnare le dimissioni. Da chi e perché? Lo zampino della Merkel non si può escludere affatto.

L'ex commissario europeo e professore universitario Monti è chiamato ad assumere la guida di un governo c.d. "tecnico" il quale, dall'alto della sua competenza, avrebbe dovuto porre in atto le misure per il risanamento del debito e le famose riforme strutturali. Monti non mancò di presentarsi alla Merkel e a Sarkozy-o meglio, Monti e Sarkozy si presentarono dalla Merkel per presentare le misure di austerity e le riforme strutturali, promettendo che "l'Italia avrebbe fatto i compiti a casa". Si impone con tutta evidenza che il professor Monti ha riversato la sua boria e la sua saccenza solo sui suoi sudditi italiani, per declassarsi ad alunno mediocre in sede comunitaria: d'altra parte sembra che i rapporti tra Ue e Stati membri tra loro non è più regolato dal principio della leale collaborazione ma da quello della riverenza e della gerarchia. 

Per completezza di informazione, c'è da aggiungere quanto detto dall'ex Ministro dell'Integrazione Riccardi a proposito della condotta del governo Monti: secondo l'ex ministro Monti infliggeva misure "lacrime e sangue" sempre più dure all'Italia per avere l'approvazione della Merkel; insomma,credeva che gli italiani andassero puniti e rieducati per gli errori politici del passato (compiuti spesso, peraltro, da maggioranze non decise in campagna elettorale, proprio come la sua). Come dice Don Mariano,personaggio nato dalla penna di Sciascia, il genere umano si divide in più categorie: uomini,mezzi uomini,ominicchi,ruffiani e quaquaraqua. Intuite voi a quale categoria appartiene Monti.

E, saltando la parentesi Letta,passiamo a Renzi. Si è presentato come l'uomo del cambiamento, delle rifome, in netto contrasto con gli eurocrati buoni solo a districarsi in austerity: riforma del mercato del lavoro, finanziamento della scuola pubblica, taglio del cuneo fiscale...sembrava che non ci fosse posto nel programma di governo di Renzi per i vincoli europei e le strette politiche di bilancio.

E invece, a nemmeno una settimana dall'insediamento di Renzi, aumenta l'accise sulla benzina. Le altre riforme non sono altro che parole pronunciate al vento e, finché varrà il brocardo verba volant, scripta manent, non si può sostenere che il governo Renzi abbia creato una soluzione di continuità con i precedenti: anzi ha perpetuato la poco coerente prassi di presentarsi con il cappello in una mano e le riforme in un'altra per ottenere il placet della cancelleria.

Renzi ha subito messo le mani avanti, enunciando che l'Italia non è uno scolaro da mettere dietro la lavagna, che non siamo andati con il cappello in mano dalla Merkel, e via discorrendo. Ma parlano i fatti: prima di tutto è che,ancora una volta, l'Italia si atteggia a stato satellite, controllato e comandato da una cosca costituita dalle banche e dalla potenza tedesca.

 

Foto: Wikipedia

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