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Home page > Tempo Libero > Cinema > Frozen istiga all’omosessualità? C’è chi pensa di sì

Frozen istiga all’omosessualità? C’è chi pensa di sì

 
Il film di animazione della Walt Disney Frozen, vincitore di due Oscar, è stato accusato di "istigare" i bambini all'omossesualità e di avere contenuti violenti e animaleschi, come riportato dal Guardian
 
Il cartone animato sarebbe una propaganda a favore dell'omosessualità, come è stato affermato durante una trasmissione su una radio cristiana in Colorado. Il pastore conservatore, Kevin Swanson, direttore della stessa radio, avrebbe chiesto in diretta agli ascoltatori: "Quanti di voi, cristiani, porterebbero i loro figli a vedere Frozen, un film prodotto da un'organizzazione che è forse l'azienda maggiormente a favore dell'omossessualità?"
 
È stato addirittura denunciato come film "diabolico" dallo stesso pastore, il quale ha anche affermato che la Walt Disney è sempre stata una compagnia satanica.
 
L'accusa di ostentazione dell'omossessualità sarebbe stata dedotta in primis dalla natura solitaria della protagonista Elsa, dalla sua mancanza di interesse nei confronti del co-protagonista maschile e dalle parole della canzone Let it go (vincitrice dell'Oscar), nella quale Elsa celebra l'accettazione della sua "vera" identità. Mentre a proposito della violenza la situazione incriminata sarebbe la relazione fra il cacciatore Kristoff e la sua renna Sven
 
Le opinioni sul film sono diverse, ma in realtà più che un incitamente all'omosessualità la maggior parte della critica ha apprezzato la pellicola per il fatto che siano state, per la prima volta, scelte come protagoniste donne indipendenti dalla loro controparte maschile, che risulta essere una presenza alquanto secondaria; non ci sono infatti storie d'amore strappalacrime (vedi Cenerentola, Biancaneve, La Bella Addormentata nel Bosco) nel quale la parte debole (quella femminile) viene salvata dall'eroe, il principe.
 
No, Frozen, mette in luce una donna autonoma, che ha nelle mani un potere e che può, forse per la prima volta nella storia della Walt Disney, decidere della sua vita e di quella degli altri senza il classico happy ending del "vissero felici e contenti". È vero anche che altri critici puntano il dito sul fatto che siano state estremizzate certe caratteristiche che finiscono per essere tutt'altro che femministe. 
 
 
Foto: Flickr/Jorge Figueroa

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