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Costi della politica? C’è chi chiede di abolire la Camera e non il Senato

Che abbia torto il senatore Lucio Barani, ex socialista oggi appartenente al gruppo 'GAL' (Grandi Autonomi e Libertà)?

Sembrerebbe proprio di no! Anzi, secondo il suo disegno di legge (Atto n.1368 del 12 marzo 2014, presentato in pari data a Palazzo Madama) lui propone di abolire la Camera dei Deputati e non il Senato della Repubblica.

I motivi sono condivisibili per grande parte del DDL così predisposto, dal titolo "Disposizioni per il superamento del sistema bicamerale ai fini dello snellimento del procedimento legislativo e del contenimento della spesa pubblica". 

Barani, in pratica, asserisce che la Camera dei Deputati, essendo più numerosa, è foriera di costi molto maggiori rispetto a quelli del Senato. Inoltre, il Senato è la seconda Istituzione più importante della Repubblica e deriva da gloriose memorie storiche fin dai tempi remoti in cui dominava il romano impero. Oltre a questo, la Costituzione impone un minimo di età per la candidatura dei senatori che comprova così una certa maturità, saggezza e capacità dei suoi componenti.

È indubbio il valore provocatorio di Barani all'indomani dell'approvazione dell'Italicum, la nuova legge elettorale che dovrebbe abolire proprio il Senato dove, tra l'altro, verrà posto ora in discussione.

Ma è altrettanto vero che non ha poi tutti questi grandi torti.

 
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