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Europa: un continente di opportunità

Sempre più cittadini europei usano l'associazionismo, il dialogo e la cooperazione, per discutere sui temi europei, confrontandosi e creando opportunità migliori. 

Quando si parla di Europa, soprattutto negli ultimi tempi, tendenzialmente si usa un tono negativo, perché credo che la maggior parte delle persone, così come i media, affrontino sempre e solo degli aspetti più complessi del sistema UE.

La complessità della burocrazia, il ruolo della politica, la crisi economica, l’austerità, tutti temi che nel loro insieme danno un’immagine troppo negativa, di una struttura sovranazionale che, invece, offre anche tante opportunità. Proprio grazie all’Unione Europea oggi possiamo godere di alcuni diritti e servizi che i nostri predecessori non hanno mai avuto. Non vorrei annoiarvi con un elenco, forse utile a svegliare tanti euroscettici, ma è proprio grazie alla cooperazione tra gli stati membri che oggi possiamo parlare di pace tra i vari paesi. Per non parlare poi di tutte quelle opportunità che garantiscono ad ogni singolo cittadino di poter viaggiare liberamente, esportare merci facilmente e a prezzi competitivi o partecipare a progetti come l’Erasmus o il Leonardo.

Ciò di cui spesso non ci rendiamo conto è che, oltre alla politica e all’economia, c’è un’Europa fatta di cittadini che sta prendendo sempre più coscienza delle svariate opportunità che le vengono offerte. Sta nascendo una società europea, dove persone di diversi paesi si stanno integrando sempre di più e condividono idee e progetti. Questo è ovviamente un grande vantaggio per tutti.

Oggi il singolo cittadino non è più abbandonato e schiacciato da un sistema troppo complesso che lo vuole dominare ma, piuttosto, è capace di interagire con gli altri per far valere la propria idea: infatti, negli ultimi anni sono nati molti movimenti e associazioni di cittadini interessati ai temi europei. A questo riguardo possono sorgere anche pareri critici, esprimendo il bisogno di partecipare a determinate scelte piuttosto che subirle. Questo è un altro aspetto molto interessante.

Ciò che molti euroscettici non capiscono, è che non viviamo in un continente nemico dove un paese vuole predominare sugli altri, ma piuttosto siamo tutti dentro un sistema in cui dobbiamo confrontarci e aiutarci a vicenda.

Molto spesso, il confronto viene visto in maniera negativa, da coloro che sono maggiormente tradizionalisti, perché non vogliono mettere in discussione il proprio stile di vita e il proprio sistema sociale, che è già definito e ben strutturato, ma forse è un po’ vecchio e mal funzionate (vedi il sistema Italia). Tutti quelli che, invece, vogliono prendere parte a questo importante cambiamento, stanno dando vita a tante novità promettenti.

Ci sono molti esempi che possono essere citati. Molto interessante è Arte, un canale televisivo prettamente culturale in lingua tedesca e francese, nato qualche anno fa in Germania e in Francia. Arte propone quotidianamente film, programmi, informazioni e pubblicità in doppia lingua, sia utilizzando i sottotitoli, che la traduzione in una replica che viene trasmessa immediatamente alla prima visione. (Potete consultare i siti internet in tedesco: http://www.arte.tv/de e in francese: http://www.arte.tv/fr).

Sempre più giovani europei entrano a far parte del movimento politico JEF, che è apartitico e senza scopo di lucro, con l’obiettivo di tutelare la cittadinanza europea e i diritti umani, superare molti problemi del nostro continente, come la crisi economica e politica, attraverso la creazione di un paese federalista europeo. Il nome viene dal francese Jeunes Européens Fédéralistes, in italiano Gioventù Federalista Europea (il sito ufficiale in inglese: http://www.jef.eu/home/ e il sito italiano: http://www.gfeaction.eu/). Questo movimento fu fondato nel 1943 a Milano da alcuni antifascisti raccolti intorno ad Altiero Spinelli: avevano capito che in Europa il modello dello stato sovrano non funzionava più e che doveva nascere una struttura sovrannazionale europea.

Inoltre esistono molti siti web, blog e giornali online, che permettono a molti cittadini, di poter esprimere la propria opinione, prendendo parte direttamente al dibattito, scrivendo articoli, condividendo foto, video, e commenti.

Basta cercarli su internet, ormai ce ne sono moltissimi, la maggior parte di loro sono in inglese, ma alcuni pubblicano anche articoli in altre lingue. Giusto per citarne alcuni: Threffpunkt (in tedesco) http://www.treffpunkteuropa.de/; Debating Europe http://www.debatingeurope.eu/; Democratic Union http://www.democraticunion.eu/; Student Think Thank http://studentthinktank.eu/. La maggior parte di questi siti sono senza scopo di lucro e sopravvivono grazie all’entusiasmo dei volontari, che riescono a coinvolgere migliaia di followers e lettori in tutta Europa.

Personalmente, oltre a scrivere articoli in italiano, collaboro anche con OneEurope, un’altra testata giornalistica, dove scrivo articoli culturali in inglese http://one-europe.info/. Anche OneEurope è un’associazione no-profit, che vuole facilitare il dibattito e la conoscenza a livello pan-europeo. L’obiettivo è quella di informare e far crescere il dibattito sul futuro dell’Europa, fornendo quotidianamente contenuti, notizie e opinioni. In questo momento OneEurope ha iniziato una campagna di raccolta fondi per creare un nuovo sito internet, dove i followers possono commentare e interagire direttamente con gli autori degli articoli e lo staff del giornale. Cherian Grundmann, copresidente di OneEurope:

“Vogliamo dare spazio ad un nuovo tipo di partecipazione al giornalismo digitale, in modo da rafforzare il dibattito, tanto necessario, su cosa significhi essere europei e che genere di Europa vogliamo creare.”

Come OnEurope, anche altri giornali online si sono finanziati attraverso il crowdfunding: questo genere di raccolta fondi avviene attraverso donazioni spontanee di persone che credono in un determinato progetto, le quali solitamente ricevono in cambio dei gadget o dei premi come ringraziamento. Questa procedura di finanziamento permette anche di restare indipendenti, come conferma il copresidente di OneEurope Ivan Botoucharov:

“Il Crowdfunding legalizza un’organizzazione. Raccogliendo fondi dai cittadini europei, piuttosto che dalle istituzioni europee, possiamo offrire un servizio di qualità e restare completamente indipendenti allo stesso tempo.".

Il crowdfunding sta diventando velocemente uno strumento indispensabile per le associazioni no-profit e le NGO di tutta Europa, per crescere ed espandere le proprie possibilità e condizioni. Attraverso il crowdfunding, nel 2012 si è registrato un incremento di 2.7 miliardi di dollari (dei quali circa 1 miliardo è stato raccolto in Europa). Nel 2013 sono stati raccolti $5.5 miliardi. Per il 2014 si è stimata una crescita del 100%. In ognuno di questi casi, il 30-40% dei fondi sono stati raccolti in Europa. Per maggiori informazioni potete consultare la pagina in inglese della raccolta fondi di OneEurope: http://one-europe.info/crowdfunding.

Attualmente OneEurope sta anche cercando nuovi collaboratori e scrittori, se vi piacerebbe essere coinvolti nel progetto, potete scrivere una mail in italiano a questo indirizzo: [email protected] oppure in inglese ai seguenti indirizzi: [email protected], [email protected].

 

Foto: Fotopedia

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