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Avere una casa e poterne godere altre 100

Avere una casa e poterne godere altre 100! Molte persone possiedono una sola casa d’abitazione eppure vorrebbero averne una a Madrid, un’altra a Parigi, Roma, Londra, San Francisco, Zurigo e, sognando e risognando, un’altra a Berlino, Venezia, Stoccolma, Sydney, New York o a Doha nel Qatar.

Come fare? Basta iscriversi a homeexchange.Com e scambiare la propria casa per il periodo di vacanze o anche più a lungo. Aprendosi una posizione (listing) nel sito della Homeexchange per una piccola quota d’abbonamento, si inseriscono un po' di foto della propria casa e, se si vuole, anche dei dintorni, delle informazioni su di sé e quali destinazioni si vorrebbero visitare, condizioni particolari (eventuale scambio d’auto, animali domestici ammessi/non ammessi, bambini nella famiglia, il numero di scambi fatti in precedenza, giudizi ricevuti e dati su scambi precedenti ecc.). Il proprio listing verrà visitato, qualcuno vi contatterà con una email e se vi attrae concorderete il periodo e tutto il resto ma...

Ecco il bello: con queste email ci si conosce un po' (le lingue straniere aiutano), si “entra” già un pochino nella casa e nella vita altrui e si lascia entrare altri nella propria. Un proverbio irlandese dice “Il tuo miglior amico è l’estraneo che non hai ancora conosciuto”, non è necessario certamente diventare amici con chi si scambia casa ma di certo un po' ci si avvicina e comunque il proverbio suggerisce di fidarsi del mondo.

Già, bisogna fidarsi quando si lascia casa propria in mani sconosciute, ma lo stesso deve fare chi la lascia a noi: lo spirito che anima le persone che soggiornano in casa altrui è quello di rispettare ogni cosa, non già di curiosare, proprio come si vuole che venga rispettato ciò che ci appartiene e soprattutto quello di visitare un paese straniero o una città italiana senza la freddezza e le cose in serie di un albergo. A questo modo si può entrare un po' più dentro quel paese, lo si vedrà più “da vicino”: ci si va a far la spesa come i residenti, si comunica magari coi vicini di casa (solitamente coloro che scambiano lasciano le chiavi ai vicini e segnalano a chi rivolgersi in caso di bisogno).

Se si è particolarmente disponibili è anche bello scambiarsi ospitalità: quando non si può aderire a uno scambio nel periodo che ci viene richiesto, si può anche ospitare quelle persone ed essere in futuro loro ospiti. Non è tanto il risparmio del costo dell’albergo che anima questi “scambiatori”, di fatto si spende comunque perché si visiteranno luoghi di interesse ed anche perché non subito si capisce dove è meglio fare la spesa: la cosa che anima è un fatto più culturale, sentirsi a casa... A casa d’ altri. Arrivederci in capo al mondo dunque! 

 

Foto: Wikimedia

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